Formula 1

Published on Settembre 5th, 2023 | by Massimo Campi

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GP Italia 2023: Verstappen ancora da record

Di Carlo Baffi – foto © Enrico Ghidini/Actualfoto

Decimo centro consecutivo per l’olandese davanti al compagno Perez, confermando ancora una volta la supremazia della Red Bull. Terzo Sainz, protagonista di una lotta fratricida in casa Ferrari con Leclerc (quarto) durante le battute finali. Il Cavallino è stato comunque protagonista e sale terzo tra i Costruttori davanti ad un’opaca Aston Martin.
Dopo la pole siglata da Carlos Sainz jr e con Charles Leclerc terzo, il popolo Ferrarista che ha invaso l’Autodromo di Monza (305 mila presenze nel weekend), sperava nel colpo dell’anno, ovviamente anche con l’aiuto della dea bendata. Magari non una doppietta, però in un trionfo si, interrompendo il record di successi della Red Bull e di Max Verstappen. Un binomio che micidiale che non fa prigionieri e che ancora una volta è riuscito ad imporre la sua legge spegnendo il sogno del Cavallino, relegandolo in terza piazza con il pilota madrileno ed al quarto con quello monegasco. Qualcuno potrà storcere il naso dal momento che stiamo parlando della Ferrari, ma vista l’annata infelice, il risultato monzese è tanta roba e va incorniciato. La Scuderia di Maranello ha dato del filo da torcere ai Campioni del Mondo, almeno per la primissima parte di gara. Il “Tempio della Velocità” ha promosso la Rossa a seconda forza del mondiale, riportandola sul terzo scalino dei costruttori davanti a quell’Aston Martin. Quella che dopo l’inizio del campionato era ritenuta da tutti la grande rivelazione, una vettura irraggiungibile per una Ferrari in crisi. Ebbene sulla pista di casa, la Scuderia emiliana ha rialzato la testa ed ora si auspica di soffiare la seconda piazza in graduatoria alla Mercedes che dista 45 lunghezze. Mancano otto round alla conclusione del mondiale ed alle spalle della Red Bull i rapporti di forza tra i cosiddetti “team normali” variano a seconda dei tracciati, lasciando la situazione apertissima.


Metamorfosi. Iniziamo l’approfondimento sulla 94esima edizione del Gran Premio d’Italia, quattordicesimo round del Campionato del Mondo di Formula Uno, proprio dalle performances offerte dalla Ferrari. C’era molta attesa intorno alla Scuderia di Maranello, ancora intontita per la batosta rimediata sette giorni prima a Zandvoort. Per l’occasione la Rossa ha colorato le sue monoposto con una livrea particolare dedicata al trionfo ottenuto il giugno scorso alla 24 Ore di Le Mans con la 499P del trio Giovinazzi, Pier Guidi e Calado. Novità anche per Leclerc e Sainz che hanno indossato caschi speciali così come la tuta in linea con la grafica della monoposto. Ciliegina sulla torta, l’ingresso del box arredato con due timeline fotografiche alle pareti riguardanti le tappe salienti della carriera di Enzo Ferrari e quelle dei successi del Cavallino nella massima categoria. Un piccolo percorso nella leggenda. Non ultima la partnership con l’Aeronautica Militare che celebra il centenario delle forze armate italiane dell’aria. E veniamo alla pista. Sin dal venerdì la SF-23 ha mostrato un buon feeling grazie al basso carico richiesto dal veloce tracciato brianzolo. Sainz è risultato secondo e primo nelle libere 1 e 2, mentre Leclerc era quarto e sesto.

Nelle PL3 del sabato, Carlos era ancora il più rapido e Charles 4°. Era il preludio alla zampata vincente nelle qualifiche (che prevedevano per la seconda volta l’Alternative Tyre Allocation) in cui i ferraristi si sono giocati la pole insieme all’alieno Verstappen mettendolo a sandwich. Sainz ha sfoderato un giro perfetto siglando una pole che ha mandato in visibilio i supporters che hanno accolto l’impresa con un boato. Peccato che Leclerc, terzo, non sia riuscito a completare una prima linea tutta Ferrari. Sta di fatto però che il monegasco rappresentava ugualmente un’ulteriore insidia per la Red Bull numero 1. Al via Sainz manteneva la testa e Verstappen non si faceva sorprendere da Leclerc che invece doveva guardarsi dalla Mercedes di Russell alla Roggia; se Charles fosse riuscito ad acciuffare il secondo posto, per l’orange si sarebbe fatta più dura. Per la cronaca tutti quanti montavano la mescola media. L’iberico cercava di allungare portandosi a mezzo secondo dal suo inseguitore che però al giro 6 diventava aggressivo alla staccata della prima variante. Carlos si difendeva alla grande, Max desisteva continuando a seguire la sua preda senza perderla di vista. La leadership della Ferrari era destinata ad interrompersi alla 15esima tornata, quando doveva arrendersi al secondo assalto dell’olandese portato alla Roggia. Da li in poi s’è avuta la netta sensazione che la corsa fosse finita. Soltanto clamorosi colpi di scena avrebbero riaperto i giochi. Dopo la sosta, entrambe le SF-23 si ritrovavano attaccate e Leclerc cercava subito di sopravanzare il compagno che teneva la posizione. Tutto ciò finiva per favorire l’avvicinamento di Perez che metteva nel mirino le rosse. Divenuti preda del messicano, forte di una vettura più efficace, prima Charles e poi Carlos venivano superati; da sottolineare però che quest’ultimo ha opposto una notevole resistenza. Fine delle emozioni? Assolutamente no, perché tra i due drivers di Maranello erano scintille, che si trasformavano in un rude corpo a corpo nei giri finali. Leclerc voleva a tutti i costi avere ragione di Sainz. Al 47esimo dei 51 passaggi previsti (gli iniziali 53 erano stati ridotti per gli extra formation lap causati dalla fermata di Tsunoda nel giro di ricognizione), il “Principino” freddava lo spagnolo alla prima chicane, ribeccandosi un controsorpasso all’interno della Roggia. Fasi entusiasmanti per il pubblico, ma altrettanto rischiose per la Ferrari col reale rischio di perdere il podio e vanificare tutto il gran lavoro fatto fino a quel momento. Dal pit-wall arrivava un eloquente messaggio per evitare il patatrac:” No risk, no risk.” Per tutta risposta Charles si avventava nuovamente su Sainz all’ultimo giro. Lo affiancava in fondo al rettilineo, ma arrivando come una furia era costretto ad inchiodare e tagliare la chicane, ponendo fine alle ostilità. Sainz si godeva finalmente il meritato terzo posto dopo aver recitato il ruolo di leader, capace di trascinare il team per tutto il fine settimana e di trovare le giuste regolazioni per la sua vettura. Dopo la pole, aveva dichiarato che avrebbe provato a vincere, facendo di tutto per rendere la vita difficile alle Red Bull ed ha mantenuto la promessa. Una prova davvero maiuscola che ha fatto breccia nel cuore dei ferraristi (finora più dalla parte di Leclerc) e che consegna al madrileno un maggiore potere contrattuale in vista del rinnovo del suo impegno con Maranello. Per Carlos è stato il miglior modo per festeggiare a posteriori i 29 anni compiuti il 1 settembre. Diciamolo, sarebbe stato ingiusto che Leclerc lo avesse privato del podio, si sarebbe trattato quasi di uno scippo. Proprio come quello che lo spagnolo avrebbe subito a distanza di poche ore dalla gioia monzese. In pieno centro a Milano, appena fuori dall’hotel in cui soggiornava, Sainz è stato rapinato da tre individui che con violenza gli hanno rubato il preziosissimo orologio che portava al polso. Un’aggressione in cui è rimasto coinvolto anche il manager del pilota. Il ferrarista però ha reagito rincorrendo i delinquenti insieme al suo accompagnatore. Grazie all’aiuto di alcuni passanti l’orologio è stato recuperato ed i rapinatori (tre nordafricani di cui uno minorenne) sono stati bloccati ed arrestati dalla polizia prontamente intervenuta. Della serie tutto è bene quel che finisce bene. Tornando al Gran Premio, una volta salito sul podio Sainz è stato accolto dall’ovazione della marea rossa che aveva invaso il podio srotolando due grandi cuori rossi col Cavallino. Il ferrarista, al settimo cielo, ha sollevato uno dei tre trofei realizzati dall’artista italiana Ruth Beraha, il cui design si è ispirato alla forma dello scarico di una vettura di F.1. Il bagno di folla è proseguito anche dopo la premiazione, con Charles e Carlos che sul muretto box hanno firmato autografi ai tanti tifosi che non avevano abbandonato la pista e continuavano ad acclamarli come se fossero i vincitori. Gesti che confermano l’inesauribile amore verso una passione chiamata Ferrari e dell’atmosfera unica al mondo che si respira soltanto a Monza. “Oggi in pista è stata parecchio dura – ha affermato Sainz nel post-gara – Abbiamo spinto al massimo per tenere le Red Bull dietro di noi, ma abbiamo sfruttato troppo i nostri pneumatici e alla fine ne abbiamo pagato il prezzo. Comunque ho fatto tutto il possibile per difendere la mia posizione quando ho subito attacchi ed ho chiuso terzo.” E sul confronto muscolare, ma corretto con il compagno spiega:” E’ stata una lotta agonistica. E’ sempre un piacere lottare con lui quando c’è l’opportunità di farlo. E’ un grande pilota come Max e “Checo” (Perez ndr.). Ci siamo divertiti parecchio e spero che sia stato così anche per il pubblico. Dobbiamo continuare a lavorare sul passo, cercando di capire le gomme. E’ stato evidente che il consumo fosse maggiore rispetto alle Red Bull e ci mancava un po’ di passo. Però rispetto a Zandvoort s’è fatto un grosso passo avanti. In questo fine settimana siamo stati i migliori degli altri ed è un buon risultato dato il contesto.” Ed ecco come ha visto il Gran Premio Leclerc:” Al primo giro non volevo prendere rischi inutili, per cui allo start mio sono accodato per evitare problemi ed era l’unica cosa possibile da fare, perché non c’era spazio né a destra, né a sinistra. Con le hard – ha aggiunto il monegasco – ho cercato di gestirle in vista della parte finale della gara ed il mio passo è stato sempre più competitivo. Ho cercato di tenere dietro Perez e di preservare le gomme, ma era difficilissimo perché lui aveva un passo migliore rispetto a noi. Negli ultimi passaggi, sia io che Carlos, che Perez abbiamo spinto al massimo per andare a podio. Ci siamo divertiti un sacco, un po’ meno il nostro muretto. Per me la Formula 1 deve essere così, con duelli duri e faccio i complimenti a Carlos per il podio. E’ il miglior risultato che potevamo ottenere oggi. Non era possibile stare davanti alle Red Bull.” Soddisfatto pure il Team Principal, Frederic Vasseur:” Nel complesso è stato un buon weekend, avevamo ritmo nelle libere, abbiamo siglato la pole ed abbiamo lottato con le Red Bull per tutta la gara. Una vettura è finita sul podio e l’altra in quarta posizione. Sono orgoglioso del lavoro fatto dalla squadra e sono felice per i tifosi. Il prossimo steap – ha continuato il manager francese – è quello di essere più competitivi anche sulle piste ad alto carico e lo vedremo fra due settimane (sul cittadino di Singapore). Dobbiamo vedere Monza come un passo in avanti”. E circa il match tra i suoi drivers ammette:” Ho un po’ tremato. Però li ho lasciati duellare dicendo loro di combattere senza prendere rischi.” Le ultime parole di Vasseur sono per Sainz:” Sin dal venerdì è stato veloce. È parecchio migliorato dall’inizio del campionato, speriamo che possa fare lo stesso anche in quest’ultima parte di stagione”. E proprio in merito all’immediato futuro, siamo dell’avviso che la Ferrari debba affrontarlo molto compatta e ci riferiamo ai piloti. Come ha evidenziato Vasseur, Sainz è cresciuto e non sarebbero proficui gli eccessi di rivalità interna quando il fine è quello di incamerare più punti possibili per contrastare la concorrenza, Mercedes in primis. Ne va a discapito dello spettacolo? Certo, ma ora è meglio pensare al secondo posto, che non è un’utopia. Charles Leclerc deve pensare anche all’interesse del team, lasciando da parte l’orgoglio che lo anima. Sappiamo che sta masticando un po’ amaro in quanto a Monza, di fronte al suo pubblico, è stato battuto dal compagno di squadra (il primo rivale di ogni pilota) partito come seconda guida, ma è nell’ordine delle cose. Una realtà che va accettata e che si supera migliorandosi, lasciando meno spazio alle emozioni. Sta quindi al “Principino” uscire da questa sorta di frustrazione che si porta avanti da tempo. I suoi malumori sono comprensibili, perché il tempo passa e continua a guidare una vettura non all’altezza delle attese. Inoltre, il mercato non gli offre valide alternative facendolo sentire un “confinato di lusso”. Tanti motivi che sono alla base della sua ansia da prestazione che finisce per penalizzarlo. A Charles la classe non manca ed unita alla solidità di Carlos, fa della coppia Ferrari una delle più competitive della griglia. Un fattore fondamentale per la crescita del Cavallino, che esce dal “Tempio della Velocità” trasformato.


Record su record. Decima vittoria di fila, 12^ del 2023 e 47^ in carriera. Questo il bilancio di Max Verstappen. Per la Red Bull invece: 14° trionfo su quattordici G.P. (24° negli ultimi 25 G.P.). Sesta doppietta stagionale, 28^ in F.1. A questi numeri c’è poco da aggiungere, anche se la trasferta monzese non è stata una passeggiata sia per “Mad Max”, che per il team anglo-austriaco. Verstappen ha corso con intelligenza e dopo essersi messo negli scarichi di Sainz, l’ha seguito come un’ombra. Ha provato dopo sei passaggi ad attaccarlo, ma vista la strenua difesa dello spagnolo ha preferito non spremere ulteriormente le sue gomme e conscio della potenza della sua RB19, ha iniziato a cuocere a fuoco lento il ferrarista. Poi al momento più propizio ha sferrato il colpo vincente. Ha così potuto gestire il resto della competizione e quando nel finale è stato avvertito dai tecnici che c’era un problema (si parla di temperature anomale) è riuscito a gestire il tutto grazie al margine accumulato, non stressando ulteriormente la sua power unit Honda. Lodevole anche la gara di Sergio Perez, che partiva dopo aver ottenuto il quinto tempo in una qualifica affrontata con un propulsore vecchio, complice un guaio a quello scelto inizialmente. Il messicano che sta cercando di uscire da uno stato di crisi che dura dal G.P. di Monaco (nelle PL2 è finito fuori alla Curva Alboreto, ex Prabolica), s’è mantenuto dietro a Russell sin dalla prima tornata ed alla 14esima ha provato a passare George in Prima Variante. Arrivato lungo era costretto a tagliare ed ha rifatto passare la Mercedes per non incorrere nelle sanzioni. Tre giri dopo avrebbe avuto la meglio sul britannico ed una volta quarto è andato a caccia delle Rosse completando una doppietta che rappresenta per lui una grossa boccata d’ossigeno. Raggiunto finalmente un risultato positivo, ora dovrà cercare di essere costante migliorando il suo rendimento in qualifica, suo tallone d’Achille, come aveva espresso recentemente Helmut Marko, severissima eminenza grigia dei “bibitari”.
Arma spuntata. Dopo l’ottimo secondo posto nel G.P. d’Olanda di Fernando Alonso, l’Aston Martin è incappata nuovamente in un fine settimana negativo, come quelli vissuti a partire dal G.P. di Spagna che hanno ridimensionato quella che è stata considerata la grande sorpresa del 2023. Solo un’AMR23 s’è piazzata nella top-ten e non poteva essere che quella di Alonso. Lance Stroll è sempre più scoraggiato e questo fa si che il team di suo papà Lawrence possa contare solo sull’asturiano. Una situazione molto penalizzante in ottica costruttori. L’Aston Martin è stata sopravanzata dalla Ferrari che gli ha soffiato lo status di terza forza. Molto chiaro e diretto il commento di un Alonso deluso:” Siamo stati lenti dall’inizio alla fine e non potevamo lottare per guadagnare posizioni. E’ stato il peggior risultato, nessuno si ricorderà di questa corsa anonima, che però resta nella mia testa perché è stata difficile. Prendiamo questi punti nella speranza di trarre buoni insegnamenti al fine di crescere.”
Il piatto piange. Dopo Silverstone, la Mercedes non è più riuscita a salire sul podio pur arrivandoci vicino con Lewis Hamilton ed è sbarcata a Monza convinta di fare bene e conseguire un buon risultato. Hamilton e Russell, freschi di riconferma fino al 2025 compreso, sono scesi in pista il venerdì per le libere trovandosi però di fronte a qualche problema di troppo. Se George chiudeva 5° la PL1, l’epta-campione era addirittura 17esimo. Andava un po’ meglio nelle qualifiche, con entrambi i drivers in Q3 e poi piazzatisi rispettivamente in quarta piazza con Russell ed in ottava con Hamilton. Gioco forza, mirando ad uscire alla distanza, l’inglese optava per la gomma hard; l’unico insieme a Magnussen e Bottas mentre il resto del gruppo si schierava con le medie. Lewis infatti ha effettuato il pit-stop solo al 29° passaggio, dopodichè s’è trovato a battagliare con Piastri. Alla tornata 42, ha cercato di sorprendere l’australiano alla Roggia entrando in collisione con la McLaren, danneggiandogli l’ala: una manovra che gli ha procurato 5” di penalità. Nel finale Hamilton ha avuto la meglio su Albon artigliando un magro sesto posto: il minimo sindacale per un fuoriclasse del suo calibro. Un po’ meglio è andato Russell, che dal G.P. d’Austria non era più riuscito a chiudere davanti ad “Hammertime”. Sin dall’inizio George ha dovuto respingere la Red Bull di Perez. Ha resistito 14 giri e poi s’è arreso. S’è pure preso un penalty di 5” per aver tagliato la pista in uscita dalla corsia box mentre duellava con Ocon. Il suo quinto posto finale porta comunque punti in cascina, sempre utili visto l’equilibrio precario che regna nel campionato dei comuni mortali. Anche se rivista ed evoluta, la W14 si dimostra scorbutica su determinati circuiti.
Non pervenuta. Nel fine settimana in cui si celebravano i 60 anni dalla sua fondazione, la McLaren si è eclissata. Peccato, un anniversario di questa portata andava festeggiato con delle performances diverse. Se in Olanda, il team di Zak Brown, aveva sfiorato la pole con Lando Norris in qualifica, a Monza sia Piastri che Norris hanno raccolto poco. E dire che non avevano cominciato male: l’inglese era 2° e l’australiano 4° nelle FP2. Da sabato in poi però c’è stata l’involuzione e nelle qualifiche, Oscar è risultato settimo e Lando nono. La domenica, Norris non è andato oltre l’ottava piazza dopo aver cercato vanamente di superare la Williams di Albon. Piastri si porta a casa un dodicesimo posto, su cui grava l’urto con Hamilton e si consola col giro veloce, in 1’25”072 fatto segnare al passaggio 43. Ulteriore nota stonata, il contatto tra i due drivers di Woking avvenuto al 24° giro in Prima Variante, dopo che Piastri era uscito dai box trovandosi a tu per tu con Norris. In classifica la scuderia di inglese è quinta ed il target di salire ulteriormente di grado sembra lontano. Piuttosto è d’uopo fare risultati utili, dal momento che l’Alpine che non ha certo brillato a Monza, naviga è a 42 lunghezze, un margine discreto, ma non astronomico.


Alexander … Magno. Ancora una volta è doveroso tessere elogi ad Albon. Prima della gara, il 27enne thailandese nato a Londra, che corre con passaporto britannico, aveva confessato di avere buone sensazioni ed è stato profetico. E’ partito dalla sesta piazza e l’ha mantenuta a lungo. Solo nel finale, dopo aver respinto l’irruenza di Norris, è capitolato contro un “certo” Lewis Hamilton sette volte campione del mondo. Tuttavia ha concluso alla grande incamerando 6 punti d’oro per la Williams-Mercedes, ora settima in classifica. A detta di molti si inizia a vedere la mano di James Vowles, l’ingegnere d’oltre Manica, classe 1979, per anni stratega della Mercedes, che ha varcato i cancelli di Grove nel febbraio scorso assumendo il ruolo di team principal. La FW45 ha un rendimento costante sia sulle piste lente, sia su quelle veloci e ciò rappresenta per i tecnici di Grove una base solida su cui costruire il futuro.
Risalita. L’Alfa Romeo s’è presentata nel “Tempio della Velocità” decorando le C43 con una livrea speciale dedicata alla 33 stradale, la nuova Fuoriserie lanciata dalla storica casa del Biscione. Il tricolore che avvolgeva l’airscope fino ad una parte delle pance laterali ha avuto un bell’impatto grafico, così come i numeri dorati dei piloti. In corsa, l’Alfa Romeo-Ferrari è andata a punti grazie al decimo posto di Valtteri Bottas, che scattava 14esimo. L’ultimo piazzamento nella top-ten risaliva al G.P. del Canada, sempre decima con il finnico. Trattasi di un punticino molto prezioso che consente alla compagine elvetica di portarsi a ridosso della Haas nel Campionato Costruttori.
Sempre più interessante. Aveva stupito in positivo dopo il 13° posto conseguito nel G.P. d’Olanda, dopo il suo fulmineo esordio praticamente al buio. Ebbene Liam Lawson, sostituto dell’infortunato Daniel Ricciardo al volante dell’Alpha Tauri, a Monza è giunto in undicesima piazza. Un’altra prova convincente e su un tracciato dalle caratteristiche diverse da quello dei Paesi Basi. Il neozelandese ha corso senza commettere errori guadagnando due posizioni dal momento che partiva 12°. E’ stato l’unico a reggere le sorti della scuderia faentina, dopo che Yuki Tsunoda era finito ko per problemi tecnici durante il giro di ricognizione.
Dalle stelle alle stalle. Brutta parentesi per l’Alpine-Renault che dal podio di Zandvoort con Pierre Gasly ha chiuso con una sola monoposto: quella di Gasly, 15esimo. Esteban Ocon s’è ritirato alla 39esima tornata fermato da guai meccanici.
Disastro. Persiste lo stato di crisi in casa Haas-Ferrari. Dopo un inizio incoraggiante, il team diretto da Gunther Steiner latita dalla zona punti dal Gran Premio di Miami, corso nel maggio scorso. A Monza ha visto i suoi alfieri, Hulkenberg e Magnussen terminare rispettivamente in 17^ e 18^ posizione.

Ordine d’arrivo
1° – Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 51 giri
2° – Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 6”064
3° – Carlos Sainz (Ferrari) – 11”193
4° – Charles Leclerc (Ferrari) – 11”377
5° – George Russell (Mercedes) – 23”028
6° – Lewis Hamilton (Mercedes) – 42”679
7° – Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 45”106
8° – Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 45”449
9° – Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 46”294
10° – Valtteri Bottas (Alfa Romeo-Ferrari) – 1’04”056
11° – Liam Lawson (Alpha Tauri-Honda) – 1’10”638
12° – Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 1’13”074
13° – Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1’18”557
14° – Guan Yu Zhou (Alfa Romeo-Ferrari) – 1’20”164
15° – Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1’22”510
16° – Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 1’27”266
17° – Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1 giro
18° – Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1 giro

Ritirato
Esteban Ocon

Non partito
Yuki Tsunoda

Classifica Piloti
1° Verstappen 364 punti – 2° Perez 219 – 3° Alonso 170 – 4° Hamilton 164 – 5° Sainz 117 – 6° Leclerc 111 – 7° Russell 109 – 8° Norris 79 – 9° Stroll 47 – 10° Gasly 37 – 11° Ocon, Piastri 36 – 13°Albon 21 – 14° Hulkenberg 9 – 15° Bottas 6 – 16° Zhou 4 – 17° Tsunoda 3 – 18° Magnussen 2

Classifica Costruttori
1° Red Bull-Honda 583 punti – 2° Mercedes 273 – 3° Ferrari 228 – 4° Aston Martin-Mercedes 217 – 5° McLaren-Mercedes 115 – 6° Alpine-Renault 73 – 7° Williams-Mercedes 21 – 8° Haas-Ferrari 11 – 9° Alfa Romeo-Ferrari 10 – 10° Alpha Tauri-Honda 3

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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