Published on Maggio 30th, 2022 | by Massimo Campi
0Ecclestone: disavventura al commissariato
Di Carlo Baffi
La vita di Bernie Ecclestone non è certa avara di aneddoti e curiosità, oltre ovviamente ai successi ed i grandi traguardi conseguiti in campo professionale. L’ultimo episodio, alquanto singolare. che ha riportato sotto i riflettori della cronaca l’ex “padrino del Circus” è accaduto la settimana scorsa. Parliamo di arresto. Si, avete capito bene. Il tutto è andato in scena in Brasile, nell’aeroporto Viracopos della città di Campina. Ecclestone era in procinto di salire sul volo diretto in Svizzera per raggiungere Gstaad, la località montana nel cantone di Berna, dove possiede una villa. Ebbene durante le operazioni di imbarco le autorità brasiliane hanno rilevato che nel bagaglio a mano del manager si trovava una pistola Seecamp Lws32. Trattasi di un’arma di piccole dimensioni prodotta negli Stati Uniti. Il manager ha confermato di possedere quella rivoltella da cinque anni, tenuta nella propria residenza brasiliana dove vive con la terza moglie, Fabiana Flosi. “Mister E”, ha aggiunto inoltre di non essersi accorto che l’arma si trovasse nel bagaglio. Peccato però che il corpo del reato non fosse mai stato registrato. Una disattenzione non da poco, che come immediata conseguenza ha fatto scattare l’arresto. Fortunatamente, non essendo stati trovati né caricatore, né proiettili, la tesi dell’imputato ha acquistato maggiore credibilità e si è arrivati ad un chiarimento dell’equivoco. Questo grazie anche alla presenza della consorte avvocato, che ha prontamente assistito il marito. Dietro il pagamento di una cauzione di 6mila reias (circa 1.200 Euro) la pena è stata sospesa ed il 91enne uomo d’affari britannico ha potuto salire sull’aereo privato e decollare alla volta del vecchio continente. Successivamente, Ecclestone ha fornito ulteriori spiegazioni cercando di minimizzare:” Non sono stato arrestato. Quando siamo giunti in aeroporto, mi è stato chiesto di andare all’immigrazione perché avevano passato i bagagli ai raggi X e pareva che ci fosse una pistola. Hanno aperto le valigie in nostra presenza e la rivoltella è stata trovata.” Il “Supremo” ha rivelato inoltre di non sapere nemmeno se l’arma fosse ancora funzionante, aggiungendo: “il problema è sorto perché questa non era registrata. Per trovare una soluzione è trascorso parecchio tempo dalla presentazione della denuncia e nel frattempo l’aeroporto è stato chiuso. Non potendo quindi partire prima delle cinque del mattino, abbiamo passato ore piacevoli coi funzionari, tra i quali vi erano degli appassionati di Formula Uno. S’è creata una situazione imbarazzante per una cosa da nulla.” Non è la prima volta in cui Ecclestone ha avuto a che fare con la giustizia. La sera del 26 novembre del 2010, mentre passeggiava nel centro di Londra con la sua attuale signora, venne aggredito da quattro rapinatori. Oltre al furto di gioielli per circa 200 mila sterline, Bernie rimediò una ferita al capo e alcune contusioni al volto. Ebbene, tempo dopo posò come testimonial di una nota marca di orologi con tanto di volto tumefatto. Lo slogan? “Guarda quello che farebbe la gente per un Hublot.” Quattro anni più tardi, il Tribunale di Monaco di Baviera archiviò il processo per corruzione che vedeva nel ruolo di imputato proprio “Mister E”. Il tutto dietro pagamento di una somma di 100 milioni dollari (pari a 74 milioni e mezzo di Euro). Per il capo supremo del Circus si chiudeva così una vicenda sorta due anni prima, quando l’ex banchiere tedesco Gerhard Gribkowsky (poi condannato a 8 anni e mezzo di carcere), venne accusato di malversazione, truffa ed evasione fiscale in seguito alla vendita del pacchetto di maggioranza della F.1 al fondo d’investimento CVC nel 2006. Un passaggio favorito da una tangente di 44 milioni di dollari, pagata da Bernie allo stesso Gribkowsky. Passò circa un anno e dai media brasiliani si apprese la notizia del rapimento di Aparecida Schunck di anni 67, madre di Fabiana Flosi. I malviventi dopo aver prelevato la suocera del “Padrino” dalla sua casa di San Paolo, chiesero per il suo rilascio 120 milioni di reais, pari ad oltre 33 milioni di Euro. Una cifra record da pagarsi in sterline, altrimenti avrebbero recapitato la testa della donna in una borsa. Fortunatamente dopo nove giorni l’ostaggio fu liberato, pare senza il pagamento di alcun riscatto, grazie all’intervento della polizia locale. Le forze dell’ordine riuscirono anche a catturare i malviventi, compreso l’ideatore del sequestro. Un tale di nome Jorge Eurico da Silva Fari, pilota di elicottero di una compagnia che aveva prestato servizio per la famiglia della moglie di Ecclestone. Dulcis in fundo c’è poi la vicenda legata al ….treno. Una sorta di leggenda metropolitana, che però ha aggiunto un ulteriore mistero e fascino alla vita del boss della F.1. La memoria corre alla notte dell’8 agosto 1963 quando il treno postale Glasgow-Londra venne assaltato da 12 rapinatori, che si appropriano del carico di banconote destinate a finire fuori corso. Un bottino di circa due milioni e mezzo di sterline, che la banda provvide a spartirsi in una fattoria isolata nella campagna inglese. Secondo voci mai confermate, pare che tra i “beneficiari” di quella somma ci fosse anche Bernie, che potè così entrare in F.1 con una solida base economica. In merito alla cosiddetta “Grande Rapina”, Ecclestone fu sempre parecchio ironico. Disse infatti che un colpo del genere, l’avrebbe organizzato meglio. Oppure:”… non c’erano soldi a sufficienza su quel treno.” Ma fu lui medesimo a fornire una spiegazione plausibile sul suo presunto coinvolgimento. Raccontò infatti che Roy James, colui che guidava il furgone utilizzato dai banditi per la fuga, era un pilota amico di Graham Hill ed una volta uscito dal carcere gli chiese un volante alla Brabham. Non avendo però grandi doti tecniche, Ecclestone preferì utilizzarlo per la produzione di trofei, dal momento che era molto più abile a lavorare i metalli preziosi. Insomma, quanto successo in Brasile non è che l’ennesimo capitolo di una biografia più unica che rara inerente ad un personaggio simbolo del motorsport mondiale.