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Published on Novembre 26th, 2023 | by Massimo Campi

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Porsche 911 – 1963-1998 Nuova edizione di Mauro Borella – Giorgio Nada Editore

 

Porsche 911: un modello leggendario tra le auto sportive, da molti giudicata come la migliore auto del Novecento. Fin dalla sua nascita, nel lontano 1963, la 911 è stata oggetto di una continua evoluzione e trasformazione; una vettura capace di reinventarsi pur mantenendo la sua inconfondibile connotazione di auto sempre ai vertici tecnologici e sportivi, per robustezza, eleganza e versatilità di utilizzo, tutte qualità tipiche dei prodotti Porsche. Anche in campo sportivo non esiste un’altra auto che abbia vinto così tanto, così a lungo e nelle discipline più disparate.

Rispetto all’edizione apparsa nel 2013, quest’ultima, che ancora una volta si spinge fino alle 911 raffreddata ad aria, ovvero alle 993 della fine degli anni Novanta, si arricchisce di nuovi contenuti e materiale fotografico inedito. Non mancano alcuni interessanti aneddoti raccontati in prima persona dall’autore – pilota, studioso e appassionato di lunga data del Marchio del “Cavallino di Stoccarda” –  il quale ha avuto la fortuna di guidare quasi tutte le versioni di questa automobile straordinaria.

La nuova edizione del libro di Mauro Borella è arricchita della prefazione di Brian Redman, noto pilota Porsche, due volte vincitore della 1000 Chilometri di Spa oltre che vincitore della Targa Florio del 1970 e della 12 Ore di Sebring nel 1978.

Abbiamo incontrato Mauro Borella durante la presentazione del libro all’ADI Design di Milano, dove ha spiegato i contenuti del libro e come è nata la sua passione per le auto di Stoccarda.

“La passione per la Porsche nasce in famiglia quando mio padre acquista una Porsche 911 che posseggo ancora io e successivamente si è sviluppata negli anni con varie conoscenze nel mondo delle corse ed incontri con personaggi della famiglia Porsche. Il libro nasce da un incontro con Paul Frere, uno dei più noti giornalisti e piloti con le Porsche. Con Paul ho avuto diverse collaborazioni traducendo alcuni suoi testi in italiano e mi fece notare che non c’era nessun testo in italiano sulla Porsche 911 raffreddate ad aria. Grazie alle varie conoscenze, tra cui Peter Falk ingegnere e direttore sportivo della Porsche sono riuscito a dare vita alla prima edizione di questo progetto. Nella seconda edizione siamo arrivati fino alla Porsche 993, l’ultima prodotta con il raffreddamento ad aria. In questa ultima edizione abbiamo integrato l’opera con nuovo materiale iconografico e contenuti inediti sulla vettura di Stoccarda.”

Il libro sfrutta molte immagini della casa madre proprio per rispettare una corretta immagine di ogni vettura descritta.

“La passione per le auto e le moto è iniziata dalla giovane età e si è estesa anche per i libri che le descrivevano: nella mia libreria ci sono oltre 1600 testi di carattere motoristico. Avendo tutta questa documentazione ho cercato di usare anche immagini nuove per descrivere le varie versioni della vettura accanto a quelle classiche della casa. Ho anche utilizzato delle immagini realizzate personalmente descrivendo, nella didascalia, le eventuali parti della vettura descritta non conformi alla produzione di serie.”

Come è entrata la Porsche nella tua vita?

“Mio padre non era particolarmente appassionato di macchine ma gli piacevano le vetture sportive. Aveva una Fiat Dino e durante un viaggio in autostrada verso Torino si è rotto il V6 che era prodotto dalla Ferrari. Io ero già molto appassionato di motori e mio padre, proprio in quei giorni, mi portò al cinema a vedere “La 24 Ore di Le Mans” con Steve McQueen. La scena iniziale con Steve che interpreta Michael Delaney, che corre nella campagna francese, nelle strade del centro di Le Mans e si ferma tra i guard rail dell’Hunaudieres a bordo della Porsche 911S fu una vera folgorazione. Le immagini erano bellissime, senza nessun dialogo, la vettura è la protagonista di questa intro leggendaria e da quel giorno mi sono innamorato della Porsche. A mio padre offrirono, in cambio della Fiat Dino, una Dino 246 Ferrari, ma c’erano due problemi: in famiglia eravamo in quattro, anche se io e mia sorella eravamo ancora piccoli, e mio padre era un uomo molto alto e la testa toccava il cielo dell’abitacolo. Ci voleva una macchina più spaziosa ed io spinsi per fargli acquistare una Porsche. Uscimmo dalla concessionaria con la 911 color melanzana che fortunatamente posseggo ancora oggi. Ad un certo punto della storia mio padre acquistò una Range Rover e dette la Porsche a mio zio. Avevo 17 anni, bramavo di entrare nel posto guida della 911, per me fu un vero colpo al cuore quella scelta di mio padre. Fortunatamente mio zio abitava nel nostro stesso palazzo ed ogni tanto riuscivo a fare un giro sulla Porsche con la scusa di qualche piccola commissione o di farla lavare. Quando purtroppo lo zio è passato a miglior vita ho subito riacquistato quella Porsche che conservo gelosamente ancora oggi.”

Hai anche avuto incontri ravvicinati con personaggi della famiglia Porsche.

“Ero in vacanza in Austria con mia moglie quando passiamo da un paese che si chiama Zell am See vicino a Salisburgo. Sapevo che, in uno chalet storico, abitava la famiglia Porsche e mi fermo con la mia 911 Turbo davanti alla casa per scattare una foto. Davanti alla casa c’era parcheggiata una 997 color argento con un signore accanto, era Hans Metzger, il famoso motorista delle sportive di Stoccarda partendo dalle 908 fino ad arrivare al V6 TAG Turbo che ha vinto in Formula 1. Mi fermo con la mia 911 Turbo accanto alla sua, Metzger mi sorride guarda la mia Porsche, e dice “se che il motore di questa vettura l’ho disegnato io”. Da quel momento iniziamo a parlare, era gentilissimo e mi dice che stava aspettando Wolfgang Porsche che, quel giorno, come da tradizione in quel particolare giorno, sarebbe sceso dagli alpeggi, con gli altri del luogo, vestito nel costume tradizionale tirolese con le mucche addobbate. Era una occasione unica, mi fermo li con Metzger ad aspettare questo evento, passa diverso tempo, non arriva nessuno e mi allontano per fare qualche foto alla casa. Quando arrivo nel retro dove c’era il parcheggio mi ritrovo improvvisamente affianco al Professor Porsche vestito da tirolese ci salutiamo, gli chiedo di fare una foto, iniziamo a parlare e gli dico che dall’altra parte della proprietà c’era il dottor Metzger che lo stava aspettando per ammirarlo con il costume tirolese. Si mette a ridere e mi dice che gli aveva fatto uno scherzo arrivando dal dietro della proprietà.  È subito molto disponibile, racconto che sono un grande estimatore delle Porsche, mi dice che non stavo disturbando, anzi era per lui un onore incontrare gli appassionati della casa tedesca. Mi ha invitato dentro la sua proprietà facendomi fare un giro con mia moglie all’interno dimostrando una grande signorilità verso uno sconosciuto conosciuto poco prima. Quando mi sono congedato da lui mi ha anche gentilmente chiesto, sorridendo, di andare ad avvisare Metzger che lo scherzo era ormai finito!”

In questa ultima edizione c’è una nuova prefazione di Brian Redman, uno dei piloti che hanno corso e vinto con le vetture tedesche

“Nella mia carriera ho fatto molte gare, senza nessuna particolare velleità di carriera professionistica, ma sempre cercando di divertirmi con vetture interessanti e correndo con piloti anche importanti. Ho diviso l’abitacolo con Arturo Merzario, Jochen Mass, Jurgen Barth e tra questi c’è anche Brian Redman che ha corso con la Porsche per diversi anni vincendo gare importanti come Targa Florio 1971 con la 908/03 in coppia con Jo Siffert. L’ultima volta che ho corso con Brian è stato nel 1998 a Laguna Seca, tra noi si è instaurato un bel rapporto di amicizia e gli ho chiesto qualche riga di prefazione alla nuova edizione del libro. La sua entusiastica risposta si è tramutata praticamente in una sorta i romanzo tanto che abbiamo dovuto aggiungere qualche pagina al libro.”

Uno degli ultimi capitoli del libro comprende le tue avventure sportive: nella tua carriera agonistica hai guidato anche vetture prestigiose come la 917 e la 935.

“Ho cercato di raccontare le impressioni di guida che ho avuto nel pilotare alcune vetture in alcune competizioni. Non mi è sembrato il caso di elencare i risultati ottenuti, ho cercato di evitare qualsiasi auto celebrazione ma ho invece raccontato vari aneddoti in 40 anni dentro l’abitacolo. Di ogni modello citato ho cercato di descrivere le sensazioni, le problematiche e gli eventuali difetti riscontrati nell’uso agonistico.”

Porsche 911 – 1963-1998 Nuova edizione – di Mauro Borella – Giorgio Nada Editore

Formato: 24.3×27 cm – Pagine: 144 – Foto: 165 in b/n e 194 a colori – Brossura con alette – Testo: italiano – Collana: Le vetture che hanno fatto la storia

Per informazioni ed approfondimenti: https://www.giorgionadaeditore.it/

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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