Formula 1

Published on Ottobre 11th, 2023 | by Massimo Campi

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F1 Qatar: Verstappen vince il Gran Premio “infernale”

 

Di Carlo Baffi.

Il tre volte iridato, domina a Lusail una gara che ha sfinito i piloti complice il caldo umido. Dietro alla sua Red Bull si piazzano le sempre più efficaci McLaren di Piastri e Norris. A seguire la Mercedes di Russell e solo quinta la Ferrari di Leclerc a più di mezzo minuto dal vincitore. Sainz getta la spugna ancor prima di partire per un guasto irreparabile sulla seconda Rossa.

In tutta franchezza commentare un evento sportivo che ha avuto luogo in Medio Oriente, mentre in un’area seppur distante, ma sempre facente parte di quella parte del globo è in corso una guerra, è un po’ fuori luogo. C’è poca voglia di pensare a Drs, pistoni e gomme, di fronte alla vigliacca e barbara aggressione dei fondamentalisti di Hamas contro i civili inermi dello stato di Israele.

L’insaziabile – Max Verstappen è stato di parola. Alla vigilia della Sprint Race aveva fatto presente che in caso di conquista della terza corona non si sarebbe abbandonato a grandi festeggiamenti perché il giorno successivo c’era un Gran Premio da correre e soprattutto da vincere. Detto, fatto. E’ scattato dalla pole e s’è involato verso il traguardo archiviando la pratica indisturbato. La canicola che ha stremato buona parte dei piloti, non l’ha scalfito più di tanto e per tutta risposta ha siglato il suo giro più veloce al 56esimo dei 57 giri previsti (1’24”319). “Mad Max” ha centrato il suo 14° successo stagionale, 49° in F.1, portandosi a due vittorie dal “Professor Alain Prost”. Ma non è finita. Ha fatto suo pure il quarto Gran Chelem ed il decimo Hat Trick della carriera. E chissà quanti record polverizzerà ancora al volante della sua Red Bull?

Contraltare – Al dominio di Verstappen, si contrappone la caduta libera del compagno Sergio Perez giunto decimo e punito per tre volte a causa dei track limits. Il messicano è da tempo un caso clinico e per sua fortuna Hamilton non ha preso punti e resta a 30 lunghezze nella lotta per il titolo di vice-campione. Un margine poco rassicurante visto che mancano ancora 5 round al termine, decisivi sul futuro di “Checo”, la cui permanenza per ora è certa sino al Messico. Non schierare il pilota di casa su un mercato molto importante come quello centro americano, sarebbe un suicidio per il marketing della factory che produce la bevanda energetica. Dopo Mexico City però, potrebbero profilarsi nuovi scenari. Non a caso, Chris Horner, Team Principal a Milton Keynes ha ammesso di non avere una coppia di piloti solida come le altre squadre di vertice. Dei 657 punti conseguiti dalla Red Bull, 433 sono di Max. In sostanza trattasi dell’ennesimo “warning” inviato a Sergio.

Alta quota – Anche in Qatar, la McLaren-Mercedes ha confermato lo status di seconda forza sul campo e di essere in piena ascesa. Le due MCL60 fanno paura anche in prospettiva 2024, perché al potenziale tecnico si affiancano due piloti molto forti. Oscar Piastri ha colto il suo primo successo nel Circus imponendosi nella Sprint del sabato ed è giunto secondo la domenica. Il rookie neozelandese è la grande rivelazione del campionato e lo dimostrano gli 83 punti che lo collocano al nono posto in classifica. Sorride poco ed è animato da una grande voglia di affermarsi. Qualcuno lo ha già definito un predestinato, l’erede di Verstappen: si attendono conferme. Comunque sia, chapeau a Zak Brown, amministratore delegato del team d’oltre Manica, che l’anno scorso ha soffiato Oscar all’Alpine. Un ingaggio che non fa dormire sonni tranquilli a Lando Norris, driver di gran talento alla sua quinta stagione a Woking, che però non è ancora salito sul gradino più alto del podio e scalpita. Negli ultimi passaggi a Lusail (giro 49), il britannico ha rimarcato via radio di essere più rapido del compagno che tallonava, ma dal pit-wall lo hanno invitato a mantenere la posizione e lui ha obbedito … storcendo il naso. Per ora tra i due regnano armonia e collaborazione, ma in prospettiva futura, se la monoposto sarà in grado di puntare al successo, qualche attrito potrebbe palesarsi. A confermare il brillante momento della McLaren, c’è anche la super performance dei meccanici nel corso del secondo pit-stop di Norris. Hanno impiegato 1”80 per montargli le medie. Il record precedente l’aveva stabilito la Red Bull nel 2019 ad Interlagos con Verstappen.

Rotta di collisione – Dopo il G.P. del Giappone, Lewis Hamilton aveva rimarcato il dovere di marcare stretto la Ferrari, la cui risalita mette a rischio il secondo posto della Mercedes nel costruttori:” Non dobbiamo combattere tra di noi nel campionato a squadre.” Era un chiaro avvertimento al compagno George Russell che lo aveva attaccato nelle prime tornate. Ebbene due settimane dopo ha sbagliato proprio l’eptacampione. E’ partito a fionda dalla seconda fila con le soft e dopo aver affiancato Russell (che montava le medie) l’ha urtato alla prima curva. Morale: Lewis out e George che prosegue con la W14 danneggiata. Hamilton non ha cercato inutili alibi e dopo aver riconosciuto l’errore ha chiesto scusa alla squadra ed al collega. Gioco forza Russell è stato costretto a riparare ai box per controllare la vettura e da lì in avanti ha cercato di rimontare. Una corsa in salita la sua, che l’ha visto giungere quarto davanti alla Ferrari di Leclerc guadagnando due punticini. E’ però un’occasione persa, come ha sottolineato lo stesso George, dal momento che la Ferrari poteva contare solo sul monegasco in quanto Sainz non era partito. Russell non ha polemizzato con Hamilton dicendo di lasciarsi alle spalle l’incidente:” Abbiamo un enorme rispetto reciproco, non c’è stato nulla di intenzionale. Abbiamo un solo obiettivo, finire secondi nel mondiale costruttori.” Frasi diplomatiche? Mah…E’ risaputo che i due alfieri di Toto Wolff abbiano grandi ambizioni e la rivalità è plausibile.

Chi l’ha vista? – Il successo di Carlos Sainz a Singapore aveva rianimato il Cavallino, che però è andato in calando. A Suzuka aveva comunque recuperato punti sulla Mercedes, ma la trasferta in medio oriente è stata incolore. Dopo aver chiuso le libere 1 dietro a Verstappen, le Rosse sono andate in crisi nelle qualifiche del venerdì pomeriggio, quando la pista si è migliorata. Sainz non superava la tagliola della Q2 ed il sabato era sesto nella Sprint. Purtroppo il madrileno ha dovuto alzare bandiera bianca la domenica, complice un guasto al serbatoio della SF-23 provocato dai cordoli alti e non riparabile in tempo utile. Un’amara scoperta fatta durante il rifornimento prima del via. Rimasta col solo Leclerc (12° nella Sprint in quanto punito per i track limits), la Ferrari ha cercato di salvare il salvabile rimediando una quinta posizione a 38”9 dal trionfatore (un’enormità) soffrendo un’usura eccessiva delle gomme. Frederic Vasseur, team boss di Maranello ha parlato di una gara “complicatissima”. Urge voltar pagina e non perdere fiducia nell’inseguimento alla Mercedes, tenendo d’occhio la McLaren che si avvicina:” A Monza e Singapore eravamo più forti noi – ha affermato il manager francese – a Suzuka e quà loro. Vediamo ad Austin (fra due settimane), dove le condizioni saranno meno estreme di qui.”

Risvegli? – Dopo le recenti scarse prestazioni, l’Aston Martin ha mostrato una timida reazione. Ovviamente con Fernando Alonso piazzatosi sesto. Per oltre un mese l’asturiano s’è ritrovato al volante di una macchina in crisi, quasi impotente di contrastare i diretti avversari. In Qatar è partito quarto lottando come al suo solito, poi dopo un dritto commesso nel duello con Leclerc ha badato a portare a termine la gara resistendo pure ad un colpo di calore. Lance Stroll è arrivato a ridosso della top-ten, undicesimo. La sua fase negativa persiste e deve far riflettere la reazione nervosa vista in mondovisione dopo l’eliminazione in Q1. Una volta ai box, il canadese ha rifilato una spinta al suo fisioterapista che gli rammentava di recarsi al controllo del peso. La McLaren è a sole 11 lunghezze dalla scuderia di Mister Lawrence Stroll e salvare il quarto posto tra i costruttori è sempre più complicato.

Il compitino – Col suo “strike” nella Sprint, ha eliminato Perez e consegnato ufficialmente il terzo mondiale a Verstappen. Esteban Ocon doveva riscattarsi la domenica ed alla fine ci ha messo una pezza portando 6 punti all’Alpine. Il suo compagno Pierre Gasly è finito 12esimo. La compagine francese, che di recente ha subito un repulisti ai vertici, staziona sesta tra i costruttori a quota 90. E’ stata superata dalla McLaren che malgrado la crisi d’inizio anno, ora ha un vantaggio di 129 lunghezze. E’ indubbio che la stagione del team diretto da Luca De Meo sia deludente.

Maschi Alfa – Gran colpo di reni dell’Alfa Romeo-Ferrari, i cui drivers sono arrivati tra i primi dieci: Valtteri Bottas ottavo e Guan Yu Zhou nono. Grazie a questi sei punti, la squadra di Hinwil muove la classifica, sopravanza la Haas e fa rotta sulla Williams che dista sette lunghezze. Il target di mettersi alle spalle il team inglese è realtà.

Sotto accusa  – E veniamo al tema principale del fine settimana. La F.1 fece tappa per la prima volta a Doha nel 2021 e già allora si manifestarono problemi agli pneumatici per via dei cordoli. Da allora l’impianto ha subito un profondo restyling, tracciato compreso, peccato che siano ricomparsi i cordoli a piramide alti 50mm. La Pirelli ha prontamente monitorato la situazione riscontrando anomalie alle gomme provocate dai ripetuti colpi prodotti dal passaggio sulle superfici incriminate. Segni visibili solo al microscopio che però hanno indotto la Federazione Internazionale ad introdurre misure di sicurezza. E’ stata predisposta una sessione di 10 minuti prima dello Shootout, poi in vista del G.P. è stato imposto che l’uso degli pneumatici non superasse il limite di 18 giri. Una decisione provvidenziale, ma che ha stravolto la gara, dividendola in più stint con le diverse mescole. Risultato: i piloti hanno percorso i 308,611 km a ritmi molto elevati, quasi da qualifica. Ed il conseguente forte stress combinato al caldo torrido e l’alto tasso di umidità, ha innescato un effetto domino che ha messo in seria difficoltà i concorrenti nell’ultima frazione di gara. Un calvario documentato dalle immagini e dai team-radio. Dopo l’Sos lanciato da Alonso che lamentava di trovarsi su un sedile rovente, c’è stato il forfait di Sargeant che faticava ad uscire dalla sua Williams una volta raggiunto il box. Il suo compagno Albon ha invece visto la bandiera a scacchi, ma è stato condotto al centro medico per il colpo di caldo. Brutta esperienza anche per Stroll e per Ocon, il francese ha rivelato di aver rimesso due volte sotto il casco durante la gara. Altri invece han dovuto alzare la visiera per far entrare l’aria. Russell, presidente della Gpda è stato schietto, definendo brutale il round di Lusail. “ Mi sentivo male – ha spiegato l’inglese – pur preparandomi a certe situazioni nella sauna, dove ci resto sino al limite e poi esco. Mi sono sentito così dopo 20 tornate, peccato che ne restavano altre 37. Potevo bere ma era tutto bollente. Si sono passati i limiti sopportabili per guidare ed in tanti erano sul punto di crollare. E’ un grosso rischio quando viaggi a 300 km/h su un rettilineo. Se fosse aumentato il caldo mi sarei ritirato.” A questo supplizio s’è aggiunta la sabbia in pista e pure la questione dei track-limits, una variabile che rende incomprensibile la gara e riduce lo spettacolo. In Austria, nel luglio scorso, c’era già stato un precedente che aveva fatto molto discutere. Insomma, il Gran Premio del Qatar 2023 sarà ricordato non solo per la conquista annunciata della terza corona di Max Verstappen, bensì per le tante problematiche emerse durante il weekend. Lecito chiedersi chi abbia progettato questo tipo di cordoli e chi li abbia approvati. Giusta e costruttiva l’osservazione di Mario Isola, il direttore di Pirelli Motorsport, secondo cui i nuovi circuiti dovrebbero venir esaminati, prima dell’esordio da un gruppo di addetti ai lavori che operano nel motorsport: dalla F.1 alla Federazione Internazionale di Motociclismo e la Michelin, compreso chi ha progettato la pista stessa. Nel frattempo la Fia sta correndo ai ripari per scongiurare il ripetersi di nuove situazioni come quelle sopra citate. Saranno stabiliti dei parametri che stabiliscono le condizioni per poter gareggiare ed il Gran Premio del Qatar 2024 è già stato fissato per il primo dicembre, quando le condizioni climatiche dovrebbero essere più clementi. Mettere in predicato la permanenza di Doha in calendario, malgrado il clamoroso flop, è escluso a priori. Diverso se si fosse trattato di un impianto europeo, o italiano. Il volume di liquidi versati nelle casse della F.1, rendono il Qatar intoccabile.

Riconferma – Con un comunicato ufficiale, la Pirelli ha annunciato di essere stata riconfermata come Global Tyre Partner del Circus per il triennio 2025-2027. Fia e Formula 1 hanno accettato l’offerta presentata dall’azienda milanese con l’opportunità di estendere la collaborazione per gli anni successivi. L’accordo nomina la Pirelli anche fornitore ufficiale per la Formula 2 e la Formula 3, presenti in alcuni weekend di Gran Premio.

 

Ordine d’arrivo
1 – Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 57 giri
2 – Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 4″833
3 – Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 5″969
4 – George Russell (Mercedes) – 34″119
5 – Charles Leclerc (Ferrari) – 38″976
6 – Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 49″032
7 – Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 1’02″390
8 – Valtteri Bottas  (Alfa Romeo-Ferrari) – 1’06″563
9 – Guan Yu Zhou (Alfa Romeo-Ferrari) – 1’16″127
10 – Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 1’20″181
11 – Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 1’21″652
12 – Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1’22″300
13 – Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 1’31″014
14 – Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1 giro
15 – Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) – 1 giro
16 – Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1 giro
17 – Liam Lawson (Alpha Tauri-Honda) – 1 giro

Ritirati
Logan Sargeant (Williams-Mercedes)
Lewis Hamilton (Mercedes)
Carlos Sainz (Ferrari)

Classifica Piloti
1° Verstappen 433 punti – 2° Perez 224 – 3° Hamilton 194 – 4° Alonso 183 – 5° Sainz 153 – 6° Leclerc 145 – 7° Norris 136 – 8° Russell 132 – 9° Piastri 83 – 10° Stroll 47 – 11° Gasly 46 – 12°Ocon 44 – 13° Albon 23 – 14° Bottas 10 – 15° Hulkenberg 9 – 16° Zhou 6 – 17° Tsunoda, Magnussen 3 – 19° Lawson 2

Classifica Costruttori
1^ Red Bull-Honda 657 punti – 2^ Mercedes 326 – 3^ Ferrari 298 – 4^ Aston Martin-Mercedes 230 – 5^ McLaren-Mercedes 219 – 6^ Alpine-Renault 90 – 7^ Williams-Mercedes 23 – 8^ Alfa Romeo -Ferrari 16 – 9^ Haas-Ferrari 12 – 10^ Alpha Tauri-Honda 5

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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