Formula 1

Published on Aprile 8th, 2024 | by Massimo Campi

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F.1 Suzuka: Max è tornato!

 

In Giappone, Verstappen sigla la sua terza vittoria stagionale seguito dal compagno Perez che completa l’ennesima doppietta Red Bull. La Ferrari si conferma seconda forza grazie al terzo ed al quarto posto di Sainz e Leclerc. Una corsa caratterizzata dalla doppia partenza in seguito al crash al primo giro tra Ricciardo e Albon.

Alla fine i pronostici sono stati puntualmente rispettati. Dopo le prime tre gare, il Circus è approdato a Suzuka, una pista vera, velocissima, tecnica, insidiosa, che non perdona soprattutto nell’aerodinamica. Un tracciato storico lungo 5.807 metri che vedeva favorita la Red Bull, tornata a dettare legge con un perentorio uno-due. Ovviamente a salire sul gradino più alto del podio è stato il Campione del Mondo in Carica, che ha completato i 53 giri previsti in 1 ora 54’23”566 senza affanno. Per lui i successi in F.1 salgono a 57. Alle sue spalle è giunto a 12”535 Perez che ha dimostrato di trovarsi a proprio agio sulla RB20. Entrambi partivano al palo con Max in pole. I loro rivali non hanno avuto grosse chances e la Ferrari ha capitalizzato un risultato molto utile ai fini della classifica ottenendo punti pesanti che gli permettono di tracciare un solco molto netto dalla McLaren-Mercedes apparsa al di sotto delle aspettative. Peggio è andata all’Aston Martin ed alla Mercedes che perdono ulteriore terreno dalle prime della classe.

Max Rex – Se qualcuno s’era illuso che la debacle di Melbourne fosse un pericoloso warning che minasse la competitività della Red Bull, si sbagliava di grosso. La 49esima edizione del Gran Premio del Giappone, disputata insolitamente nella primissima parte della stagione ha fugato qualsiasi dubbio. Le RB20, forti degli sviluppi arrivati da Milton Keynes hanno espresso una superiorità schiacciante lasciando alla concorrenza soltanto le briciole. In sostanza, l’ora d’aria è finita ed il mondiale torna ad essere prigioniero della compagine anglo-austriaca; in cui fra l’altro non s’è avvertita alcuna scossa di assestamento legata al terremoto provocato dalla faida interna. Verstappen, come il suo solito, non s’è accontentato della terza affermazione consecutiva a Suzuka, ma ha firmato pure il giro veloce con tanto di punto addizionale, conseguito nel corso del 51° giro. Impresa che ha portato a 13 il numero dei suoi hat-trick in carriera. E dire che il suo fine settimana era iniziato in salita:” Fino alle qualifiche non ero completamente soddisfatto del bilanciamento – ha confessato l’olandese – poi abbiamo fatto delle modifiche che ci hanno aiutato e permesso di controllare la situazione. E’ stata una vittoria fantastica, in cui la parte più critica è stata la partenza per stare davanti. Dopo di che, la macchina è andata sempre meglio durante la gara.” Sorride anche Perez autore di una buona prestazione su una pista che gli ha sempre creato delle difficoltà.” E’ stata una bella gara per il team. La ripartenza è sempre un’incognita, perché va mantenuta la concentrazione per tutto il tempo in cui sei fermo. Il mio secondo start è stato migliore del primo, ma non sufficiente per superare Max.” L’impressione è che il messicano abbia ormai preso coscienza del ruolo di seconda guida (con tutto rispetto), condizione che attualmente sta interpretando al meglio e che forse gioverà per la sua riconferma.

Consistente – Con questo vocabolo potremmo definire il Gran Premio della Ferrari. Reduce dalla doppietta di Melbourne era attesa ad un banco di prova importante. Meno di un anno fa, proprio a Suzuka, il Cavallino rimediò una batosta, in cui la prima Rossa figurò quarta con Leclerc a quasi 44” dal vincitore Verstappen e Sainz giunse quinto al oltre 50”. Ebbene sette mesi dopo il gap si è decisamente ridotto (20”866 per Sainz e 26”522 per Leclerc) e le Ferrari, pur non potendo contrastare i missili progettati da Adrian Newey, hanno puntato ad ottimizzare al massimo il lavoro svolto. D’accordo, la qualifica ha lasciato dell’amaro in bocca, con Carlos Sainz terzo e Charles Leclerc soltanto ottavo. Però la domenica il vento è cambiato con la SF-24 capace di mantenere un buon passo gara senza deteriore gli pneumatici (l’incubo del 2023 che pare definitivamente fugato). Si pensi che Leclerc ha percorso 27 giri con la mescola media, che secondo le stime della Pirelli sarebbe durata non più di 18 passaggi. Così facendo il “Principino” ha sfruttato una sola sosta guadagnando posizioni sui rivali ed agguantando un prezioso quarto posto alle spalle del compagno. Sainz, terzo, vive un vero e proprio momento magico e chissà senza il forfeit in Arabia Saudita complice l’appendicite, dove sarebbe ora in classifica? Al di là delle ipotesi, è confortante aver visto il Cavallino regolare senza grossa fatica la McLaren e trovarsi a sole 21 lunghezze dalla Red Bull. Positivo il giudizio finale di Sainz:” È stata una buona giornata per tutto il team. Abbiamo disputato una gara molto solida e conquistato tanti punti, estraendo il massimo dal potenziale della macchina. Le due partenze positive mi hanno permesso di essere subito in una buona posizione e da lì in poi abbiamo gestito le gomme alla perfezione, con un ottimo ritmo sia con la mescola Medium che con le Hard riuscendo a mettere a segno dei bei sorpassi. Ovviamente vogliamo essere ancora più competitivi – aggiunge l’iberico – ma sono certo che se continueremo a spingere con questa energia avremo opportunità ancora di migliorarci. Adesso torniamo a Maranello con tutta la squadra e iniziamo a concentrarci sulla Cina (in programma fra due settimane ndr.).” A fargli ecco arriva il giudizio di Leclerc:” Oggi abbiamo fatto tutto al meglio. Passo gara, gestione pneumatici, comunicazioni radio e strategie sono state ottime. Se non abbiamo ottenuto ancora di più, è per colpa delle qualifiche di ieri. Come già a Melbourne, nella lotta per la posizione sulla griglia ho faticato a mettere le gomme nella finestra ideale di temperatura. È un problema che non avevamo avuto nelle prime due corse – conclude il monegasco – e dobbiamo lavorarci da subito con l’obiettivo di gestire al meglio ogni fase già in Cina.” Ed ecco il Team Principal Frederic Vasseur:” Oggi s’è vista una squadra lucida e concentrata che si muove compatta verso gli obiettivi. Siamo riusciti a fare grandi passi avanti durante l’inverno e si vedono i risultati in pista. E’ stata una domenica solida in cui abbiamo conseguito il miglior risultato possibile dopo qualifiche difficili, un aspetto che dobbiamo assolutamente migliorare. In gara abbiamo fatto un’ottima strategia, gestito bene le gomme ed i piloti sono stati molto bravi a svolgere i loro compiti. Con Carlos partivamo più avanti – spiega il manager francese – e abbiamo potuto essere più aggressivi permettendogli di finire in crescendo e mettendolo in condizione di effettuare diversi bei sorpassi. Con Charles invece eravamo più limitati dal fatto che era solo ottavo in griglia, ma lui è stato bravissimo nel primo stint e così abbiamo potuto eseguire una strategia a una sosta che gli ha permesso di rimontare tante posizioni. Guardando la classifica – conclude Vasseur – è chiaro che dobbiamo crescere ancora se vogliamo dare del filo da torcere alla Red Bull ed è quello che intendiamo fare già dal prossimo appuntamento, in Cina.” Insomma la Ferrari c’è, non sarà l’anti Red Bull, ma proseguendo su questa strada può essere in grado di approfittare dei passi falsi dei primi della classe, come accaduto in Australia. E non è poco.

Minimo sindacale – Il circuito giapponese doveva esaltare le caratteristiche della McLaren-Mercedes, dopo il buon fine settimana australiano. Una sorta di trampolino di lancio per poter insidiare la Ferrari. Il bottino rimediato invece è un po’ parco. Lando Norris ha sfoderato le sue abilità in qualifica e n’è scaturita una terza piazza che faceva ben sperare. Oscar Piastri partiva invece sesto. Il giorno dopo però le MCL38 non hanno tenuto il passo della Ferrari non andando oltre il quinto posto con il britannico e l’ottavo con l’australiano. Se la compagine di Zak Brown aspira a insidiare il Cavallino deve lavorare sodo. Lo stesso Norris ha ammesso pur cercando di essere ottimista in previsione futura, che il risultato ottenuto rispecchia i valori attuali della vettura, malgrado la qualifica abbia generato troppe illusioni. “Se fossimo partiti più indietro – ha spiegato il britannico – credo che saremmo contenti di questo quinto posto.”

Lavori in corso – Dall’Aston Martin-Mercedes ci si attendeva certamente un inizio di stagione più brillante, magari in linea col 2023. Invece la AMR24 non ha ancora spiccato il salto di qualità, nemmeno con le evoluzioni portate in Giappone. A giocare il ruolo di protagonista è comunque Fernando Alonso forte delle sue 24 lunghezze contro le sole 9 di Lance Stroll. A Suzuka, il due volte iridato s’è qualificato col 5° crono ed ha concluso sesto, togliendosi la soddisfazione di precedere le due Mercedes. Nel post-gara non ha nascosto la propria soddisfazione:”… non ero così fiducioso di tenermi dietro Piastri e Russell, perché a fine gara sai che tipo di passo avessero gli altri. Penso che questo sia il mio miglior fine settimana, mettendolo nella Top 5, di tutta la mia carriera. Credo che quanto ottenuto in qualifica e la sesta posizione in corsa, siano risultati completamente al di fuori da quello che realmente possiamo fare.” Della serie, in attesa di risultati migliori, l’imperativo è incamerare più punti possibili. Per quanto concerne il capitolo Stroll, meglio soprassedere.

Crisi senza fine – Il ritorno di James Allison sul ponte di comando dell’area tecnica avvenuta lo scorso anno doveva rappresentare il punto di svolta per presentarsi ai nastri di partenza del 2024 con una monoposto competitiva. Degna di riportare la Mercedes ai piani alti, dove ha soggiornato dal 2014 al 2021. Tante erano le speranze riposte nella W15, che invece sta sempre più deludendo. Finora il miglior piazzamento ottenuto è un 5° posto di George Russell in Bahrain nel G.P. d’esordio. A Suzuka, Hamilton e Russell scattavano rispettivamente dalla 7^ e 9^ piazza ed in occasione del secondo via hanno giocato la carta delle gomme dure. Una scelta strategica vana, che ha visto i due drivers inglesi chiudere a posizioni invertite: George 7° e Lewis 9°. Nella graduatoria costruttori la “Stella a Tre Punte” è quarta con solo 34 punti, uno in più dell’Aston Martin e ben 35 in meno rispetto alla McLaren, tutt’e due team clienti. A fine gara il Team Boss Toto Wolff ha parlato di una gara complessa. “Abbiamo fatto un secondo e terzo stint velocissimi che ci avrebbero permesso di puntare al podio. Ma il primo è stato atroce e dobbiamo capire cosa è successo.”

Il fattore Yuki – Dopo 4 G.P. la Racing Bull è penultima con 7 punti, tutti quanti arpionati dall’indomito Tsunoda, che davanti al pubblico di casa ha chiuso decimo, mantenendo la posizione di partenza. Per la seconda volta di fila, il nippon è entrato in top ten e questo conferma il suo trend positivo. Imbarazzante invece il momento no di Daniel Ricciardo, mai a punti. Se nelle prime tre gare ha chiuso nelle retrovie, a Suzuka non è andato oltre curva 2. Dopo lo start ha virato sulla destra per prendere il tornante successivo a sinistra non curandosi della presenza della Williams di Albon che s’era buttato all’esterno. Morale, contatto ed entrambe le monoposto contro le barriere, bandiera rossa e gara interrotta.

Da un botto all’altro – Due settimane fa a Melbourne il crash di Alexander Albon nelle Libere 1, aveva costretto la Williams-Mercedes a schierare una sola vettura per mancanza di una scocca di riserva. Purtroppo anche in Giappone la FW46 del thailandese con passaporto britannico ha subito danni considerevoli nell’incidente innescato da Ricciardo. Logan Sargeant invece, dopo aver compiuto un’escursione sulla sabbia di curva 9, ha visto la bandiera scacchi in ultima posizione.

Ordine d’arrivo

1° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 53 giri
2° Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 12″535
3° Carlos Sainz (Ferrari) – 20″866
4° Charles Leclerc (Ferrari) – 26″522
5° Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 29″700
6° Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 44″272
7° George Russell (Mercedes) – 45″951
8° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 47″525
9° Lewis Hamilton (Mercedes) – 48″626
10° Yuki Tsunoda (Racing Bulls-Honda) – 1 giro
11° Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1 giro
12° Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 1 giro
13° Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1 giro
14° Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) – 1 giro
15° Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 1 giro
16° Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1 giro
17° Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1 giro

Ritirati
Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari)
Daniel Ricciardo (Racing Bulls-Honda)
Alexander Albon (Williams-Mercedes)

Classifica Piloti
1° Verstappen 77 – 2° Perez 64 – 3° Leclerc 59 – 4° Sainz 55 – 5° Norris 37 – 6° Piastri 32 – 7° Russell, Alonso 24 – 9° Hamilton 10 – 10° Stroll 9 – 11° Tsunoda 7 – 12° Bearman 6 – 13° Hulkenberg 3 – 14° Magnussen 1

Classifica Costruttori
1^ Red Bull-Honda 141 – 2^ Ferrari 120 – 3^ McLaren-Mercedes 69 – 4^ Mercedes 34 – 5^ Aston Martin-Mercedes 33 – 6^ Racing Bulls-Honda 7 – 7^ Haas-Ferrari 4

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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