Storia

Published on Settembre 8th, 2021 | by Massimo Campi

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Gran Premio d’Italia nella storia: 11 settembre 2011, Vettel è il padrone della gara

Di Carlo Baffi

Sono trascorsi cinque anni da venerdì 8 settembre 2006, quando nelle prove libere del G.P. d’Italia era svettato in testa un giovane test-driver tedesco, Sebastian Vettel. Ebbene, ora quel rookie è il Campione del Mondo in carica: titolo vinto l’anno prima al volante dell’emergente Red Bull. Ed è lanciatissimo verso il bis iridato, grazie ad una vettura praticamente insuperabile. Vettel è abbondantemente primo in classifica con 259 punti (7 successi in 12 gare), contro i 167 del compagno Webber ed i 157 di Fernando Alonso. Il due volte iridato è alla sua seconda stagione in Ferrari (quella scuderia contro cui s’era scagliato nel 2006) e l’anno prima ha conteso vanamente la corona iridata proprio Vettel fino all’ultimo round di Abu Dhabi.

E tra i protagonisti di cinque anni prima c’è anche Schumacher. Dopo essersi ritirato, il tedesco è rimasto inattivo per tre stagioni, poi a fine 2009 ha accettato l’offerta della “new entry” Mercedes (ex Brawn GP) ed ha fatto il suo ritorno in pista nel 2010. Intanto nel Circus sono emerse nuove promesse, prima fra tutte Lewis Hamilton, laureatosi campione nel 2008, al suo secondo mondiale con la McLaren-Mercedes. In un solo lustro, quante cose sono cambiate…. L’82esimo Gran Premio d’Italia è un’edizione speciale della gara monzese, dal momento che rientra nei festeggiamenti del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Una targa speciale e la bandiera nazionale inviate dal Presidente Giorgio Napolitano all’Automobile Club d’Italia, sono esposte nella sala ospitalità dell’Aci in Autodromo. Lungo il tracciato i cordoli vengono dipinti col tricolore. Ed anche Vettel partecipa alle celebrazioni ponendo sulla calotta del proprio casco un logo che richiama l’evento. Nelle prove libere di venerdì mattina si mettono in luce le McLaren di Hamilton e Button, poi nel pomeriggio è Vettel a prendersi la testa precedendo Hamilton e Schumacher. Il sabato, nelle terze libere, le Red Bull dominando con Vettel e Webber davanti a Massa. E arriviamo alle qualifiche. Malgrado dei problemi legati al Kers, Seb si migliora facendo segnare la pole col tempo di 1’22”275, piazzandosi davanti ad Hamilton e Button. Per il team anglo-austriaco si tratta della 13esima pole su 13 G.P. Quarto è Alonso, poi Webber, Massa, Petrov e le Mercedes di Schumacher e Rosberg. Risultati che lasciano poche speranze in previsione di una corsa dall’esito quasi scontato. Alonso però non demorde e tenta l’azzardo al via. Allo spegnimento dei semafori è autore di una partenza da manuale. Si porta sulla destra della pista e prende il comando sorprendendo Vettel & c. All’ingresso della prima variante la Ferrari numero cinque è seguita da Vettel ed Hamilton: un’azione a sorpresa salutata dall’entusiasmo del popolo del Cavallino. Ma dietro nelle retrovie si innesca una carambola. Liuzzi finisce sul prato, perso il controllo della sua HRT-Cosworth, fa strike eliminando Petrov e Rosberg. Tre ritirati, tanti detriti e safety car in pista per due tornate. Al restart riprende la bagarre con Schumi, che ha la meglio su Hamilton, mentre Webber ha ragione di Button. Vettel intanto accelera e porta la sua RB7 a ridosso di Alonso.

Lo studia e lo aggredisce in uscita della Curva Grande, ora denominata Biassono. Il tedesco affianca all’esterno la rossa e la infila alla staccata della Roggia. Chapeau ! Anche l’altra Red Bull di Webber va all’attacco di Massa per la quinta posizione. I due lottano alla prima chicane e l’australiano ci rimette il musetto; cerca di continuare per raggiungere i box, ma giunto in Parabolica finisce out, complice una monoposto inguidabile. Anche Massa perde terreno, ma poi recupera e risale sesto. Notevole il duello tra Hamilton e Schumi. Se in un primo tempo, l’inglese ha la meglio, il sette volte iridato replica ripassando il giovane rivale. La battaglia tra i due favorisce Button che rinviene e passa entrambi, rispettivamente alla Roggia ed alla Ascari. Dopo il primo valzer dei pit-stop la situazione resta immutata, con Vettel primo seguito da Alonso, Button, Schumacher ed Hamilton che rinnovano il loro corpo a corpo. Questa volta però sarà Lewis a prevalere. Nessun cambiamento anche dopo le seconde soste: Vettel è sempre padrone della gara. Al giro 36 dei 53 previsti, Button mette Alonso nel mirino e lo attacca al curvone. Fernando si difende, ma alla Roggia capitola.

Le ultime tornate non vivono di grosse emozioni. Hamilton cerca di insidiare Alonso che però tiene la terza piazza. Per Vettel è l’ennesimo arrivo trionfale: per la precisione il 18esimo in F.1. A seguire, Button, Alonso, Hamilton, Schumacher, Massa, Alguersuari, Di Resta, Senna e Buemi. Grazie a questa affermazione, Sebastian si porta a 284 punti, mentre Alonso diventa secondo (172), precedendo Button (167) il quale raggiunge Webber. Per Vettel è iniziato il conto alla rovescia verso la conquista matematica del suo secondo titolo. Un traguardo che raggiungerà un mese dopo in Giappone. E nel G.P. successivo in Corea del Sud, la Red Bull si riconfermerà campione tra i costruttori.

Immagini © Massimo Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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