Published on Marzo 23rd, 2023 | by Massimo Campi
0NART, la scuderia di Luigi Chinetti
Il 23 marzo 1958 debutta a Sebring la NART
Negli anni ’50 Luigi Chinetti ha già vinto per ben tre volte a Le Mans, come pilota ha portato per la prima volta al successo la Ferrari sul circuito della Sarthe nel 1948 con Lord Selsdon e la 166 Inter. Le prime Ferrari per il facoltoso mercato oltreoceano arrivano proprio con Chinetti che dopo la guerra decide di rimanere negli Stati Uniti dove era rimasto nel 1940 con il pilota Renè Dreifuss. Chinetti continua a fare qualche corsa, ma giunta la decisione di appendere il casco al chiodo rimane sempre la dedizione a quel mondo che gli aveva dato gloria e successo. Dopo aver ottenuto nel 1954 il mandato come “agente di vendita” della Ferrari per il Nord America ed aver aperto il primo ed allora unico concessionario statunitense della casa italiana, nel 1958 fondò la North American Racing Team, (poi abbreviato in N.A.R.T.) la scuderia per fare correre le Ferrari private e dei clienti sportivi, con i soci George Arents, Jan de Vroom e Margaret Strong.
La NART debutta il 23 marzo del 1958 alla 12 ore di Sebring con una Ferrari 250 GT pilotata da Arents, Reed ed O’Dell. Giungeranno sesti iniziando un lungo palmares di risultati fino al 1982. Luigi Chinetti conosceva bene il valore delle auto di Ferrari, Grazie al rapporto preferenziale instaurato con Enzo Ferrari, la NART si assicurò vetture potenti e veloci, con le quali spopolò nelle gare Endurance statunitensi, ed al tempo stesso la Ferrari espandeva il suo mercato. Anche grazie alla collaborazione con Chinetti, la Ferrari ha fatto del mercato nord americano la propria maggior fonte di guadagno ed al tempo stesso ne hanno beneficiato anche le altre marche italiane commercializzate in America, poiché, dopo gli esperimenti della NART, si è diffusa l’idea secondo cui le vetture italiane erano qualcosa di più di una semplice auto, bensì mezzi con un’anima. Per quanto riguarda i risultati della NART, va detto che è stato uno dei team più prestigiosi, non solo perché utilizzava delle Ferrari, ma anche perché partecipava solo a gare di grossa caratura. Infatti, per quanto vincente, non si è mai aggiudicata un campionato, dato che prendeva parte solo agli eventi di maggior rilievo, quelli che garantivano i premi più generosi.
Nel 1961 arrivano i velocissimi fratelli Pedro e Ricardo Rodriguez, i primi veri campioni con la macchine della scuderia americana, che sfoggia sul rosso Ferrari una fascia bianco-blu. I Rodriguez ottengono la prima vittoria assoluta nella 1000 Km di Parigi a Montlhery ed un paio di anni dopo arrivano gli anni di maggior splendore. Nel 1964 Phil Hill e Pedro Rodriguez trionfano con una GTO alla 24 ore di Daytona, conquistano altri importanti risultati ad a fine anno Enzo Ferrari sceglie di correre i G.P. di USA e Messico con i colori della NART. Per protesta contro la mancata omologazione da parte della Commissione Sportiva della 250LM, Ferrari ritira la tessera di concorrente ed iscrive le monoposto di Surtees e Bandini agli ultimi due GP della stagione dipinte di bianco e blu. La vittoria del mondiale da parte dell’inglese scriverà in modo indelebile il successo di questa unione nella storia. Il trionfo più prestigioso arriva nel 1965 quando Masten Gregory e Jochen Rindt vincono la 24 ore di Le Mans con la 250LM della scuderia americana, sarà anche l’ultima vittoria assoluta di una vettura del cavallino rampante nella maratona francese. Poi Rindt vince ancora a Zeltweg, Rodriguez e Guichet si impongono alla 12 ore di Reims, e questo è l’ultimo assoluto per la NART che continuerà schierando varie vetture Ferrari ed ottenendo importanti piazzamenti e vittorie di categoria fino al 1982.
Il rispetto di cui godeva Luigi Chinetti presso Enzo Ferrari fu tale che la Ferrari costruì, per un’esplicita richiesta del patron della scuderia, una vettura specialissima marchiata NART, ossia la 275 GTB/4 NART Spider. Questa era una versione spider, diversa dalla 275 GTS, della 275 GTB/4 realizzata semplicemente eliminando il tetto della “Berlinetta” e sostituendolo con una capote in tela. Ne erano previste 25 unità, ma ne vennero prodotte solamente 10. Fu una macchina di così grande successo ma talmente rara che sin da subito diversi modelli di 275 GTB/4 “Berlinetta” vennero modificati in modo da riprodurre la versione NART. La livrea NART (carrozzeria rossa con una striscia blu contornata da due bianche in mezzo) è stata ripresa nel 2013 dalla Ferrari per la versione più estrema della 458 Italia, la 458 Italia Speciale e per la versione spider della stessa, la 458 Speciale A.
Nell’albo d’oro dei piloti che hanno corso con le vetture bianco-blu ci sono grandi campioni come Dan Gurney, Richie Ginther, Jim Hall, Roger Penske, Graham Hill, Stirling Moss, Umberto Maglioli, Nino Vaccarella, Mario Andretti, Giancarlo Baghetti, Jean-Pierre Jarier e Jaques Laffitte. Finita la gloriosa storia della NART, in mondo dove le scuderie private hanno trovato sempre meno spazio, Luigi Chinetti ha continuato la sua attività di importatore Ferrari fino al 17 agosto del 1994.