Published on Luglio 17th, 2020 | by Massimo Campi
0La scomparsa di Ron Tauranac
Ron Tauranac è morto il 17 luglio 2020, a 95 anni.
Ron Tauranac è scomparso all’età di 95 anni. Ronald Sidney Tauranac era nato il 13 gennaio 1925 in Australia, è stato uno dei grandi progettisti di vetture da corsa ed il socio di Jack Brabham. Tauranac ha iniziato a costruire le prime vetture da competizione nel 1946 insieme al fratello Austin Lewis, chiamandole Ralt, un acronimo composto dalle iniziali dei due nomi. La conoscenza con Jack Brabham arriva sulle piste, quando i due si incontrano nelle gare nazionali. Brabham tenta la fortuna in Inghilterra, diventa uno dei migliori piloti del circus, conquista il suo primo mondiale con la BRM, ma sogna di realizzare un proprio team e pensa a Ron Tauranac come progettista. La MRD nasce nel 1961, ben presto si trasforma in Brabham e tutte le vetture prodotte portano le iniziali BT ovvero Brabham Tauranac dalle iniziali dei due soci. Entrambi molto pragmatici, creano vetture di successo. Le piccole Brabham di F.Junior invadono il mercato, poi passano alla F.3, F.2, ed infine F.1 dove conquistano il primo titolo mondiale nel 1966 con il nuovo regolamento di tre litri di cilindrata. Nel 1966 Jack Brabham è stato il primo pilota a vincere un mondiale di F1 (il suo terzo) con una vettura dal proprio stesso nome, ma il pilota australiano, dopo i ritiro dalle corse come pilota, decide di vendere tutto al suo socio e nel 1970 Ron Tauranac rimane l’unico proprietario della Brabham prima di cederla nel 1972 a Bernie Ecclestone.
Tauranac non si ferma e lavora ancora al progetto della Trojan per la Formula 5000 prima di ritornare in Australia, ma ben presto si stufa e ritorna in Inghilterra per una nuova avventura come costruttore. Il mercato delle macchine da corsa è in forte espansione e Tauranac rifonda la Ralt. La RT1 è una vettura che corre, con vari adattamenti, in diverse categorie: F.3, F.2, F.Atlantic. nel 1875 vince il campionato europeo di Formula Tre nel 1975 nelle mani del pilota australiano Larry Perkins, nel 1978 c’è il bis con Jan Lammers. Sono molti i piloti che hanno gareggiato e vinto con le Ralt. Il telaio RT3 ha vinto il campionato europeo F3 del 1983 per Pierluigi Martini e cinque titoli britannici consecutivi F3. Una joint venture con la Honda ha portato al telaio RH6, che ha vinto i titoli del 1981, 1984 e 1985.
Molti sono i piloti che hanno corso con le Ralt, tra quelli più famosi ci sono Ayrton Senna e Mika Hakkinen. Nell’ottobre 1988, Tauranac ha venduto la Ralt alla March Engineering, ma ha continuato a rimanere nell’ambiente delle corse.
Massimo Pollini, giovane meccanico negli anni ’80, ha conosciuto molto bene il progettista britannico “Nel 1985 ci fu un grosso cambiamento regolamentare che riguardava la F3, e questo costituiva un problema non da poco perchè implicava la sostituzione in toto di tutto il parco vetture. Va da sè che questa cosa complicava la consegna delle vetture nuove, che venivano acquistate quasi tutte in Inghilterra, alla Ralt. Così, per cercare di accelerare il tempo di consegna delle vetture nuove e data la mia conoscenza della lingua inglese, fui spedito da Gabriele in Inghilterra per il montaggio della nostra seconda vettura, assieme a tutto il team Pavesi, Ravarotto e Trivellato. Il Gotha della F3!! Fu una settimana incredibilmente coinvolgente, e fu anche la prima volta che andai in terra d’Albione!
Quando arrivammo alla sede della Ralt, a Weybridge, la domenica pomeriggio c’era ad aspettarci Ron Tauranac; uno dei miei miti, progettista delle Brabham campioni del mondo e che adoravo dai tempi della RT1. Ci salutò e ci strinse la mano uno ad uno, e quando fu il mio turno io mi guardai la mano appena stretta e dissi ad alta voce: “vabbè, non la laverò più”, provocando risate nei ragazzi attorno a me ed un sorriso da parte sua…
Ron Tauranac ci ha lasciato, a 95 anni; quando gli scriisi una mail, qualche anno fa per informarlo che avevamo recuperato la Ralt RT20 con la quale facemmo un campionato strepitoso nel 1986, per ricordare Luciano Pavesi, che era appena deceduto, mi rispose molto cortesemente, dicendomi che gli spiaceva di sapere che Luciano era mancato, che sarebbe capitato ad ognuno di noi e che comunque anche lui non ne avrebbe avuto per molto, dovendo compiere i 90 nel gennaio successivo. Era un personaggio vero!…”