Formula 1

Published on Novembre 29th, 2023 | by Massimo Campi

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GP Abu Dhabi: Verstappen chiude in bellezza

 

Di Carlo Baffi

L’iridato sigla il suo 19esimo trionfo del 2023, mentre dietro di lui s’è piazzato Leclerc sulla Ferrari davanti alla Mercedes di Russell. Grazie anche al nono posto di Hamilton, la “Stella a Tre Punte” arpiona il secondo posto nel Mondiale Costruttori precedendo d’un soffio il Cavallino.

Non poteva che concludersi ad Abu Dhabi, nella notte medio orientale, la stagione da “Mille e una Notte” di Max Verstappen, Campione del Mondo per la terza volta consecutiva su quella sorta di tappeto volante realizzato che è Red Bull RB19. Col successo di Yas Marina, l’olandese conta 54 vittorie in carriera, sopravanzando di una Sebastian Vettel; insieme ad Hamilton e Michael Schumacher è il terzo pilota più vincente di sempre. Proprio domenica, mentre era leader della gara, nel corso del 55° dei 58 giri previsti, l’orange è divenuto il primo pilota in assoluto ad aver percorso 1000 tornate in testa nel corso di un campionato. Incredibile! Il suo team, Campione Costruttori per la sesta volta, ha totalizzato ben 22 vittorie stagionali su 23 gare. L’unica battuta a vuoto è quella di Singapore, dove ha vinto la Ferrari di Sainz. Il Cavallino chiude con il rammarico di essersi visto sfuggire la piazza d’onore tra i Costruttori per soli tre punti. In zona Cesarini, la Mercedes è riuscita a conservare lo status di seconda forza sudando sette camicie dopo un Gran Premio tiratissimo giocato sul filo dei secondi. Supremazia Red Bull a parte, abbiamo assistito ad una lotta avvincente e ravvicinata tra le scuderie inseguitrici, che testimonia un grande equilibrio che ha reso incerto il campionato sino alla fine.

Missione compiuta – Con queste parole Chris Horner, il Team Principal della Red Bull, ha salutato via radio la vittoria con cui Verstappen a chiuso il 2023. Partito dalla pole, Max ha resistito agli assalti portati da Leclerc nei primi passaggi, per poi allungare e proseguire il suo monologo. Col ferrarista all’inseguimento (mai però in zona Drs), l’iridato ha sempre spinto ed alla fine s’è pure portato a casa il giro veloce in 1’26”993, ottenuto alla 45^ tornata, con tanto di punto aggiuntivo. Ha festeggiato il suo quarto trionfo consecutivo a Yas Marina, compiendo dei burnouts sul traguardo prima di salire sul podio.” Sarà molto difficile ripetere una stagione come questa – avrebbe detto poi ai media – e lo sappiamo. Stiamo lavorando sodo per il prossimo anno per avere una macchina molto competitiva, ma anche gli altri vorranno provare a batterci e noi siamo pronti alla lotta. Intanto godiamoci quest’anno.” Il suo compagno Sergio Perez, è giunto secondo favorito da una mossa strategica di Leclerc, ma complice una penalità di 5” è stato retrocesso in 4^ posizione. La direzione gara è stata inflessibile nel giudicare il messicano reo di un’infrazione commessa nel duello con Norris al giro 47:” Non sono d’accordo con la punizione – s’è lamentato “Checo” – a mio avviso s’è trattato di un contatto con il 50% delle responsabilità e ad alla fine lui non ha perso nulla, semmai ci ha guadagnato.” A Perez si può pure concedere qualche attenuante, ma è altrettanto vero che ha uno stile di guida aggressivo e l’ha manifestato più volte. Sergio ha comunque disputato una buona gara ed al di là del podio mancato, può consolarsi col titolo di vice-Campione alle spalle dell’alieno venuto dai Paesi Bassi. E’ arrivato in Red Bull nel 2021 e dopo aver collezionato un 4° ed un 3° posto, è nuovamente salito in classifica, seppur beneficiando di una vettura stratosferica.

In extremis – Il finale di stagione della Mercedes è stato decisamente sofferto, col buon margine di vantaggio sulla Ferrari che s’è ridotto a sole quattro lunghezze alla vigilia della gara di Yas Marina: praticamente nulla. E dopo le qualifiche con George Russell terzo, dietro a Leclerc secondo ed Hamilton solo undicesimo in sesta fila dopo esser stato estromesso dalla Q2, la situazione s’è fatta ancora più precaria. Russell si è battuto come un leone sin dalle prime fasi e dopo aver perso una posizione allo start è andato all’assalto. Disfatosi di Piastri, complice un lungo dell’australiano, è passato dalle medie alle hard al 13° dei 58 giri previsti ed è uscito davanti al rivale Norris entrato in pit-lane insieme a lui. Da lì s’è avuta l’impressione che con le nuove coperture la W14 fosse più competitiva. Alla 24esima tornata, George era quindi terzo dietro a Leclerc e Verstappen. Contemporaneamente Hamilton, relegato in fondo alla top-ten cercava guadagnare posizioni per incamerare punti importanti ai fini della classifica. L’eptacampione in uno stato quasi evanescente, s’è ritrovato tra le mani pure una vettura con l’ala anteriore danneggiata, complice una toccata precedente con Gasly. Dopo la seconda sosta, Russell insidiato da Norris, non ha ceduto ed è andato a caccia di Leclerc secondo. La lotta col Cavallino è proseguita sul filo del rasoio, tanto che dal pit-wall hanno spronato Hamilton a guadagnare posizioni per incamerare ulteriori punti. L’epilogo è giunto in un finale thrilling, quando è stato ufficializzato il penalty a Perez. A quattro tornate dalla bandiera a scacchi, pur superato da Sergio, a Russell bastava restare entro i 5” della sanzione per tenersi stretto il terzo posto. Un compito che il britannico ha portato a termine mettendo in salvo il proprio team per 1”5. Abu Dhabi rischiava di essere ancora una volta amara per le “Frecce d’Argento” (intendiamoci non come il 2021), anche se questo piazzamento finale mitiga, molto in parte, la delusione per una seconda annata di fila deludente e senza titoli. Il gap dai campioni è di ben 451. “E’ stato un grande week-end – ha dichiarato un esausto Russell – sono davvero contento di finire così in alto perché è stata una stagione davvero impegnativa per il team e anche a livello personale. Non abbiamo conseguito i risultati che probabilmente meritavamo. Oggi la fortuna è stata un po’ dalla nostra parte con la penalità di Perez, ma penso che ciò abbia compensato le altre gare sfortunate di quest’anno.” Puntuali gli elogi al 25enne britannico riservati dal team boss Toto Wolff:” E’ stata una lotta molto serrata fino alla fine. La guida di George è stata eccezionale e Leclerc ha mostrato un comportamento da vero sportivo senza rallentare il suo avversario. La lotta per il secondo posto tra i Costruttori – ha proseguito il manager austriaco – è stata in un certo senso positiva per noi. Il risultato è un’enorme ricompensa per tutta la squadra e pure una grande motivazione per fare meglio l’anno prossimo. Abbiamo così tante cose buone in cantiere che dobbiamo prendere lo slancio e concentrarci sin da ora. Dobbiamo raggiungere la vetta e questo accadrà, lo prometto.” Infine ecco il pensiero di Hamilton, che ha dovuto accontentarsi di un nono posto dietro ad un inarrendevole Tsunoda:” Sono felice per il team che siamo riusciti a conquistare il secondo posto nel Campionato Costruttori, è stato un grande sforzo da parte del personale che opera in pista, a Brackley ed a Brixworth. Non siamo ancora quello che vogliamo essere, vogliamo lottare per il campionato e per le vittorie in gara e questo fine settimana ha dimostrato che dobbiamo lavorare duro durante l’inverno per tornare più forti l’anno prossimo.”

Rosso di sera … – Il mondiale 2023 è finito con Charles Leclerc nel ruolo di primo sfidante dell’imbattibile binomio Verstappen-Red Bull. E’ indubbio però che il percorso del Cavallino sia stato alquanto duro. Solo una vittoria contro le 4 del 2022 ed i punti di distacco dalla Red Bull sono lievitati da 205 a 454 (la Ferrari conta 100 lunghezze in meno nel proprio carniere). Al giro di boa di fine agosto scorso, la Rossa arrancava in quarta posizione minacciata da una risorta McLaren e pensare di vederla lottare per la seconda piazza era pura utopia. Invece, malgrado nelle ultime gare la SF-23 non abbia potuto contare su nuovi sviluppi, c’è stata la risalita che fa ben sperare in chiave 2024. E come detto sopra il rimpianto di non aver ottenuto qualcosa in più c’è eccome. La memoria corre a poco più di una settimana fa a Las Vegas, con l’arretramento di 10 posizioni in griglia che ha impedito a Carlos Sainz di partire dalla prima fila. Una sanzione assurda originata  da una causa di forza maggiore: parliamo del tombino-killer che ha distrutto la vettura. Un provvedimento contro il quale ci ha stupito l’atteggiamento un po’ troppo remissivo dei vertici di Maranello. La Ferrari avrebbe potuto volare negli Emirati Arabi con dei punti in più, o addirittura davanti alla Mercedes. Chances perse che si sono rivelate determinanti. Questo al netto dei problemi patiti dal Carlos a Yas Marina, che gli hanno impedito di battersi contro le “Frecce Nere”. Leclerc invece non ha mai mollato la presa, arrendendosi solo dopo la bandiera a scacchi. Il “Principino” abbacchiato del Brasile, ha lasciato spazio (come a Las Vegas) ad un gladiatore che ha tentato in tutti i modi di contrastare Verstappen. E quando le speranze di portare la Ferrari davanti alla “Stella a Tre Punte” si sono ridotte al lumicino, ha giocato l’ultima carta, facendosi passare da Perez nella speranza che il distacco di Russell andasse oltre i 5”. E’ andata male, pazienza. Charles ha dovuto accontentarsi del secondo gradino del podio, ma ha dimostrato di essere uscito dalla pericolosa spirale negativa che aveva toccato il suo apice in Brasile. Ha chiuso con 3 podi in 4 gare una stagione in cui ha siglato 5 pole. E’ mancata la vittoria, ma contro una Red Bull così c’era ben poco da fare e l’unica finestra a disposizione è stata sfruttata abilmente da Sainz a Singapore, quando il monegasco finito 4° viveva un periodo difficile. Nella graduatoria finale Leclerc è sesto a pari punti con Alonso (prevale l’iberico per migliori piazzamenti), davanti a Norris e Sainz. “Oggi la mia monoposto era decisamente buona – ha sottolineato Charles – e la strategia era quella giusta. Ho spinto per molti giri con le medie ed il secondo posto non è mai stato in pericolo. Purtroppo alla fine abbiamo pagato moltissimo i cinque secondi di penalizzazione dati a Checo. Nel finale ho cercato di aiutarlo a prendere più vantaggio su George, in modo da non risentire della penalità e riuscire a concludere davanti alla Mercedes, che ci avrebbe consentito di sorpassarli in classifica.” E poi ecco la sua analisi circa la stagione:” Ho iniziato il campionato con una vettura che non riuscivo a portare al limite, ma dal Giappone in poi la mia Ferrari è stata molto diversa, capace di puntare a risultati importanti. Spero che lo stop invernale ci consentirà di mettere a frutto tutte queste esperienze e di iniziare il prossimo campionato competitivi da subito. Vogliamo ripagare i nostri tifosi del grande supporto che continuano ad assicurarci.”  Chi invece è mancato all’appello è stato Carlos Sainz. Il suo trend negativo iniziato a Las Vegas nelle libere 1, è proseguito ad Abbu Dhabi dove non è mai stato della partita e finendo fuori dalla top ten non ha conseguito quei punti pesanti nella battaglia contro Brackley. “Non è così che volevo finire la stagione, con una doppietta di gare molto difficile tra Las Vegas e Abu Dhabi – ha confessato il madrileno – Sapevamo che l’ultimo Gran Premio  sarebbe stato molto impegnativo. Siamo partiti con le hard pur con la consapevolezza che fosse un rischio e la scelta non ha pagato. Così la nostra gara era abbastanza compromessa e a quel punto abbiamo sperato in una Safety Car che non è mai arrivata. Mi dispiace che non siamo riusciti a conquistare il secondo posto tra i Costruttori, ma ci sono molti aspetti positivi su cui dovremo migliorare. Lavoreremo sodo durante l’inverno e torneremo più forti l’anno prossimo.” Infine ecco l’opinione del Team Principal Frederic Vasseur:” Avevamo bisogno di Carlos per lottare con la Mercedes e senza la penalità di Perez, poteva andare meglio. A inizio stagione e nella parte centrale – ha continuato il dirigente transalpino – abbiamo faticato, però siamo andati molto bene nelle ultime 7, 8 corse riuscendo anche a lottare con la Red Bull. Se pensiamo a cinque mesi fa, loro erano di un’altra categoria, ora le cose sono differenti.” Quest’anno la SF-23 ci ha abituati ad avere parecchi alti e bassi. Gli ultimi riscontri però inducono ad essere parzialmente ottimisti per il 2024, in cui vedremo la prima vera Rossa partorita dalla gestione Vasseur. E’ d’obbligo incrociare le dita, anche se la rotta che porta al vertice è ancora lunga. Il fronte piloti è eccellente, tocca quindi ai tecnici fare il salto di qualità.

Rivelazione – Anche se negli Emirati, ha piazzato le sue vetture arancioni in 5^ e 6^ posizione (un po’ al di sotto delle aspettative) rispettivamente con Norris e Piastri, la McLaren è stata la grande rivelazione della seconda parte del Campionato. Dopo un girone d’andata nelle retrovie, il team di Zak Brown ha svoltato risalendo fino al quarto posto e scavalcando di 22 lunghezze quell’Aston Martin che aveva stupito tutti nei Gran Premi iniziali. Piastri e Norris sono scattati dalla seconda e terza fila e dopo i vani assalti di Oscar a Leclerc, Lando ha passato il compagno salendo terzo. Nella seconda parte di gara, le MCL60 hanno subito il ritorno di Russell, restando escluse dalla lotta per il podio. Comunque sia a Woking possono guardare al futuro con serenità consci dei grandi progressi tecnici fatti (avranno ancora il motore Mercedes) e di due drivers molto quotati. Il rookie Oscar Piastri ha confermato il suo valore, chiudendo nono al suo primo mondiale e può solo crescere.

Bifronte – Fino a Monte Carlo, sesto appuntamento stagionale, l’Aston Martin era seconda in campionato dietro alla Red Bull. Gli exploit fatti registrare nei test pre-stagionali si erano confermati coi 5 podi in 6 G.P. conseguiti da un grande Fernando Alonso, in barba ai suoi 41 anni suonati. Poi dalla Spagna, è iniziato il lento declino complice un’involuzione preoccupante in cui l’AMR23 è parsa solo l’ombra del modello vincente che aveva illuso di poter centrare un successo qualora la Red Bull avesse compiuto un passo falso. A complicare il quadro s’è aggiunta la crisi esistenziale di Lance Stroll, da cui pare stia riprendendosi. A Yas Marina, il canadese è partito 13° ed ha agguantato la decima piazza, mentre Alonso ha chiuso settimo, dopo aver preso il via in quella posizione. L’asturiano è quarto tra i piloti, il suo miglior piazzamento dopo il sesto posto con la Ferrari ottenuto nel lontano 2014. Nel mezzo ha vissuto anni bui, ovviamente a causa di mezzi non competitivi che l’anno spinto a cimentarsi in altre categorie.

Samurai – Quella di Yuki Tsunoda, alla sua terza stagione di F.1 con l’Alpha Tauri, è stata con ogni probabilità una delle sue migliori gare. Ha corso con grinta e testa ed ha pure provato l’ebbrezza di condurre il G.P. per la prima volta nella sua carriera, mentre Verstappen era rientrato per la sosta. Lodevole il suo corpo a corpo all’ultima tornata contro Hamilton, in cui ha risposto con un controsorpasso con cui s’ è assicurato un meritato ottavo posto. Ha guadagnato 4 punti, con cui la compagine di Faenza stacca Alfa Romeo ed Haas e chiude terz’ultima a sole tre lunghezze dalla Williams.

Ordine d’arrivo
1° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 58 giri 1.27’02″624
2° Charles Leclerc (Ferrari) – 17″993
3° George Russell (Mercedes) – 20″328
4° Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 21″453 **
5° Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 24″284
6° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 31″487
7° Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 39″512
8° Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) – 43″088
9° Lewis Hamilton (Mercedes) – 44″424
10° Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 55″632
11° Daniel Ricciardo (Alpha Tauri-Honda) – 56″229
12° Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 1’06″373
13° Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1’10″360
14° Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 1’13″184
15° Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1’23″696
16° Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1’27″791
17° Guan Yu Zhou (Alfa Romeo-Ferrari) – 1’29″422
18° Carlos Sainz (Ferrari) – 1 giro
19° Valtteri Bottas (Alfa Romeo-Ferrari) – 1 giro
20° Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1 giro

** 5 secondi di penalità

Classifica Piloti
1° Verstappen 575 punti – 2° Perez 285 – 3° Hamilton 234 – 4° Alonso, Leclerc 206 – 6° Norris 205 – 7° Sainz 200 – 8° Russell, 175 – 9° Piastri 97 – 10° Stroll 74 – 11° Gasly 62 – 12° Ocon 58 – 13° Albon 27 – 14° Tsunoda 17 – 15° Bottas 10 – 16° Hulkenberg 9 – 17° Zhou, Ricciardo 6 – 19°Magnussen 3 – 19° Lawson 2 – 20° Sargeant 1

Classifica Costruttori
1^ Red Bull-Honda 860 punti – 2^ Mercedes 409 – 3^ Ferrari 406 –  4^ McLaren-Mercedes 302 – 5^ Aston Martin-Mercedes 280 – 6^ Alpine-Renault 120 – 7^ Williams-Mercedes 28 – 8^ Alpha Tauri 25 – 9^ Alfa Romeo-Ferrari 16 – 10^ Haas-Ferrari 12

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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