Formula 1

Published on Novembre 7th, 2023 | by Massimo Campi

0

GP Messico Formula 1: Verstappen, un trionfo annunciato

 

Di Carlo Baffi

Il filotto vincente dell’olandese sulla Red Bull prosegue anche in Brasile. Secondo il bravo Norris e terzo un grande Alonso che risale sul podio dopo tempo. Disfatta Mercedes, solo ottavo Hamilton e Russell ritirato. La Ferrari perde Leclerc nel giro di formazione vanificando la partenza in prima fila e capitalizza un anonimo sesto posto con Sainz.

Ha siglato la pole, s’è imposto nella Sprint Race ed ha vinto il Gran Premio. Questo il fine settimana di Max Verstappen e ovviamente della Red Bull. Il binomio ha messo tutti in riga, rispettando alla lettera un copione trito e ritrito che dura ormai da tanto, troppo tempo. Per “Super Max” la pole è la 31^, ed i successi sono 52 (di cui 17 solo nel campionato in corso). Per lui è la normalità e fra due settimane, sotto le luci di Las Vegas, potrà raggiungere un altro record, quello delle 53 vittorie di Vettel. Stop! Per questa volta riteniamo che lo spazio dedicato al tre volte Campione possa esaurirsi qua, dal momento che sta assumendo sempre più i connotati dell’uomo invisibile; lo vedi al via e poi si rimaterializza sul gradino più alto del podio. Piccolo particolare: osservando la classifica costruttori, il team di Milton Keynes vanta 782 punti, 400 in più della Mercedes, la sua immediata (si fa per dire) inseguitrice. Ah scusate… è d’obbligo una menzione a Sergio Perez sulla seconda RB19, che dopo esser scattato nono ha combattuto ed alla fine s’è visto soffiare il podio da quel marpione di Alonso. Comunque sia, col quarto posto, il messicano ha rafforzato lo status di vice-campione alle spalle del “Leader Maximo”. Affermare che “Checo” sia uscito dalla crisi è prematuro, ma si sono visti dei segnali di ripresa anche nella Sprint del sabato in cui è giunto terzo. Che l’ombra incombente di Ricciardo stia facendo effetto?

Detto ciò, Il Gran Premio di San Paolo è stato caratterizzato da due colpi di scena iniziali: l’uscita di Leclerc nel formation-lap e la carambola in partenza. Alla staccata della prima curva, l’insidiosa “Esse di Senna”, le due Haas di Magnussen e Hulkenberg sono entrate in collisione coinvolgendo la Williams di Albon, Piastri e Ricciardo. Ovvio e giusto lo stop della corsa. Il Gran Premio sarebbe poi ripartito senza offrire particolari emozioni, salvo le evoluzioni di un epico Fernando Alonso, come ha titolato il quotidiano spagnolo “Mundo Deportivo”. Ma andiamo con ordine, partendo dal pre-gara.

Urge l’esorcista?– “Ma perché sono così sfortunato?” In questa frase pronunciata via radio c’è tutta la frustrazione di Charles Leclerc, che ha visto svanire già prima del via i suoi sogni di rendere la vita difficile al poleman Verstappen che gli partiva al fianco. Durante il giro di ricognizione, il ferrarista ha perso la vettura finendo contro le barriere. Guarda caso proprio alla Ferradura, lo stesso punto in cui l’anno scorso ebbe l’incidente con Lando Norris al secondo giro. Pure allora finì a muro, ma riuscì a tornare ai box e cambiare il musetto, concludendo quarto. Stavolta invece no. All’origine del problema, l’idraulica che ha fatto spegnere il motore ed ha reso inguidabile la SF-23. Da qui il testa coda e l’impatto inevitabile. Vani i tentativi del pilota di ripartire. “All’ingresso di curva 6 nel giro di formazione – racconta Leclerc – ho perso improvvisamente il servosterzo e le ruote posteriori si sono bloccate, mandandomi contro le barriere. Partivo a fianco della pole position e speravo di conquistare punti importanti per il Mondiale Costruttori, ma purtroppo mi sono ritirato ancora prima del via. Quest’anno non è stato proprio fortunato per me – prosegue deluso il monegasco – forse un viaggio a Lourdes mi aiuterà.” Un guasto che esclude ogni responsabilità del pilota, come ha sottolineato anche Frederic Vasseur:” Dobbiamo ancora analizzare a fondo il problema – spiega il Team Principal – ma è successo qualcosa per cui il motore si è fermato. Peccato perché avevamo una grande occasione partendo in prima fila con tre set di gomme nuove. Avevamo risparmiato anche un treno di soft nella Sprint Race per puntare sul G.P. Capisco la reazione di Charles”. Nel pomeriggio di venerdì, il “Principino” era stato abilissimo nel cogliere il secondo miglior crono in Q3, prima che la pioggia ed il vento rendessero necessaria la conclusione anticipata. L’affidabilità resta dunque un tasto dolente per il Cavallino, non dimentichiamoci che in Qatar Sainz non partì per una perdita di carburante, dapprima imputata all’urto sul cordolo piramidale e poi smentita. Ma a nostro avviso, preoccupa anche l’aspetto mentale che sta attraversando Leclerc, evidenziato dal suo sfogo col box dopo il crash tirando in ballo la cattiva sorte e la necessità di una provvidenziale benedizione divina. In effetti se ripercorriamo i trascorsi di Charles a Maranello, la Dea bendata non lo ha tenuto molto in considerazione e ciò potrebbe creare delle pericolose suggestioni. Se si inizia a pensare che qualcosa andrà storto, ci sono buone probabilità che questo accada. E la famosa legge di Murphy che fa pari con un antico proverbio in uso nel sud est asiatico:” nominare la tigre nella giungla equivale a farla comparire.” Il motorsport è una materia molto razionale dove regnano i numeri, ma cela dà sempre una componente legata alla scaramanzia sulla quale è meglio non scherzarci sopra. Al di là della superstizione, fra l’altro diffusissima tra i piloti, questo lato potrebbe avere delle ricadute in ambito psicologico. Lo sfogo a caldo ci sta, ma il piangersi addosso come Calimero è deleterio perché non risolve il problema e rischia di innescare una spirale negativa in cui un individuo perde la lucidità ed aumenta il proprio nervosismo. Inoltre l’ossessione della jella non ti fa riconoscere eventuali errori che ripetendosi fanno crollare ulteriormente il morale. E’ un cane che si morde la coda. L’antidoto è la cosiddetta “svolta”, ossia il risultato che scaccia definitivamente i fantasmi e ciò può arrivare soltanto dalla pista. Per cui caro Charles, più che a Lourdes è d’uopo tornare il prima possibile in pista, nonostante il biglietto offerto dalla Ryanair. E ritornando su questioni meramente tecniche, c’è un altro punto critico emerso ad Interlagos. Parliamo della frizione, indicata dallo stesso Sainz come la causa delle cattive partenze sia il sabato, che la domenica:” …ho perso alcune posizioni, poi sono riuscito a superare entrambe le Mercedes in pista, ma di più non ho potuto.” Infatti, Red Bull a parte, McLaren ed Aston Martin erano più veloci delle Rosse, di conseguenza la sesta piazza è stata il massimo risultato, utile comunque per rosicchiare due punticini alla Mercedes. Il gap è di 20 lunghezze con due gare da disputare, di cui la prossima negli Stati Uniti su un tracciato cittadino sconosciuto a tutti. Ed in questa prospettiva, Sainz sprona il team:” È ora di ricaricare le batterie e vogliamo tornare in buona forma a Las Vegas.”

Il crollo – “E’ stato il peggior fine settimana degli ultimi 13 anni.” E’ questa l’analisi spietata, ma concreta, del Team Boss Mercedes ed azionista Toto Wolff, che ha usato anche parole come sconcertante ed inaccettabile per definire la prestazione delle sue vetture. Una debacle che fa molto male perché inaspettata, sopraggiunta dopo due gare positive (Stati Uniti e Messico) e su una pista dove la Mercedes si era sempre trovata a suo agio. L’anno scorso aveva centrato la doppietta con Russell primo davanti ad Hamilton. Per cui le aspettative sono state tradite due volte. Inoltre, per una strana combinazione, pochi giorni prima si era registrata la definitiva uscita da Brackley di Mike Elliott, il padre della rottamata W13 e dell’attuale W14. Due modelli che passeranno alla storia per le loro irrisolte problematiche. L’attuale vettura, sebbene sia stata sottoposta ad una cura ricostituente prescritta dal rientrante James Allison, non ha dato i risultati sperati. Le “Frecce Nere” viste a San Paolo, hanno sofferto come non mai sia nella Sprint che nel Gran Premio, incapaci di difendersi dagli attacchi dei rivali. Lewis Hamilton è faticosamente riuscito ad arpionare un misero ottavo posto, mentre George Russell è stato invitato a riportare l’auto ai box date le alte temperature registrate: un ritiro precauzionale avvenuto alla 59esima delle 71 tornate previste, mentre latitava fuori dalla top ten. Ed un altro aspetto che rende ancora più pesante la situazione è la costante presenza di un team-cliente davanti: se ad inizio stagione c’era l’Aston Martin ora c’è la McLaren. Una riprova che la power-unit di Storccarda è competitiva e che le lacune sono nel telaio della W14. La Mercedes è attesa ad un finale di campionato tutt’altro che tranquillo, in cui è vietatissimo prendere altre topiche. L’imperativo è quello di cambiare passo al più presto, sia per mantenere il secondo posto tra i costruttori e sia in ottica 2024.” Se non altro – ha concluso Wolff – oggi abbiamo avuto la conferma di aver preso la giusta decisione nel varare un’auto molto differente da quella attuale in vista dell’anno prossimo.”

Seconda forza – Chi l’avrebbe mai detto che nel giro di alcuni mesi la McLaren, inizialmente relegata in fondo al gruppo, sarebbe diventata la diretta antagonista della Red Bull? Anche in Brasile la scuderia anglosassone è stata l’unica ad avvicinarsi a Verstappen. Lando Norris è stato il più rapido nella Shootout e poi nella Sprint è finito dietro a “Mad Max” che gli partiva al fianco. In gara, Lando scattava sesto e con una partenza da manuale s’è ritrovato secondo, dopo aver replicato ad un sorpasso di Hamilton. Al nuovo via, si è mantenuto negli scarichi dell’orange fino ad insidiarlo notevolmente nel corso del giro 7 per poi mollare la presa. Il 23enne britannico è al suo settimo podio stagionale, con un terzo e sei secondi posti. Continua ad inseguire la tanto agognata vittoria, un traguardo che potrebbe concretizzarsi in caso di un passo falso degli alieni di Milton Keynes. Rammarico per Oscar Piastri, la cui gara è stata penalizzata da un urto durante il primo passaggio che l’ha costretto a ripartire dalla pit-lane dopo la riparazione della macchina. Ad ogni modo, il team diretto da Andrea Stella si annuncia tra i protagonisti del 2024 e c’è già molta curiosità sull’evoluzione dell’attuale MCL60.

Colpo di coda – La vera sorpresa brasiliana è stata la resurrezione dell’Aston Martin. Dopo le qualifiche in molti avevano pensato che il terzo e quarto posto di Stroll e Alonso, fosse legato alla bandiera rossa che aveva chiuso anzitempo la sessione. Ma il canadese ammoniva che non si trattava di una combinazione fortunata:” … la fortuna l’abbiamo creata noi. Siamo stati bravi ad ottenere una buona posizione in pista, portando le due vetture davanti a tutti in pit-lane all’inizio della Q3, visto che la pioggia si stava avvicinando.” Ma lo stato di grazia delle due AMR23 si sarebbe visto anche in gara, grazie al ritorno del vecchio fondo che ha permesso ai due drivers di andare a punti. Lance non si piazzava tra i primi cinque dall’Australia (era il 2 aprile) ed Fernando ha dato spettacolo. Ha ingaggiato una lotta all’arma bianca con Perez per la conquista del terzo posto. Una resa dei conti destinata ad entrare negli annali, svoltasi all’ultimo giro. Una volta passato dal messicano alla prima curva, l’iberico non s’è perso d’animo e dopo aver seguito il rivale come un’ombra l’ha freddato in curva 4. Sergio però, punto nell’orgoglio, ha  tentato l’ultimo assalto in volata forte della sua RB19 spinta dal motore Honda. I due sono giunti appaiati sulla finish-line e Fernando l’ha spuntata sul filo di lana per soli 53 millesimi di secondo. Impresa che ha permesso al 42enne asturiano di ritrovare un podio che gli mancava da fine agosto, quando giunse secondo a Zandvoort. In virtù di questo piazzamento, il due volte iridato è ancora quarto tra i piloti, davanti a Norris e Sainz, seppur per una manciata di punti. Sul fronte costruttori, l’Aston Martin (quinta) non ha perso terreno dalla McLaren che la precede di 21 lunghezze, ma pensare ad un aggancio è poco probabile.

Boccata d’ossigeno – Dopo 4 Gran Premi, l’Alpine-Renault giunge al traguardo con le due monoposto, rispettivamente settima con Pierre Gasly e decima con Esteban Ocon. La scuderia d’oltralpe staziona sesta tra i costruttori a quota 108 punti. Sicuramente una posizione al di sotto delle attese, con due soli podi all’attivo.

Tora! Tora! Tora! – Doveva farsi perdonare l’erroraccio di Città del Messico che gli era costato la top ten. E così Yuki Tsunoda s’è riscattato chiudendo sesto nella Sprint Race e nono in gara dopo esser partito sedicesimo. Ha guadagnato cinque punti preziosissimi che consentono all’Alpha Tauri, di rafforzare l’ottava piazza e staccare l’Alfa Romeo di 5 lunghezze. Malgrado l’AT04 abbia confermato i passi avanti mostrati sette giorni fa, è rimasta a bocca asciutta con Ricciardo coinvolto nell’incidente al primo via. Sostituita l’ala posteriore, l’australiano è ripartito dalla corsia box al restart ed è arrivato 13esimo.

Ordine d’arrivo
1°  Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 71 giri 1.56’48″894
2°  Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 8″277
3°  Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 34″155
4°  Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 34″208
5°  Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 40″845
6°  Carlos Sainz (Ferrari) – 50″188
7°  Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 56″093
8°  Lewis Hamilton (Mercedes) – 1’02″859
9°  Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) – 1’09″880
10° Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 1 giro
11° Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1 giro
12° Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1 giro
13° Daniel Ricciardo (Alpha Tauri-Honda) – 1 giro
14° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 1 giro

Ritirati
George Russell (Mercedes)
Valtteri Bottas  (Alfa Romeo-Ferrari)
Guan Yu Zhou (Alfa Romeo-Ferrari)
Kevin Magnussen (Haas-Ferrari)
Alexander Albon (Williams-Mercedes)
Charles Leclerc (Ferrari)

Classifica Piloti
1° Verstappen 524 punti – 2° Perez 258 – 3° Hamilton 226 – 4° Alonso 198 – 5° Norris 195 – 6° Sainz 192 – 7° Leclerc 170 – 8° Russell, 156 – 9° Piastri 87 – 10° Stroll 63 – 11.Gasly 62 – 12° Ocon 46 – 13° Albon 27 – 14° Tsunoda 13 – 15° Bottas 10 – 16° Hulkenberg 9 – 17° Zhou, Ricciardo 6 – 19° Magnussen 3 – 19° Lawson 2 – 20° Sargeant 1

Classifica Costruttori
1^ Red Bull-Honda 782 punti; 2^ Mercedes 382; 3^ Ferrari 362; 4^ McLaren-Mercedes 282; 5^ Aston Martin-Mercedes 261; 6^ Alpine-Renault 108 – 7^ Williams-Mercedes 28 – 8^ Alpha Tauri 21; 9^ Alfa Romeo-Ferrari 16; 10^ Haas-Ferrari 12

Print Friendly, PDF & Email

Tags: , , ,


About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



Back to Top ↑