Formula 1

Published on Aprile 25th, 2024 | by Massimo Campi

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Formula 1: Jordan 191 il debutto della monoposto irlandese

 

Immagini ©Massimo Campi

La stagione 1991 vede nuovi volti tra i costruttori della Formula 1 ed a destare scalpore sarà la Jordan Grann Prix, il team del manager irlandese. La prima Jordan 191, disegnata da Gary Anderson, è considerata da molti una delle più belle vetture di Formula 1 dell’era moderna, con una livrea 7Up particolarmente evocativa, il cui verde scuro rifletteva l’eredità irlandese del carismatico proprietario del team Eddie Jordan. L’identità irlandese era molto forte, con la squadra sponsorizzata persino dall’ente del turismo irlandese.

Il debutto alla prima gara della stagione sul tracciato di Phoenix il 10 marzo 1991, con Bertrand Gahot che supera la prequalifiche e nelle prove ufficiali si piazza a metà schieramento, mentre l’altro pilota, Andrea De Cesaris ha problemi al propulsori e non riesce a qualificarsi. Dopo l’iniziale esitazione a Phoenix, la squadra si rafforzò nel corso dell’anno. Andrea De Cesaris ottenne i risultati migliori, grazie a due quarti posti nel 1991, riabilitando anche la propria reputazione. Il primo quarto posto fu in Canada, solo nella quinta gara di quella stagione, dove fu seguito da Gachot in quinta posizione.

La Jordan era arrivata, dimostrando che la 191, disegnata da Gary Anderson, era un progetto semplice ma efficace: un’opinione che era stata espressa fin dall’inizio anche dal veterano John Watson, che aveva effettuato i test iniziali.

La sorpresa della stagione, un vero colpo da maestro del team manager irlandese, arrivò a Spa con l’ingaggio del giovane Michael Schumacher grazie ai soldi portati dalla Mercedes. Il ragazzo di Kerpen dimostro in prova di essere una promessa, la gara invece finì dopo pochi giri con la frizione bruciata, ma destò subito l’interesse di Flavio Briatore che lo fece entrare nell’abitacolo della Benetton a Monza al posto di Roberto Moreno dirottato sulla Jordan.

La sorprendente stagione 1991 della Jordan si concluse con il quinto posto nella classifica mondiale costruttori e la 191 fu nominata “auto dell’anno” ai prestigiosi Autosport Awards di fine stagione.

“L’unica ragione per cui ho iniziato con Jordan Grand Prix è che non potevo essere impiegato altrove. – sono le parole del manager irlandese – Allora c’era ancora il concetto di proprietario-manager: c’erano in gioco la tua squadra e i tuoi soldi. Ora è tutto molto diverso: tutto molto aziendale. Alla Jordan è stato un coinvolgimento totale, ma credo che abbiamo ottenuto risultati particolarmente buoni. E mi piaceva il fatto di non avere o non voler avere qualcuno che mi dicesse cosa fare. È una cosa molto all’antica, no? Ma era certamente il modo giusto per me”.

La storia della Jordan prosegue fino al 2005 con la EJ15. La squadra fu poi venduta al Midland Group, il primo team russo di F1. Successivamente è diventata Spyker F1 e poi Force India, che oggi vive come Aston Martin

Eddie Jordan è stato uno degli ultimi talent scout, per la squadra irlandese hanno corso tanti talenti promettenti ed affermati campioni, tra cui Jean Alesi, Rubens Barrichello, Eddie Irvine, Ralf Schumacher, Takuma Sato, Michael Schumacher, Hainz Harald Frentzen, Damon Hill, Giancarlo Fisichella.

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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