LE SPORT-PROTOTIPO dal Mondiale Marche al WEC

Autore: Massimo Campi – Giorgio Nada Editore

Formato: 24.5×26,5 cm – Pagine: 192 – Foto: centinaia in b/n e a colori – Cartonato – Testo: italiano – Collana: Grandi corse su pista, strada e rallies

CON LA PREFAZIONE DI EMANUELE PIRRO

All’inizio degli anni Settanta il mondo delle grandi gare di durata cambiò radicalmente con l’avvento delle affascinanti quanto indimenticabili vetture Sport-Prototipo al limite dei 5 litri di cilindrata, Porsche 917 e Ferrari 512 S e M prime fra tutte.Negli anni successivi il Mondiale Marche ha conosciuto alterne fortune, ha conosciuto una miriade di cambi regolamentari eppure, grazie soprattutto alla 24 Ore di Le Mans, è riuscito a restare vivo sapendosi rinnovare di volta in volta sino ai nostri giorni.A condurre il lettore in questo intricato quanto affascinante ambito del Motorsport è Massimo Campi che dai prototipi dei primi anni Settanta, passando attraverso le Silhouettes, le Gruppo C, le barchette WSC, la Le Mans Series, approda agli anni del Wec e delle attuali hypercar che hanno visto il ritorno in grande stile della Ferrari, contrapposta a altri Costruttori come Toyota e Porsche.Il repertorio iconografico è come sempre ricchissimo, giocato su preziose immagini d’archivio e scatti realizzati appositamente per questo libro.

Per approfondimenti: https://www.giorgionadaeditore.it/


 

LE SPORT PROTOTIPO – DAL MONDIALE MARCHE AL WEC

Di Massimo Campi – Giorgio Nada Editore

Le vetture sport prototipo sono state le principali protagoniste del motorsport per alcuni decenni ed uno dei migliori veicoli pubblicitari per vecchie e nuove case costruttrici. Alla fine degli anni quaranta del secolo scorso il mondo era finalmente uscito dagli anni bui del secondo conflitto mondiale. L’industria si stava organizzando per ripartire ed i trasporti diventavano essenziali, soprattutto quello individuale con la realizzazione di nuove automobili. La pubblicità, come si è sempre affermato, era l’anima del commercio e le gare automobilistiche diventavano importanti per il lancio delle vetture e per far conoscere i nuovi marchi che stavano nascendo.

Le gare di durata con le vetture coperte diventavano importanti, sia per la pubblicità che ne derivava dai titoli dei giornali, ma anche per testare motori e nuove soluzioni tecniche da trasferire sulla produzione di serie. La grande industria si stava attrezzando per produrre mezzi popolari in grande serie ed economicamente abbordabili per le persone meno facoltose. Alcuni marchi, come la Lancia e l’Alfa Romeo, avevano conservato l’indole sportiva nella produzione di serie e la fabbrica milanese aveva rispolverato le automobili da competizione nascoste durante il conflitto. Oltre ai grandi marchi alcuni piccoli costruttori stavano rimettendo in piedi le loro officine e nuovi nomi si affacciavano sul panorama internazionale con produzioni destinate soprattutto ai clienti sportivi. Tra questi c’era la Maserati, la Jaguar, l’Aston Martin e due nuovi costruttori che diventeranno molto famosi: Ferrari e Porsche che diventeranno i marchi più prestigiosi nella produzione di auto sportive e da competizione

Gli autodromi, soprattutto quelli inglesi, erano ancora ricavati dalle piste di atterraggio degli aeroporti usati per gli aerei del conflitto mondiale e le gare più seguite erano quelle che si svolgevano sulle strade generalmente aperte al traffico ed appena ricostruite dopo il passaggio dei mezzi militari. Mille Miglia, Carrera Panamericana e 24 Ore di Le Mans sono le più seguite ed in quella gare che inizia e si afferma il mito del cavallino rampante con le vetture sport, pilotate dai piloti ufficiali e da alcuni facoltosi gentlemen driver che corrono con le vetture di Maranello.

Nel 1953 nasce il campionato mondiale marche, quello dedicato alle gare di durata che diventeranno ben presto le competizioni più seguite dal pubblico. Ci corrono le vetture sport che in seguito verranno rinominate prototipi e le vetture granturismo. Le sport-prototipo sono quelle più veloci, spesso pilotate dai piloti ufficiali delle case e da quelli delle migliori scuderie private. Le loro vittorie servono a fare pubblicità alle case costruttrici che poi vendono le vetture da competizione e le sportive stradali ai nuovi facoltosi proprietari protagonisti del boom economico.

Finita l’era delle grandi maratone su strada, dopo i drammatici incidenti alla Mille Miglia e Carrera Panamericana, si continua a correre su piste con eventi che richiamano numerose folle. Oltre alla 24 Ore di Le Mans ed alla Targa Florio, unica gara stradale che resisterà fino agli anni ’70, le grandi sfide nella gare di durata sono protagoniste alla 24 Ore di Daytona, 12 Ore di Sebring ed alle 1000 Km di Monza e Nurburgring.

Gli anni d’oro delle gare di durata vanno in scena con la sfida Ford-Ferrari a metà degli anni ’60. Poi arriva la Porsche con le 917 che sovrasta le 512S di Maranello ed il prototipo 312P con il 12 cilindri piatto della Formula 1 vince l’ultimo titolo mondiale per la Ferrari nel 1972. Ormai le gare di durata sono sempre meno seguite, lo sport è sempre più seguito dai media ed i Gran Premi di Formula 1 sono decisamente più telegenici rispetto alle gare di durata. Iniziano anni bui, con i francesi della Matra e quelli della Renault Alpine che hanno come unici concorrenti le Porsche e le Mirage. La prima ripresa arriva negli anni ’80 con la formula consumo ed i prototipi Gruppo “C” dove è spesso la Porsche a dominare il campo con Jaguar e Mercedes.

Ai vertici della FIA c’è Jean Marie Balestre, mentre Bernie Ecclestone è sempre più potente con la FOCA che cura gli interessi commerciali della Formula 1. Scriveranno pagine di storia con le loro lotte per il potere, ma entrambi hanno un solo interesse: dirottare tutti i grandi costruttori sulle monoposto abolendo le gare di durata che possono distogliere interessi economici. Quando Balestre viene sostituito da Max Mosley la situazione peggiora e nel 1992 finisce la storia del campionato mondiale dedicato alle gare di durata.

Il mondo del motorsport è dominato dalle gare in monoposto ma c’è ancora voglia di gare con le ruote coperte e la lenta rinascita arriva dalle gare americane a dalla Automobile Club de l’Ouest (ACO), ultimo baluardo rimato che continua a resistere organizzando la 24 Ore di le Mans. L’IMSA vara una nuova categoria tecnica basata sulle World Sport Car, semplici vetture barchetta con motori derivati dalla serie.

Rinascono le gare per le granturismo con la serie BPR nel vecchio continente e la ACO ammette alla maratona della Sarthe le WSC con le Granturismo che hanno dato vita alla categoria Gt1, in pratica dei prototipi con l’estetica di supercar.

Nel 1994 debutta la Ferrari 333SP, la barchetta WSC ideata a Maranello, con il V12 della F50 in vendita per i piloti privati, mentre la casa di Stoccarda vince a Le Mans con la TWR-Porsche, in pratica una vecchia WSC che monta il flat six turbo data in gestione al team di Reinhold Joest. In seguito dal reparto corse di Zuffenhausen esce la Porsche 911 Gt1, un vero prototipo con il 6 cilindri sovralimentato e l’abitacolo somigliante alla 911 di serie. In America si corre nella gare IMSA ed in seguito nuova American-Le Mans Series, mentre in Europa nasce la ISRS (International Sport Racing Series) ed il Campionato Mondiale FIA GT.

Le gare di durata ritornano ad interessare ai grandi marchi, arrivano Toyota, BMW ed infine Audi. Nascono nuovi campionati, prima europei poi internazionali sempre sotto l’egida della ACO ed in seguito della FIA. Nel 2012 ha inizio il FIA World Endurance Championship (WEC), il campionato del mondo della gare di durata per vetture sport prototipo e gran turismo organizzato dalla ACO sotto l’egida della FIA e riparte quella storia mondiale che si era interrotta nel 1992 con grandi costruttori e vetture sempre più performanti. Sono gli anni della lotta tra Audi, Toyota e Porsche, vetture con una tecnologia ibrida ai massimi livelli, per continuare con gli attuali prototipi Hypercar tra cui la Toyota GR010 Hybrid che domina le ultime edizioni del campionato ed infine la Ferrari 499P vincitrice delle ultime tre edizioni di Le Mans.