Published on Marzo 20th, 2017 | by redazione
0F1: veloci sì ma l’importante è frenare bene
Il nuovo regolamento tecnico della Formula 1 ha imposto una importante revisione dell’impianto frenante. Il parere della Brembo.
Anche se poco se n’è scritto, il nuovo regolamento tecnico della Formula Uno che entrerà ufficialmente in vigore questo week-end con il tradizionale appuntamento ha comportato un importante “ripensamento” dell’impianto frenante.
Con pneumatici larghi, vetture più prestazionali e capaci di sviluppare maggiori coppie frenanti, i tecnici della bergamasca Brembo, che equipaggia i team più importanti, si sono concentrati sulla riprogettazione dei singoli elementi che compongono gli impianti: a partire dalle pinze freno, che devono adattarsi allo spessore maggiorato dei dischi, passato da 28 mm agli attuali 32 mm, per arrivare ai componenti del Brake by Wire.
L’aumentata dimensione dei dischi in carbonio ha consentito di irrobustire il design nella zona di trascinamento, accrescendone la capacità frenante. Inoltre, il maggiore spessore ha permesso più spazio per i fori di ventilazione, determinando un’ulteriore evoluzione del sistema di raffreddamento degli impianti.
I team forniti da Brembo potranno quindi contare, anche quest’anno, su un disegno di raffreddamento personalizzato, con un aumento medio di circa 200 fori di ventilazione per ciascun disco, rispetto agli oltre 1.200 del 2016 ed un conseguente miglioramento dello smaltimento del calore, ricordando che la temperatura dei dischi in Formula 1 può superare i 1.000°C durante la frenata.
Grazie allo scambio di informazioni con i team forniti, alle simulazioni relative al comportamento delle nuove monoposto e ai test sui banchi dinamici, gli ingegneri hanno potuto stimare un aumento della coppia frenante intorno al 25%, che potrà portare le frenate fino ad oltre 6G di decelerazione. Le monoposto saranno in grado di trasmettere maggiore forza frenante a terra in più breve tempo, con una probabile diminuzione del tempo medio sul giro speso in frenata.
Brembo ha continuato il lavoro di sviluppo anche dei singoli componenti del sistema Brake By Wire, lavorando ulteriormente sull’integrazione dei vari elementi e la loro miniaturizzazione. Così come accaduto nel 2016, la maggior parte dei team opterà per dischi posteriori di diametro ridotto, coerentemente con la richiesta energetica derivante dal sistema di recupero.
Per alcune squadre l’azienda italiana ha sviluppato solo alcuni componenti del BBW, mentre per altri è stato svolto un lavoro più ampio che riguarda l’intero assieme: dal simulatore, su cui agisce la pompa freno posteriore, all’attuatore comandato dalla centralina, che aziona le pinze al retrotreno, sino al sistema di valvole di sicurezza, che controlla la commutazione in caso di malfunzionamento del sistema.
Per concludere, alcuni dati interessanti forniti da Brembo. In una stagione completa l’azienda fornisce mediamente a ciascun team, composto da 2 vetture, 10 set di pinze, da 140 a 240 dischi, da 280 a 480 pastiglie. Per la produzione di ognuna delle pinze freno in alluminio/litio sono necessarie più di 14 ore consecutive di lavorazione meccanica per raggiungere il miglior bilanciamento possibile tra peso e rigidezza, mentre per la produzione e lavorazione meccanica di un disco freno sono necessari ben nove mesi.