Published on Marzo 24th, 2024 | by Massimo Campi
0Ferrari 250LM: erede mancata della GTO
Nel 1964 debutta la Ferrari 250LM, doveva essere l’erede della fortunata GTO, ma dovrà correre come prototipo invece che nella classi granturismo
Negli anni ‘60 la Ferrari, per correre nelle gare di durata, realizza una serie di vetture granturismo da corsa, partendo dalla Ferrari 250 Tour de France degli anni ‘50 per arrivare alla Ferrari 250GTO, omologata secondo la categoria creata dall’Allegato “J” del Codice Sportivo internazionale. La squadra ufficiale di Maranello corre con i prototipi e vince le gare con la 250P, la vettura a motore posteriore che monta il V12 di 3 litri. Da quel prototipo nasce la Ferrari 250LM destinata ai clienti sportivi dove la sigla LM sta per Le Mans, per celebrare le vittorie della squadra di Maranello nella maratona francese.
La 250LM viene presentata al Salone di Parigi 1963, sotto al cofano posteriore è montato il V12 di 2.953cc, lo stesso dalla 250 GTO e dalla Testa Rossa che corrono nelle gare mondiali. Il motore è alimentato d sei carburatori Weber 38DCN ed eroga una potenza di circa 320cv, mentre il cambio è a cinque rapporti, montato longitudinalmente a sbalzo dietro al motore. Il telaio è realizzato mediante un traliccio in tubi di acciaio con sospensioni a doppi triangoli sovrapposti con ruote indipendenti munite di ammortizzatori idraulici con molle elicoidali. Oltre al V12 di 3 litri, sulla vettura viene montato anche il propulsore di 3.285,7 cc.
La Ferrari 250 LM sarà fonte di grandi attriti tra il Drake e la Federazione Internazionale che richiede di rispettare il numero richiesto di esemplari per ottenere l’omologazione. A Maranello era già stata concessa quella per la GTO, ma i regolamenti prevedono almeno 100 esemplari prodotti, mentre ne vengono realizzati ufficialmente solo 33 e la Ferrari 250LM è costretta a correre nella categoria prototipi lottando contro le 250P2 ufficiali ed i vari prototipi della concorrenza come le Ford GT40. Enzo Ferrari protesta contro la FIA e la CSAI italiana accusandola di non avere saputo difendere gli interessi dei costruttori nazionali. Per protesta fa iscrivere alle ultime gare mondiali del 1964 le Formula 1 di Surtees e Bandini con i colori bianco e blu della North American Racing Team, la NART, di Luigi Chinetti, importatore delle Ferrari per il Nord America.
Ferrari riesce comunque a vendere gli esemplari prodotti alle scuderie private ed ai gentleman driver che partecipano alle competizioni con le vetture italiane. La Ferrari 250LM sarà comunque una ottima vettura, anche come prototipo.
Tra i suoi successi più noti il primo e il secondo posto assoluto alla 12 Ore di Reims del 1964 con Graham Hill e Jo Bonnier, seguita dalla vittoria alla 24 Ore di Le Mans 1965 dove la vettura della NART sale sul gradino più alto del podio con Jochen Rindt e Masten Gregory e nello stesso anno il successo alla 500 km di Spa con Willy Mairesse al volante della 250LM della Ecurie Francorchamps seguita dalla gemella di David Piper. Nel 1966 è nuovamente prima alla 1000 km di Parigi con Mike Parkes e David Piper e l’ultimo successo risale al 1967.
Dopo il successo a Le Mans 1965, Pininfarina creò una versione speciale disegnata da Leonardo Fioravanti, presentata al Salone dell’automobile di Ginevra dello stesso anno. La Ferrari 250 LM Berlinetta Speciale verniciata con la livrea del team N.A.R.T.: fondo bianco con una striscia blu, era munita di un ampio lunotto in plexglass e prese d’aria sui passaruote posteriori.
Immagini ©Massimo Campi
FERRARI Le Gran Turismo da corsa – di Massimo Campi – Giorgio Nada Editore
Autore: Massimo Campi
Formato: 24.5×26,5 cm – Pagine: 192 – Foto: centinaia in b/n e a colori – Cartonato – Testo: italiano – Collana: Ferrari
Per informazioni: https://www.giorgionadaeditore.it/