Published on Aprile 2nd, 2023 | by Massimo Campi
0Jack Brabham, 2 aprile 1926
“Sir Jack” Brabham rimane l’unico ad averne conquistato uno sia da pilota che come costruttore. Jack Brabham, australiano ma profondamente inglese, nato ad Hurtsville il 12 aprile del 1926, il nonno di Jack è inglese, ma a sedici anni abbandona le rive del Tamigi per tentare fortuna nella terra dei canguri. Jack Brabham farà invece la strada inversa e troverà fortuna proprio nel vecchio continente.
Nella sua lunga carriera Brabham ha disputato in carriera ben 123 Gran Premi in sedici anni, vincendo solo 14 gare, ma andando spesso a punti. Pilota concreto, roccioso, ha fatto della tattica e del senso della gara le sue principali caratteristiche per arrivare ai risultati che lo hanno portato tra i grandi del motorsport.
La passione per la meccanica e le corse inizia fin da giovane, a 16 anni Brabham entra come apprendista meccanico in una officina, ma la sera continua gli studi, frequentando un corso di meccanica. Inizia a seguire le corse, dopo il servizio militare, poi apre un suo garage e realizza una vettura per l’americano Johnny Schonberg . il pilota fa due gare, poi abbandona l’avventura, nell’abitacolo entra Brabham e vince per quattro volte il titolo nazionale della categoria Midget.
Ma l’Australia gli va stretta, all’inizio del 1955 con la moglie Betty ed il primo figlio Geoff parte per l’Inghilterra, destinazione la factory di John Cooper dove gli è stato riservato un posto come pilota-meccanico di F.2. La piccola casa inglese è in espansione, le leggere vetture di John Cooper a motore posteriore iniziano ad avere risultati importanti e presto si diffondono nel mondo dei Gran Premi. Brabham rimane in attesa e nel 1958 diventa pilota ufficiale della factory inglese ed a fine stagione ottiene i primi punti mondiali. Nelle due stagioni che seguono Jack Brabham è il pilota da battere, è il migliore del lotto e con la Cooper è campione del mondo.
Nonostante due titoli mondiale e la fama raggiunta, Jack Brabham insegue ancora il suo sogno: la sua scuderia. Ci vorranno sei anni un tecnico amico come Ron Tauranac per realizzare quel sogno e vincere con una sua vettura. Inizia con la F.Junior, poi con le piccole F.3, che in pratica sono le stesse vetture. In lui convivono sempre diverse anime, quella del costruttore, del Team Manager e quella del pilota che entra in gioco quando si abbassa la bandiera a scacchi e parte la gara. Nonostante i sacrifici, con il suo carattere roccioso ed estremamente concreto riesce a fare convivere tutte le sue anime e la gloria finale arriva quando ha superato la soglia delle quaranta primavere.
Nel 1966 la Formula Uno cambia i regolamenti, dalle piccole vetture di 1,5 litri si passa a quelle di tre litri. Pochi sono i costruttori pronti per la nuova formula, mancano soprattutto i motori adeguati. Jack Brabham scova in Australia un motore, il Repco, realizzato dall’australiana Repco partendo dal monoblocco in alluminio derivato dalla produzione di serie montato sulla Oldsmobile F85 e con quel motore e la sua vettura è per la terza volta campione del mondo e per la prima ed unica volta nella storia il titolo è conquistato da un pilota costruttore. Con il titolo mondiale in tasca arriva anche un altro titolo, quello di “Sir Jack” consegnato dalle mani della Regina con tanto di insegne dell’Ordine dell’Impero Britannico!
Brabham continua a correre fino al 1970, poi si ritira e cede la sua impresa a Ron Tauranac. Brabham segue la carriera dei figli, che non riusciranno a ripetere le imprese del padre. Con il tempo partecipa a varie rievocazioni storiche ed infine muore il 19 maggio 2014 all’età di 88 anni in seguito ad una lunga malattia al fegato.
Immagini © Massimo Campi