Formula 1

Published on Dicembre 11th, 2023 | by Massimo Campi

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FERRARI SF-23: UNA VITTORIA PER RISALIRE.

 

Testo, foto e disegni di PAOLO D’ALESSIO

Come definire la stagione 2023 della Ferrari? Un disastro, un anno perso o l’inizio di una lenta risalita verso la leadeship della Formula 1. Ognuna di queste definizioni potrebbe essere giustificata, ma per valutare il mondiale appena concluso e cercare di capire in quale direzione dovrà muoversi la Scuderia di Maranello, ci sembra corretto partire dall’inizio. Ovvero dalla presentazione della SF-23, che avrebbe dovuto raccogliere il testimone della promettente F1-75 e puntare decisamente al titolo.

Al battesimo della rossa l’Amministratore delegato Benedetto Vigna si era espresso con toni quasi trionfalistici, definendo la SF-23 come una monoposto che “….non avrà precedenti in termini di velocità. Sarà una vettura tanto rapida, quanto affidabile”.

Poi sappiamo come sono andate le cose, in una stagione dominata dal duo Verstappen- Red Bull RB19, che ha sfiorato la perfezione, lasciando alla concorrenza le briciole o, se preferite, la vittoria solitaria di Carlos Sainz a Singapore.

A fare da contraltare alle roboanti affermazioni delle vigilia, nel corso della stagione sono arrivate quelle di tono diametralmente opposto di Frédéric Vasseur che, senza tanti giri di parale, ha spiegato come stavano veramente le cose. Che la SF-23 non fosse una monoposto competitiva i piloti lo avevano capito fin dalle prove al simulatore e la conferma è arrivata nei primi test. Colpa delle scelte tecniche operate in passato, dalla precedente gestione (leggi Binotto) che, parole di Vasseur, “…nel 2022 ha optato per determinate soluzioni. Peccato che fin dai primi chilometri a Fiorano, e poi nei test pre-campionato in Bahrain, si sia capito che non funzionavano. Le simulazioni avevano sottovalutato alcuni effetti negativi sul comportamento della vettura, che era peggiorata in termini di prestazioni e guidabilità. Il 2023 della Ferrari è dunque partito con la zavorra di un progetto sbagliato che, sempre secondo il numero uno del Cavallino” ….ha costretto la Scuderia ad iniziare il campionato in evidente difficoltà e obbligato i tecnici del Cavallino a rivoluzionare completamente il programma di sviluppo della monoposto, che andava modificata pesantemente nel lungo periodo. Tutto questo ha influito negativamente sulle prestazioni della rossa nella prima parte del campionato, diciamo fino al Gran Premio d’Austria, quando prima il rifacimento delle fiancate, dopo i continui aggiornamenti ad ali e fondo piatto hanno consentito a Leclerc e Sainz di disputare gare meno anonime, nelle parti alte della classifica. Ed è proprio questa inversione di tendenza ed il lavoro di sviluppo svolto dai tecnici a Maranello la nota positiva del 2023, più ancora della vittoria isolata dello spagnolo a Singapore.

UN APPROCCIO DIVERSO

Nel recente passato, dopo un avvio di campionato sottotono, si era deciso di interrompere lo sviluppo della vettura dopo la pausa estiva, concentrando le forze sul modello dell’anno successivo. Quest’anno si è finalmente optato per una approccio diverso e le prestazioni della SF-23 nelle ultime gare in calendario ne sono la riprova: la Red Bull è rimasta una vettura imbattibile, ma le distanze tra il team di Milton Keynes e la Ferrari si sono ridotte, rispetto all’inizio dell’anno.

LA RISCOSSA NEL 2024?

L’imperativo Ferrari per la stagione 2024 sarà ancora quello di risalire la china,  migliorare le prestazioni, soprattutto in gara, la guidabilità della vettura e, conseguentemente, l’utilizzo delle gomme, altra nota dolente del 2023. Per centrare questi obiettivi Maranello non dovrà solo ispirarsi ai concetti portati in pista dalla Red Bull RB19, ma andare oltre, sviluppando soluzioni innovative, attualmente al vaglio dei tecnici del Cavallino, in grado di ridurre se non azzerare il gap nei confronti della vettura anglo-nipponica. Che nella pausa invernale verrà ulteriormente sviluppata, per migliorare il potenziale già elevatissimo della macchina campione del mondo 2023.

Un’impresa impossibile? Non secondo Vasseur, convinto del fatto che la RB19 non avesse una singola area in cui era molto più forte delle altre vetture, ma fosse mediamente superiore alle avversarie in ogni area, dal telaio, all’aerodinamica, dalle sospensioni, alle strategie di gara.  Ed è quello che dovrà la Ferrari del prossimo anno su una macchina che, con tutta probabilità, ricorderà nelle linee esterne tanto la Red Bull, quanto il disegno delle fiancate di McLaren ed Aston Martin, con rinnovate sospensioni, su ambedue gli assi, per scongiurare quell’usura eccessiva delle coperture che nel 2023 ha rappresentato un vero e proprio calvario per le rosse.

SVILUPPO, SENZA RIVOLUZIONI

Se la Ferrari SF-23, partita col piede sbagliato, ha chiuso la stagione con la vittoria di Sainz a Singapore (l’unica in un mondiale a senso unico Red Bull) ed ha sfiorato il bis con Leclerc a Las Vegas, lo si deve all’incessante lavoro di sviluppo portato avanti dai tecnici del Cavallino durante tutto l’anno. Che si era aperto con la presentazione della SF-23: la strada indicata dalla gestione Binotto era quella di non cedere alla tentazione di imitare le soluzioni aerodinamiche della Red Bull o la linea extra-slim della Mercedes, ma optare per uno sviluppo, senza drastici cambiamenti, del modello precedente, con due obiettivi: scongiurare i problemi di affidabilità del 2022 e migliorare le prestazioni sul dritto, riducendo la resistenza all’avanzamento. Unica  eccezione a questo approccio conservativo, il disegno del musetto: sulla SF-23 sparisce l’accattivante andamento a punta della F1-75, rimpiazzato da un elemento che si attacca direttamente al primo flap. Secondo gli aerodinamici del Cavallino, liberando l’intera superficie del profilo principale, si dovrebbe ottenere un maggiore carico.

L’EVOLUZIONE DELLE FIANCATE

Stesso approccio nel disegno delle fiancate della SF-23: la prima versione della Ferrari 2023 (nella parte alta del disegno messa a confronto con la F1-75) riprende i concetti introdotti l’anno passato, ma con una sezione frontale delle pance ridotta, prese d’aria più schiacciate e oblunghe e posizionate ancora più in alto, per accentuare lo “scasso” nella zona inferiore. La vista in pianta evidenzia anche una rastremazione più accentuata, mentre il cofano motore aderisce perfettamente al terminale di scarico, rinunciando a evacuare l’aria calda attraverso un ampio sfogo posteriore, presente invece su molte vetture della concorrenza. Questa conformazione evidenzierà tutti i suoi limiti, fin dai primi test, e verrà modificata nelle prime gare. Bisognerà però attendere il Gran Premio di Spagna per vedere all’opera il nuovo design delle fiancate, di ispirazione Red Bull (parte bassa del disegno).

DA BARCELLONA SI CAMBIA

A Barcellona e nel successivo Gran Premio d’Austria,  la Ferrari si presenta con un ampio pacchetto di modifiche, che stravolge la fisionomia di pance ed il fondo della SF-23. I nuovi pontoni laterali riprendono i concetti introdotti da Red Bull e Aston Martin e sono caratterizzate da un profilo posteriore spiovente, da una drastica riduzione delle feritoie di smaltimento del calore, che caratterizzavano la macchina di inizio anno. A differenza di quanto farà in seguito la McLaren, con la McL60, riprogettata dopo un avvio di stagione disastroso, l’approccio della Ferrari rimane abbastanza conservativo. La nuova configurazione aerodinamica della SF-23 è un compromesso, una via di mezzo tra la monoposto del 2022 e le ultime tendenze in questo settore introdotte dalla Red Bull. L’esatto contrario di quanto accade nel disegno dei rinnovati condotti Venturi, che debuttano in Austria, più sporgenti e collocati in posizione più avanzata, di chiara ispirazione Red Bull RB19.

DIFFERENTI FLUSSI

La vista dall’alto evidenzia le differenze tra la versione di inizio anno della SF-23 (parte sinistra del disegno) e le nuove fiancate, che debuttano nel Gran Premio di Spagna (a destra). Come accadeva sulla F1-75, anche sulla SF-23 prima versione, l’evacuazione dell’aria calda, espulsa dalle masse radianti, avviene attraverso una serie di griglie aperte sul cofano. Le fiancate che debuttano a Barcellona presentano invece un diverso disegno ed un’accentuata discesa dei pontoni laterali a monte delle ruote motrici, accompagnata da una drastica riduzione delle feritoie di smaltimento del calore. L’andamento a “vasca”, che caratterizzava la parte superiore delle fiancate della SF-23 prima maniera, viene drasticamente ridotta e il condotto “by-pass duct”, che ad inizio anno scaricava l’aria attraverso due apertura collocate dietro l’attacco dell’halo, trova sfogo all’interno dello stretto canale, che delimita il perimetro delle fiancate stesse.

IL GIOCO DELLE ALI

Non tutto nel progetto SF-23 era da buttare via. Due punti di forza della rossa 2023 sono stati il comportamento della vettura nelle curve lente e la velocità di punta in rettilineo, grazie ad una vettura a bassa resistenza all’avanzamento e alle prestazioni di una power-unit non inferiore a Mercedes e Honda, soprattutto in qualifica.

Non altrettanto si può invece dire del comportamento della monoposto di Leclerc e Sainz nelle curve di medie velocità, dove occorre un grande carico generato dalla vettura. Caratteristica nella quale la Red Bull RB19 non ha avuto rivali e ha costretto gli aerodinamici del Cavallino a lavorare senza sosta su fondo, su profilo estrattore e, naturalmente, sull’ala posteriore. In alcune circostanza è bastato a conquistare pole-position e titoli sui giornali, ma non a controbattere lo strapotere della Red Bull, che si è aggiudicata la bellezza di 21 gare, su un totale di 22 Gran Premi disputati…..

APPUNTI PER IL 2024

Una volta tolta la carrozzeria, si riescono a scorgere i segreti della Ferrari SF-23. A partire dalle sospensioni, che nel 2024 andranno riviste per accorciare, se non addirittura annullare, il gap con la Red Bull. Per la cronaca la sospensione anteriore della SF-23 manteneva lo schema push-rod, sebbene rivisto nella disposizione dei triangoli, col braccetto dello sterzo stato spostato in basso e inserito nel triangolo inferiore della sospensione, così come la scatola dello sterzo, per abbassare ulteriormente il baricentro della vettura. Al posteriore un cinematismo pull-rod, senza significative variazioni nei punti di attacco dei triangoli, rispetto alla F1-75.

Rispetto al modello del 2022 la SF-23 è stata sottoposta ad una drastica cura dimagrante, avvicinandosi al peso minimo di 798 kg. Per quel che riguarda la power-unit, le migliorie apportate dai motoristi del Cavallino, nella stagione appena conclusa, hanno interessato soprattutto il motore a combustione interna e la parte elettrica. Ma questa è l’area che desta minori preoccupazioni, in vista della stagione 2024 ed anche sul fronte affidabilità, dopo alcune preoccupanti debacle del 2022, si è raggiunto un buon livello. Accanto allo spaccato della SF-23 si può infine notare la carrozzeria introdotta a partire dal Gran Premio di Spagna 2023, in stile Red Bull, con fiancate più contenute e degradanti verso il basso, per meglio incanalare e velocizzare il flusso diretto all’estrattore posteriore.

 

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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