Formula 1

Published on Marzo 2nd, 2023 | by Massimo Campi

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SF23 UNA FERRARI AMBIZIOSA

 

Testo, foto e disegni di © PAOLO D’ALESSIO

Riuscirà la neonata Ferrari SF-23 a riportare a Maranello quel doppio titolo iridato, che manca dal lontano 2007? L’Amministratore delegato Benedetto Vigna e il neo numero uno del Cavallino, Frédéric Vasseur, non hanno dubbi: l’obiettivo per il 2023 è il titolo mondiale. Non solo, a loro detta la SF-23 “….non avrà precedenti in termini di velocità. Sarà una vettura tanto rapida, quanto affidabile”.

Per sapere se le cose andranno così, o meno, bisognerà attendere alcuni Gran Premi, una cosa però è certa: la SF-23 non è un azzardo, un salto nel buio, ma una monoposto studiata con attenzione in ogni componente, per non commettere gli errori della passata stagione e riprendersi quella leadership che ad inizio 2022 la rossa aveva riconquistato, dopo alcune stagioni travagliate.

EVOLUZIONE, NON RIVOLUZIONE

Osservandola con attenzione appaiono evidenti i legami di parentela con la SF-75 della passata stagione, ma con una serie di cambi significativi in ogni settore. Una Ferrari che non rinnega il passato e consapevole del potenziale, solo in parte espresso, dal modello 2022, non si fa condizionare dall’esasperazione aerodinamica della Red Bull o la linea extra-slim della Mercedes. Una rossa molto “british” dunque, che non cede alla tentazione di strafare ma, al contrario, opta per un razionale sviluppo del modello precedente, con due obiettivi: scongiurare i problemi di affidabilità della passata stagione e migliorare le prestazioni sul dritto, riducendo la resistenza all’avanzamento.

ANTERIORE RIPENSATO

La parte anteriore della SF-23 è quella che ha subito le modifiche più appariscenti: l’accattivante muso a punta dell’anno scorso è stato rimpiazzato da un elemento più convenzionale, che non si attacca più al profilo principale dell’ala (main plane) ma sul primo flap. Questo disegno, in controtendenza, rispetto a quanto fatto dalla concorrenza, libera l’intera superficie del profilo principale e, secondo gli aerodinamici del Cavallino, dovrebbe  generare un maggiore carico.

Differenti rispetto allo scorso anno sono anche i due profili superiori, che declinano verso il basso nella parte esterna, accentuando l’effetto “outwash”, che permette di deviare i flussi all’esterno delle ruote anteriori, per ridurne le turbolenze.

L’ala anteriore della SF-23 presenta inoltre una serie di generatori di vortice, simili a quelli sperimentati lo scorso anno dalla Mercedes, ma non utilizzati in gara, perché ritenuti illegali. La soluzione adattata dalla Ferrari non dovrebbe però subire la stessa sorte, perché i supporti utilizzati sono più piccoli per rispettare i limiti imposti dal regolamento. Sempre in funzione aerodinamica la sospensione anteriore, che mantiene lo schema push-rod, è stata rivista nella disposizione dei triangoli, mentre il braccetto dello sterzo è stato spostato in basso e inserito nel triangolo inferiore della sospensione, così come la scatola dello sterzo, per abbassare ulteriormente il baricentro della vettura.

FIANCATE RIDISEGNATE

Spostandoci dalla parte anteriore della SF-23, alle fiancate, il discorso non cambia. Nel 2023 i tecnici del Cavallino non hanno subito il fascino della mattatrice Red Bull, preferendo invece proseguire lo sviluppo delle soluzioni introdotte lo scorso anno sulla SF-75. In particolare si è cercato di migliorare l’efficienza aerodinamica della monoposto 2022 riducendo la sezione frontale delle pance. Ma andiamo con ordine, partendo dalla conformazione delle prese d’aria delle fiancate, che risultano leggermente più schiacciate e oblunghe e posizionate ancora più in alto, per accentuare lo “scasso” nella parte inferiore. Questa particolare conformazione, lo ricordiamo, venne introdotta proprio dalla Ferrari nel 2017 (ed in seguito copiata da tutti i team) e consente di velocizzare i flussi d’aria che scorrono nella parte esterna dei pontoni laterali ed in seguito investono il retrotreno. Così accadeva sulla F1-75, anche la SF-23 l’evacuazione dell’aria calda, espulsa dalle masse radianti, avviene attraverso una serie di griglie aperte sul cofano. Nel 2023 queste ultime sono state ridisegnate e divise in due distinti elementi: il primo elemento è collocato nella parte iniziale della fiancata, il secondo in prossimità del cofano motore. Presumibilmente, grazie alla migliore conformazione aerodinamica della SF-23, su alcuni tracciati la griglia posteriore potrà essere eliminata e rimpiazzata con una carenatura chiusa, al fine di migliorare le prestazioni velocistiche della monoposto sul dritto. Per annullare il gap con la Red Bull è stato ridisegnato anche il fondo vettura, componente basilare nella prestazione di una Formula 1 ad effetto suolo, eliminando lo scalino introdotto nello scorso Gran Premio di Francia, mantenendo però il rialzo nella parte centrale. Come si può infine notare nella vista in pianta, il retrotreno è caratterizzato da una rastremazione ancor più accentuata, mentre il il cofano motore aderisce perfettamente al terminale di scarico, rinunciando a evacuare l’aria calda attraverso un ampio sfogo posteriore, presente invece su molte vetture della concorrenza.

IL CONDOTTO SEGRETO

 

Sfruttando probabilmente un buco regolamentare, difficilmente replicabile dalla concorrenza, nel 2023 la Ferrari ha introdotto sulla SF-23 una soluzione che richiamerebbe il principio di funzionamento dell’S-Duct, introdotto nel 2008 dai tecnici del Cavallino sulla F2008.

Di cosa si tratta? A monte del bordo d’attacco delle fiancate è stata ricavata una piccola presa d’aria che alimenterebbe un canale interno alla fiancata, sfogando poi il flusso d’aria nella parte alta dei pontoni, attraverso due apertura collocate dietro l’attacco dell’halo. In termini aerodinamici questa soluzione non avrebbe grossi effetti nella riduzione della resistenza all’avanzamento (drag), in quanto il percorso obbligato risulta troppo tortuoso per ottenere benefici degni di nota, ma contribuirebbe a ripulire il flusso d’ariache lambisce la parte superiore delle fiancate dalle turbolenze, aiutando l’estrazione dell’aria calda dalle griglie di raffreddamento. Un piccolo guadagno che, se funzionerà, verrà certamente copiato dalla concorrenza nel 2024.

CAMBIAMENTI SOTTOPELLE

Passando alla meccanica, detto delle modifiche alla sospensione anteriore, al posteriore ritroviamo un cinematismo pull-rod, senza significative variazioni nei punti di attacco dei triangoli, ma con interventi significativi alle componenti interne, quali molle e ammortizzatori, per contrastare l’eccessiva usura gomme del 2022.

Nello scorso inverno la monoposto Ferrari è stata inoltre sottoposta ad una drastica cura dimagrante, avvicinandosi al peso minimo di 798 kg, mentre la ritrovata affidabilità dalla power unit dovrebbe restituire alla SF-23 tutti i cavalli a cui si era rinunciato per precauzione nel 2022. Inutile parlare di numeri, non comunicati dalla Ferrari. In attesa di vedere come si comporterà la SF-23 in pista bisogna accontentarsi delle parole dell’ing. Enrico Gualtieri, responsabile dell’area motori del Cavallino, secondo il quale “….gli interventi che abbiamo fatto hanno riguardato principalmente le aree in cui abbiamo riscontrato difficoltà nel corso della passata stagione. Quindi ci siamo concentrati sul motore a combustione interna e su quelli elettrici. Allo stesso tempo abbiamo comunque cercato di capitalizzare l’esperienza fatta in pista nel 2022, per cui abbiamo cercato di lavorare su tutti i riscontri e i segnali deboli provenienti dalle componenti delle power unit utilizzate“.

 

 

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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