Published on Dicembre 19th, 2023 | by Massimo Campi
0Carlo Chiti, 19 dicembre 1924
Una vita passata a progettare motori e vetture da corsa, è questa la storia di Carlo Chiti nato a Pistoia il 19 dicembre 1924 e scomparso a Milano il 7 luglio 1994.
Si laurea all’università di Pisa come Ingegnere aeronautico e nel 1952 è a Milano, al reparto corse dell’Alfa Romeo. Enzo Ferrari lo vuole a Maranello in sostituzione di Andrea Fraschetti che scompare prematuramente e ben presto assume la direzione tecnica di Maranello. Con la Dino 246 vince il mondiale con Mike Hawthorn ed è Chiti che convince il Drake a montare posteriormente il propulsore sulle vetture da corsa dimostrando la validità della soluzione con la conquista del titolo mondiale 1961 con Phil Hill. Ma poco dopo è fuori dalla Ferrari, licenziato assieme agli altri dirigenti per la nota vicenda della loro lamentela nei confronti della moglie di Ferrari che si era intromessa negli affari della ditta. Chiti, con Bizzarrini e Tavoni tenta la fallimentare avventura con la ATS per poi fondare l’Autodelta, il braccio da competizione dell’Alfa Romeo nel 1966.
La prima sede è in Friuli, poi si sposta a Settimo Milanese dove sviluppa tutte le vetture da gara che vincono i titoli Turismo negli anni ’60. Il passo successivo è la costruzione di vetture, inizia con la 33/2 che vince a Fleron per poi passare ai vari prototipi 33 con il V8 ed il 12 cilindri boxer con cui vince parecchie gare nel Campionato del Mondo Sport Prototipi. Dopo la vittoria nel Mondiale Marche del 1975 con l’Alfa Romeo 33TT12 inizia la nuova avventura dell’Alfa Romeo in Formula 1, prima come fornitore di motori alla Brabham poi come costruttore con le vetture realizzate dall’Autodelta. Carlo Chiti abbandona l’Alfa Corse nel 1985 per fondare la Motori Moderni, come supporto motoristico alla Minardi.
Molte sono le vetture progettate parzialmente o interamente dall’ingegnere toscano, iniziando dalla Ferrari 250 GTO per passare alle varie Alfa Romeo GTA, GTAm, TZ2, tutti prototipi della serie 33/2, 33/3 33TT12 33SC12 e le varie Formula 1 con il marchio del biscione.