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Published on Luglio 1st, 2014 | by Bruno Brida

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F1: Bernie Ecclestone, “Dopo il 2016, Monza, bye bye!”

Forse questa è la volta buona perché l’Autodromo di Monza perda il Gran Premio d’Italia. Mentre le due compagini (una diciamo “politica”, l’altra diciamo “sportiva”) in lizza per conquistare la presidenza ed il consiglio direttivo dell’AC Milano per poi controllare la Sias, società che gestisce da sempre l’impianto, si combattono a suon di colpi bassi, mentre la città di Monza da anni è indifferente alle sorti del suo “monumento” più famoso al mondo, Bernie Ecclestone ha dichiarato di non avere alcuna intenzione di rinnovare il contratto per il Gran Premio, dopo la scadenza naturale del 2016.

“Non credo che ne firmeremo un altro, il vecchio era un disastro dal punto di vista commerciale”, ha dichiarato ai media Ecclestone, concludendo con un tombale “dopo il 2016, bye bye!”. Più di così che dire?

Nonostante le ristrutturazioni degli ultimi decenni – che hanno distrutto cimeli importanti della storia automobilistica – l’impianto brianzolo è ormai obsoleto ed anacronistico per gli standard di Ecclestone per il quale il futuro della Formula 1 passa per strutture futuristiche come quelle di Silverstone ed Abu Dhabi.

L’unica reazione ufficiale a quella che ormai non è più un’indiscrezione bensì una dichiarazione d’intenti è quella di Antonio Rossi, assessore allo Sport e alle del Politiche Giovanili della Regione Lombardia: “La dichiarazione di Ecclestone sul Gran Premio a Monza è di grande preoccupazione, e come consigliere regionale chiedo al governo di proteggere il Gran Premio d’Italia, che non solo ha svolto un ruolo importante nella storia della Formula 1 e che ma svolge anche un importante ruolo economico e porta posti di lavoro nella Regione”. Insomma, in Lombardia si è passati, per quanto riguarda l’autodromo, da “Roma ladrona” di bossiana memoria a “Roma, pensaci tu”.

Davvero troppo poco, troppo tardi, a questo punto inutile. La sorte dell’Autodromo Nazionale di Monza, almeno per quanto riguarda la Formula 1, sembra ormai decisa che lo hanno sempre considerato un fastidio, mai una risorsa importante per l’economia locale da sfruttare tutto l’anno.

In realtà, la perdita del Gran Premio potrebbe rappresentare un’occasione di rilancio della struttura, ancora scossa dagli scandali che a settembre manderanno a processo alcuni suoi illustri dirigenti. Potrebbe riorganizzarsi, studiare un calendario agonistico che riporti in Brianza altri campionati internazionali (meno costosi della F1) e lentamente risalire la china. Sempre che Monza e la sua amministrazione sia d’accordo, sempre che al comando della Sias ci siano personaggi che “godano di buona fama”.

E il Gran Premio d’Italia dopo 2016? Ah, già. Ma c’è il Mugello: pista fantastica, logistica pessima, ma è di proprietà della Ferrari di Luca Montezemolo, che ha ottimi rapporti con Ecclestone.

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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