Storia

Published on Settembre 5th, 2021 | by Massimo Campi

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Gran Premio d’Italia nella storia: 13 settembre 1981, il trionfo di Prost

Di Carlo Baffi

Un mondiale, quello del 1981, contrassegnato dalla sfida iridata tra l’argentino Carlos Reutemann ed il brasiliano Nelson Piquet. Williams contro Brabham. Un pilota alla sua decima stagione in F.1 che può considerarsi un veterano, contro un giovane talento in ascesa al suo quarto campionato. Alla vigilia di Monza, terz’ultimo round in programma, la classifica piloti vede entrambi al comando a pari merito con 45 punti. Ma se Nelson può godere di una scuderia che lavora solo nella sua direzione, Carlos invece no. Alla Williams si ritrova al fianco del Campione del Mondo in carica Alan Jones (fresco del rinnovo di contratto) e fin da subito esplode una dura rivalità interna. Malgrado l’argentino abbia più punti dell’australiano i vertici del team non impartiscono alcun ordine di scuderia e non placano in dualismo: l’importante è incamerare punti per il titolo costruttori. Condizione alquanto penalizzante per Reutemann, molto fragile sotto l’aspetto caratteriale che non si sente affatto spalleggiato, bensì lasciato al suo destino. Il Gran Premio d’Italia torna a disputarsi come da tradizione a Monza, dopo che l’edizione dell’anno prima era andata in scena ad Imola, che dal 1982 sarà sede del G.P. di San Marino. Disavventura per Gilles Villeneuve, pilota Ferrari, che la domenica precedente ha smarrito la propria valigetta “24ore” contenente i documenti personali tra i quali la patente di guida. Comunque nessun problema per il funambolo canadese, reduce dai successi di Monte Carlo e Spagna, che può prendere parte alla gara, essendo sufficiente la licenza di conduttore rilasciatagli dall’Automibile Club del Canada. E poi Gilles, per raggiungere l’autodromo, ha usato il proprio elicottero con accanto il compagno Didier Pironi. Nelle prime prove ufficiali del venerdì svettano le Renault di Arnoux e Prost, seguite da Reutemann e Piquet. Poi Villeneuve, Watson e Pironi vittima di una rovinosa uscita di strada a 210 km/h affrontando la seconda curva di Lesmo, distruggendo la sua 126CK turbo. Il sabato, Arnoux si conferma il più veloce siglando la pole, mentre Prost (finito fuori alla Parabolica) deve accontentarsi del terzo tempo, beffato da Reutemann che stranamente riesce a ironizzare:” Mi chiamano gaucho triste, ma ora sono un gaucho allegro.” Quarto tempo per Laffite (Ligier-Talbot), a seguire Jones e Piquet apparso nervoso. Ottave e none le rosse di Pironi e Villeneuve (vittima del cedimento del turbo nel finale della sessione pomeridiana delle qualifiche).

L’Alfa Romeo, alla terza stagione in F.1, parte con Giacomelli decimo e Andretti 13esimo. Davanti ad un autodromo gremito dai tifosi e ad uno spettatore d’eccezione come il grande Juan Manuel Fangio, prende il via la 52esima edizione del Gran Premio d’Italia sotto un cielo grigio ed una leggera pioggerella. Prost è il più lesto di tutti e si presenta in testa alla prima variante (denominata Goodyear), precede Arnoux, Reutemann, Pironi (autore di un ottimo spunto), Piquet, Jones e Laffite. Già nel corso della prima tornata, Reutemann va all’assalto e passa Arnoux, a sua volta superato da Pironi. Difficoltà per Piquet che viene sopravanzato da Jones e Laffite. Reazione di Arnoux al quarto giro: il transalpino spinge e sale secondo, avendo la meglio su Reutemann e Pironi. Delusione per il popolo del Cavallino che alla quinta tornata assiste al ritiro di Villeneuve tradito dal turbo. Didier invece ingaggia un bel duello con Laffite, entrambi però saranno di li a poco sopravanzati da Jones e Piquet in rimonta. Abbandono per Laffite al giro 12, vittima di una foratura e poi di Arnoux. Il poleman va fuori alla Parabolica, nel tentativo di evitare la Tyrrell di Cheever finita in testacoda. In quel tratto è tornato a piovere e l’asfalto è più umido rispetto al resto del tracciato. Mentre Prost prosegue la sua cavalcata, Reutemann partito con gomme dure fatica a governare la sua Williams e viene infilato da Jones. Riflettori puntati su Bruno Giacomelli che a poco a poco guadagna posizioni ai danni di Pironi, Piquet e Reutemann. Brividi al 20esimo passaggio per John Watson, protagonista di un violentissimo schianto all’uscita della seconda di Lesmo. Dopo aver perso il controllo della sua McLaren, ha sbattuto con violenza contro il guard-rail dividendo in due tronconi la monoposto, la quale ha preso fuoco restando in mezzo alla pista. Ne fa le spese anche Alboreto che dopo aver sfiorato la scocca del rivale, colpisce l’alettone della McLaren ed è costretto al ritiro. Fortunatamente l’impatto non ha avuto nessuna conseguenza sul pilota di Belfast, il quale è uscito indenne dai rottami. Dopo ventisei passaggi la situazione è la seguente: Prost, Jones, Piquet, Pironi e Andretti. Causa il surriscaldarsi del suo motore, “Super Mario” è costretto a rallentare, cedendo la posizione Reutemann, finito nelle retrovie.

L’argentino però reagisce ed ha la meglio su Pironi. Al 52esimo passaggio cala la bandiera a scacchi che suggella il trionfo di Prost. Secondo è Jones e poi Reutemann che beneficia del cedimento, all’ultimo giro, del Cosworth montato sulla Brabham di Piquet. Il brasiliano riuscirà però ad arpionare un punto, complice al testacoda di De Cesaris penalizzato dallo scoppio di un pneumatico. Rammarico anche in casa del Biscione: ritiro per Andretti (cedimento del giunto di un semiasse), mentre un problema al cambio ha frenato l’ottima prova di Giacomelli giunto a ridosso di un eroico Jones secondo: Alan correva con la mano destra fratturata. Il bresciano ha concluso solo ottavo a due giri. Festa grande in casa Renault, con Prost che viene letteralmente lanciato in aria dai suoi meccanici euforici :”Se lo avessi saputo non avrei vinto. Cosa volete farmi, rompermi le ossa?” dice scherzosamente il transalpino. A fronte dell’ ordine d’arrivo, Reutemann torna in testa al mondiale piloti con tre lunghezze di vantaggio su Piquet, ma nonostante questo è furente al punto di non salire sul podio a ritirare il trofeo. Sebbene Sir Frank elogia la sua gara d’attacco, Carlos non si capacita del fatto che in griglia la gomma posteriore sinistra dura di Jones è stata sostituita con una morbida (soluzione adottata pure per Piquet).”Lasciamo perdere – dice Reutemann – sono troppo nervoso. Posso solo dire che con l’acqua che c’era alla Parabolica non potevo fare di più con una macchina che era stata messa a punto per una gara col sole.” La tensione ai box Williams è palpabile. Proprio il giorno prima alla domanda esplicita se Jones avesse aiutato Reutemann, Williams ha risposto diplomaticamente:” Non ne abbiamo mai parlato con Alan, ma so che essendo un professionista serio saprà fare al momento giusto una scelta ed agire per aiutare Carlos.” Jones da parte sua dichiara:” Volete sapere che cosa farei se mi si presentasse l’occasione di dare una mano a Carlos per vincere un mondiale? Dovrei pensarci su, ma lo farei solamente per aiutare Frank.” Frase a cui aggiunge:” In febbraio Carlos disse come scusa di non aver visto il segnale dai box per farmi passare perché gli facevano male gli occhi.

Vinse il Gran Premio del Brasile non rispettando i patti tra me e lui. Ebbene ora, alla fine della stagione, credo che avrò anch’io dei problemi di vista.” Più eloquente di così….Un’atmosfera non certo distesa per affrontare il rush finale, che avrebbe avuto luogo sul tortuoso circuito di Las Vegas, ricavato nel parcheggio dell’hotel Caesars Palace. In pratica si tratta di un ampio piazzale con un layout delineato dai jersey. Reutemann si presenterà come leader della classifica piloti con un punto di vantaggio su Piquet e nelle qualifiche si aggiudicherà pure la pole. Nelson invece sarebbe partito quarto. Una situazione favorevole a “Lole” che in teoria non avrebbe avuto grandi difficoltà a mettere le mani su un titolo tanto agognato. Invece ecco palesarsi nuovamente la poca fiducia in se stesso. Accanto, in prima fila si ritroverà il “compagno-rivale” Jones che scatterà a razzo, mentre lui partirà malissimo perdendo subito posizioni. Ovviamente dal team non arriverà alcun ordine di scuderia. Fortunatamente per Carlos, anche Piquet si ritroverà risucchiato nelle retrovie, ma il carioca tirerà fuori il suo carattere coriaceo e risalirà . Supererà lo stesso argentino e a poco a poco entrerà in zona punti, fino ad agguantare un quinto posto che gli permetterà di vincere il suo primo titolo per una sola lunghezza. La Williams potrà consolarsi trionfando tra i costruttori con ampio margine sulla Brabham.

immagini © Raul Zacchè/Actualfoto

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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