Tecnica

Published on Giugno 16th, 2017 | by redazione

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Per i freni la 24 Ore di Le Mans vale 12 Gran Premi

Si scrive e si parla quasi sempre dell’importanza e dell’impegno dei freni di una F1 durante un GP. Ma cosa succede a questo impianto alla 24 Ore di Le Mans?

Secondo i tecnici Brembo, il circuito della 24 Ore di Le Mans presenta difficoltà diverse nel corso delle 24 ore di gara per i sistemi frenanti di ciascuna categoria, caratterizzati sia da soluzioni tecniche sia da sollecitazioni diverse.

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Gli undici punti di frenata del circuito della 24 Ore di Le Mans

Diversi sono naturalmente anche i valori delle decelerazioni: i piloti delle LMP1 affrontano una decelerazione media per giro di 2,3 g, mentre quelli delle LM GTE Pro si fermano, si fa per dire, a 1,6 g. Un’ulteriore misura dello sforzo richiesto ai piloti e all’impianto frenante è il carico sul pedale del freno: per ogni giro è di 800 kg.

Se pensiamo che all’ultima edizione, l’equipaggio vincitore (la Porsche 919 Hybrid con freni Brembo) ha percorso 384 giri, vuol dire che complessivamente i tre piloti hanno esercitato un carico complessivo di 307 tonnellate, equivalenti al peso di una cinquantina di elefanti africani. L’energia dissipata in frenata dalle migliori LM GTE Pro durante l’intera 24 Ore di Le Mans è di 350-355 kWh, vale a dire l’energia elettrica consumata da una ventina di cittadini francesi durante le 24 ore di gara.

Le frenate più impegnative

Le frenate a Le MansDelle 11 frenate del Circuit de la Sarthe sei sono classificate dai tecnici Brembo come altamente impegnative per i freni, quattro sono di media difficoltà e solo una è light.

La più impegnativa è quella all’Arche Chicane che interrompe il Mulsanne Straight: le LMP1 vi arrivano a 335 km/h e frenano per 3,21 secondi, percorrendo nel frattempo 195 metri per scendere a 110 km/h. I piloti esercitano una forza sul pedale di 105 kg ed affrontano una decelerazione di 3,21 g. Con le LM GTE Pro invece la velocità di punta è “solo” di 298 km/h, perché le auto sono meno potenti, più pesanti e non dispongono dei freni in carbonio.

Anche la successiva frenata, la Florandiére Chicane è impegnativa per i freni: le LMP1 passano da 325 km/h a 125 km/h in 2,6 secondi, durante i quali percorrono 174 metri. Decisamente più lunga la frenata delle LM GTE Pro: 309 metri per passare da 290 km/h a 97 km/h in 5,4 secondi.

Tra le frenate più stressanti per l’impianto frenante va annoverata quella delle Ford Chicanes poco prima del traguardo: per le LMP1 è quella che presenta il maggior utilizzo temporale dei freni, ben 5,5 secondi, ed il massimo spazio di frenata, addirittura 269 metri necessari per scendere da 285 km/h a 100 km/h.

Il carico sul pedale è invece di 88 kg e la decelerazione di 2,07 g. All’opposto, per le LM GTE Pro lo spazio di frenata è più contenuto rispetto ai prototipi, perché arrivano meno veloci: soli 183 metri, perché la velocità all’inizio frenata è di 257 km/h e quella alla fine di 97 km/h.

Delle frenate di media difficoltà la più rilevante è quella alla curva Mulsanne: le LMP1 subiscono un calo di velocità di quasi 220 km/h, il più alto del tracciato, scendendo da 321 km/h a 86 km/h.

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