Formula 1

Published on Maggio 7th, 2024 | by Massimo Campi

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F1 Miami: il giorno di Norris!

 

Di Carlo Baffi

Sul tracciato cittadino di Miami, il 24enne inglese della McLaren Mercedes ha siglato la sua prima vittoria in F.1 sfruttando una provvidenziale Safety Car, entrata in pista nella posizione sbagliata. Secondo è giunto il poleman Verstappen, vincitore della Sprint Race del sabato, che pareva destinato a dominare il Gran Premio sin dal via. La Ferrari si piazza al terzo posto con Leclerc, mentre Sainz dapprima quarto è stato penalizzato di 5” e quindi classificato quinto.

Il sesto Gran Premio stagionale disputato per la terza volta nella storia a Miami, ha salutato il trionfo di Lando Norris che può finalmente festeggiare la sua prima affermazione nella categoria regina. E’ arrivata alla sua sesta stagione dopo un lungo inseguimento, partito il 17 marzo del 2019 nella sua corsa d’esordio in Australia al volante di quella McLaren che gli diede fiducia dopo che era reduce dal 2° posto finale in Formula 2. Lando li ripagò subito andando a punti nel secondo round in Bahrain grazie ad un sesto posto, seguito da altri importanti piazzamenti nella top ten. Il primo podio arrivò la stagione dopo in Austria (fu terzo) e negli anni successivi avrebbe collezionato ben otto secondi posti, sfiorando più volte la meta tanto ambita. Ebbene dopo 110 G.P., Norris ha potuto transitare sotto la bandiera a scacchi da leader e far esplodere tutto il suo entusiasmo via radio nel giro di rientro, sul podio e soprattutto in parco chiuso quando s’è tuffato sui suoi meccanici letteralmente impazziti di gioia.

In decollo – Il giovane britannico di Glastonbury ha riportato al successo la McLaren dopo un’astinenza che durava dal Gran Premio d’Italia del 2021. Allora giunse secondo alle spalle del compagno Daniel Ricciardo. Di tempo ne è passato, ma alla scuderia di Woking va l’ampio merito di aver superato non poche difficoltà, economiche e tecniche ed essere cresciuta sotto la guida del nostro Andrea Stella, che a Miami è salito sul podio ricevendo il trofeo per il team vincitore. E pensare che il fine settimana di Lando era iniziato nel peggiore dei modi con un ritiro nella sprint-race complice la collisione con Stroll colpito a sua volta da Alonso appena dopo il via. In qualifica però piazzava la sua MCL38 in quinta piazza davanti al compagno Oscar Piastri, confermando che il pacchetto di sviluppo portato in Florida funzionava alla grande. Allo spegnimento dei semafori, s’è ritrovato in bagarre contro un fumino Perez e quando questi è rientrato per il primo pit-stop è rimasto in pista confidando di riportarsi su Sainz terzo. Il pit-wall ha avallato la sua strategia e grazie ad un passo velocissimo, con la pista libera, si è avvicinato alla testa e ritardando la sosta più dei rivali ha beneficiato della safety car causata dal crash fra Magnussen e Sargeant. Complice un errore della direzione gara, la vettura di sicurezza è entrata dietro di lui, che ha fatto il pit-stop e s’è ripresentato in pista davanti a tutti. Ha così affrontato il restart da leader e dopo aver contenuto gli assalti di Verstappen, s’è involato verso il traguardo aumentando il proprio vantaggio sull’inseguitore. Insomma, un trionfo figlio di una certa fortuna, ma pure di una strategia azzeccata e di una guida perfetta senza sbavature. Non dimentichiamoci che negli scarichi della McLaren n°4 c’era un predatore seriale con la “P” maiuscola capace di metterti tanta pressione addosso. Senza contare l’insidia dei muretti presenti sul tracciato che si delinea intorno all’Hard Rock Stadium dove giocano i Miami Dolphins. “…finalmente sono riuscito a vincere!” ha commentato l’inglese appena uscito dall’abitacolo – “Sono felicissimo per tutto il team, ho vinto per loro e sono al settimo cielo. Oggi siamo riusciti a mettere in pratica una strategia perfetta, per questo ringrazio la squadra.” Dopo aver omaggiato i propri genitori, Norris s’è pure tolto qualche sassolino dalla scarpa:” … sono orgoglioso perché credo che molte persone abbiano dubitato di me durante il mio percorso. Ho commesso molti errori nella mia breve carriera, ma oggi abbiamo messo tutto insieme. Se sono rimasto alla McLaren, è perché credo in loro ed oggi ne è stata la prova.” La crescita della monoposto anglo-tedesca è comprovata anche da quanto mostrato da Oscar Piastri. Dopo aver segnato il secondo tempo nelle libere, l’australiano è scattato sesto nella garetta, mantenendo la posizione fino all’arrivo. La domenica è stato autore di un ottimo spunto al via gettandosi nello scompiglio creato da Perez ed issandosi al terzo posto dietro a Verstappen e Leclerc. Non pago, ha inseguito Charles infilandolo al 5° dei 57 giri previsti distanziandolo subito di mezzo secondo. Il monegasco s’è rifatto sotto, ma Oscar ha tenuto botta fino a che il ferrarista ha imboccato la pit-lane. E quando è stato il capofila Verstappen a fermarsi, Piastri è balzato al comando proseguendo sino alla tornata 28 in cui ha sostituito le sue medie con le hard insieme a Sainz. Subito dopo c’è stata la safety-car che ha penalizzato i due, i quali alla ripartenza hanno dato vita ad un duello coriaceo culminato con una leggera toccata al 40° passaggio. Sainz aveva la meglio, mentre l’australiano ci rimetteva l’ala anteriore. Superato pure da Perez ed Hamilton, Oscar è stato richiamato ai box precipitando nelle retrovie vedendo così sfumare la chance di puntare al podio. Alla fine s’è piazzato solo 17esimo, ma la sua performance è stata tanto lodevole quanto sfortunata.

A bocca asciutta – In caso di vittoria, il programma prevedeva che Adrian Newey salisse sul podio per ritirare l’ultimo trofeo targato Red Bull, dal momento che quella di Miami era l’ultima trasferta che lo vedeva in pista. Ufficializzato l’addio da Milton Keynes, “the Genius” non potrà più seguire direttamente la squadra. Purtroppo per lui le cose sono andate diversamente, quasi una beffa visto che il pronostico vedeva Verstappen conquistatore di Miami per il terzo anno di fila. Le avvisaglie s’erano vista il sabato con l’orange, partito al palo, imporsi nella Sprint Race davanti a Leclerc, conquistando la nona vittoria di fila nella garetta. Autoritaria la sua partenza con cui ha mantenuto la testa in modo maschio sul ferrarista. Sebbene non sia riuscito ad infliggere un distacco abissale, “Mad Max” non mostrava particolari difficoltà, ribadendo la sua supremazia pure nelle qualifiche con la sesta pole consecutiva (38^ in carriera); ed anche in questa situazione la differenza non è stata evidente, bensì solo 141 millesimi rifilati  al monegasco. In gara l’iridato è subito andato al comando cercando di fare la lepre, ma non c’è riuscito come nelle ultime gare. Piastri suo immediato inseguitore fino alla sosta, non lo perdeva di vista e forse nel tentativo di forzare, Max ha commesso un errore alla variante tagliandola ed investendo un cono che volato in pista ha provocato una VSC. Una digressione che ha danneggiato il fondo della RB20 come ha spiegato Chris Horner nel dopo corsa:” Abbiamo avuto problemi con il bilanciamento per tutto il fine settimana, però Max aveva un ritmo sufficiente per liberarsi di Piastri e Norris, prima di subire il danno. Poi – ha aggiunto il team principal c’è stato il pit-stop e la safety car è uscita nel momento migliore per Lando. E’ stato un bene per lui, ma non per noi che montavamo gomme più vecchie di sei giri.” Alla ripresa delle ostilità, la sua monoposto faticava con le gomme dure al punto che l’olandese s’è lamentato via radio. Eloquente il suo disappunto:” … Non riesco a far girare la macchina. E’ un disastro.” Per cui alla fine il bottino incamerato rende meno amaro il mancato successo:” Siamo comunque riusciti ad ottenere il maggior numero di punti nella classifica piloti con la gara sprint di ieri – sottolineava Horner – ed il maggior numero di punti nella classifica costruttori”. Insomma un weekend positivo per la squadra a detta del team bos. Lo stesso Verstappen non è parso particolarmente abbacchiato, malgrado la sua insaziabile voglia di vincere. S’è perfino congratulato con Norris, suo grande amico. Un po’ deludente è stato invece il rendimento di Sergio Perez. Solo sesto nella Sprint Qualifyng, s’è riscattato con un terzo posto nella garetta, ma nelle qualifiche è risultato quarto, posizione in cui ha concluso la corsa grazie alla retrocessione di Sainz. Decisamente brutto il suo start, dove è partito a fionda per sopravanzare le due Ferrari rischiando di travolgere Verstappen e mandando largo Sainz. Morale, ha favorito l’inserimento vincente di Piastri che s’è pigliato il terzo posto. Per il messicano, Miami è risultata ancora parca di soddisfazioni. L’anno scorso s’era inchinato allo strapotere di Verstappen malgrado partisse dalla pole, a differenza di Max che scattava nono e non a caso quella scoppola coincise con l’inizio di una lunga crisi di risultati che condizionò il mondiale di “Checo”. Gli auguriamo vivamente che la storia non si ripeta.

In difesa – La Ferrari è sbarcata in Florida senza aver portato nuovi sviluppi riservandoli per Imola, il G.P. di casa. Malgrado ciò nella Sprint Race, Leclerc ha chiuso secondo dietro a Max, così come in Q3 ed in gara ha tenuto il passo della Red Bull. Forse, c’è il rammarico per la su sosta troppa anticipata che l’ha un po’ penalizzato; viaggiava su un buon ritmo con le medie quando i giochi erano ancora aperti e Verstappen non era sulla solita astronave. Una scelta che aveva come obiettivo l’undercut su Oscar Piastri che l’aveva superato in precedenza. Sotto la bandiera a scacchi Charles ha ritrovato un podio meritato con cui consolida la sua terza posizione in classifica portandosi a sole cinque lunghezze da Perez. Come per Verstappen, la neutralizzazione non ha giocato a suo favore facendogli perdere la possibilità di sferrare un’ultima offensiva nel finale. Diversamente è andata invece per Carlos Sainz (5° nella Sprint), il quale aveva pittato nel giro precedente ed era tornato in battaglia quinto alle spalle di Piastri. Nella ripartenza è andato all’arrembaggio dell’australiano il quale s’è difeso col coltello tra i denti. Lo superava in curva 17 salendo quarto, ma il contatto tra i due avrebbe richiamato l’attenzione dei commissari che punivano a fine gara Carlos reo di aver ritardato la frenata mancando il punto di corsa e perdendo il controllo del posteriore, causando la lieve collisione. Sebbene siano state riconosciute delle attenuanti, il madrileno s’è preso 5” di penalty (più un punto sulla patente) che gli hanno fatto svanire il quarto posto. E pensare che alcuni giri prima, era stato proprio il ferrarista a lamentarsi della condotta di Piastri in curva 11. Il team principal Frederic Vasseur ha parlato di una buona gara e di aver visto una Rossa competitiva:” Siamo riusciti a stare vicini a Verstappen per tutta la durata del Gran Premio. Abbiamo avuto poca fortuna con Carlos in occasione della Safety Car – ha proseguito il manager francese – ma è andata così. Mentre la gara di Charles è stata senza particolari inconvenienti. E comunque è riuscito a mantenere un buon ritmo ed ha potuto recuperare nel finale. Nei prossimi giorni ci aspetta tanto lavoro a Maranello – ha concluso Vasseur – per puntare ad un risultato ancora migliore ad Imola, dove correremo fra due weekend.”

Plafonata – La Mercedes è parsa più reattiva rispetto ai G.P. precedenti. Lewis Hamilton era partito ottavo con le hard (unico tra i primi dieci) e dopo aver lottato caparbiamente è giunto sesto centrando il suo miglior piazzamento stagionale. Ha avuto la meglio sulla vettura gemella di George Russell che gli scattava davanti di una posizione e che alla fine ha chiuso ottava. Però è ormai evidente che la W15, senza sviluppi, non possa fare granché. La truppa di Toto Wolff deve per ora accontentarsi di aver preceduto la cliente Aston Martin (9^ con Fernando Alonso), ma la performance della McLaren spinta della P.U. con la “Stella a Tre Punte” la dice lunga sul telaio realizzato a Brackley. Il prossimo appuntamento di Imola rappresenta per le Frecce d’Argento una sorta di ultima spiaggia, dove dovrebbe debuttare un nuovo pacchetto di novità tecniche.

Timido risveglio – La decima posizione arpionata da Esteban Ocon, 13° in griglia, regala all’Alpine il suo primo punto tra i costruttori permettendogli di non restare ferma a quota zero come Williams e Sauber.

Punti d’oro – In virtù della 7^ piazza, Yuki Tsunoda mette nel carniere altri punti importanti per la Racing Bulls. Bottino che si aggiunge a quello capitalizzato nella Sprint del sabato, in cui il nipponico è giunto ottavo e Daniel Ricciardo addirittura quarto. L’australiano, scattato 4° ha complicato la vita a Sainz che invano ha cercato di superarlo in tutti i modi. La compagine di Faenza consolida così il sesto posto tra i costruttori a quota 19.

Sciagura danese – Ennesima trasferta da dimenticare per il 31enne Kevin Magnussen. Il driver della Haas Ferrari è stato capace di collezionare ben 5 penalità in tre giorni per guida scorretta. Se nella garetta ha rallentato vistosamente i suoi avversari ed ha spedito più volte nelle vie di fuga Hamilton che cercava di passarlo, la domenica è stato punito per l’urto contro la Williams Mercedes di Logan Sargeant che ha provocato la Safety Car. Sulla patente di Magnussen i punti di penalty sono saliti a 10 e se ne accumulasse altri 2 dovrà saltare un Gran Premio.

Ordine d’arrivo
1° Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 57 giri
2° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 7″612
3° Charles Leclerc (Ferrari) – 9″920
4° Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 14″650
5° Carlos Sainz (Ferrari) – 16″407
6° Lewis Hamilton (Mercedes) – 16″585
7° Yuki Tsunoda (Racing Bulls-Honda) – 26″185
8° George Russell (Mercedes) – 34″789
9° Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 37″107
10° Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 39″746
11° Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 40″789
12° Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 44″958
13° Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 49″756
14° Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 49″979
15° Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari) – 50″956
16° Daniel Ricciardo (Racing Bulls-Honda) – 52″356
17° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 55″173
18° Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) – 1’16″091
19° Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1’24″683

Ritirati
Logan Sargeant (Williams-Mercedes)

Classifica Piloti
1° Verstappen 136 – 2° Perez 103 – 3° Leclerc 98 – 4° Sainz, Norris 83 – 6° Piastri 41 – 7° Russell 37 – 8° Alonso 33 – 9° Hamilton 27 – 10° Tsunoda 14 – 11° Stroll, Hulkenberg 9 – 13° Bearman 6 – 14°Ricciardo 5 – 15° Magnussen, Ocon 1

Classifica Piloti
1^ Red Bull-Honda 239 – 2^ Ferrari 187 – 3^ McLaren-Mercedes 124 – 4^ Mercedes 64 – 5^ Aston Martin-Mercedes 42 – 6^ Racing Bulls-Honda 19 – 7^ Haas-Ferrari 7 – 8^ Alpine-Renault 1

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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