Published on Gennaio 16th, 2024 | by Massimo Campi
L’era di Manuel Fangio
17 gennaio 1954, primo Gran Premio della stagione nella assolata Argentina. Circuito di Buenos Aires, 18 macchine iscritte e solo nove al traguardo. Jean Manuel Fangio, partito terzo sulla griglia di partenza transita per primo sotto la bandiera a scacchi con la sue Maserati 250. sul secondo gradino del podio sale Nino Farina, la sua Ferrari 625 è distaccata di oltre un minuto dalla rivale modenese. Completa il podio l’altra Ferrari di Froilan Gonzales.
Albero Ascari, il campione mondiale uscente, è assente. La sua Lancia D50 non è ancora pronta, la squadra torinese è molto in ritardo nella preparazione e per il milanese sarà una stagione travagliata senza poter difendere il suo doppio titolo.
La gara finisce tra le polemiche: Mike Hawthorn è stato squalificato dopo avere preso il via a spinta con la sua Ferrari. Sulla vettura di Fangio, durante un pit stop, hanno lavorato tre meccanici oltre a quelli consentiti e la Ferrari ha presentato reclamo chiedendo la squalifica dell’Argentino. Gli organizzatori non hanno accolto il reclamo e l’argentino ha potuto continuare la gara senza essere infastidito dalle Ferrari che avevano intanto rallentato nell’attesa della bandiera nera.
Manuel Fangio ha iniziato la stagione con la Maserati. Correrà di nuovo a Spa con la vettura modenese vincendo di nuovo, poi passerà alla Mercedes, a Reims, dominando la gara. Con la stella a tre punte vincerà ancora al Nurburgring, a Berna ed a Monza conquistando il suo secondo titolo mondiale dopo quello vinto con l’Alfa nel 1951.
Dal 17 gennaio 1954 inizia la vera era Fangio, per le rimanenti quattro stagioni dominerà la scena mondiale vincendo gli altri quattro titoli consecutivi, passando dalla Maserati, alla Mercedes, poi alla Ferrari per ritornare alla Maserati e concludere la sua formidabile carriera.