Formula 1

Published on Luglio 20th, 2023 | by Massimo Campi

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Silverstone, 20 luglio 2003: il prete invasore

 

di Carlo Baffi

Silverstone GP F1  2003, è in corso di svolgimento l’undicesimo giro del 56esimo Gran Premio di Gran Bretagna, al comando c’è la Renault di Jarno Trulli seguita dalla McLaren Mercedes di Kimi Raikkonen, terzo è Rubens Barrichello su Ferrari partito male dalla pole. Improvvisamente le telecamere inquadrano un individuo vestito in modo bizzarro con tanto di kilt, che corre in pista come un torero andando incontro alle monoposto che procedono in piena accelerazione. Il tratto è quello dell’Hangar Straight, il rettilineo posto tra la curva Chapel e la Stowe. Nella mano sinistra reca un cartello con scritto:” Leggete la Bibbia. La Bibbia ha sempre ragione.” Un pensiero nobile e spirituale, ma forse non è il modo migliore per diffonderlo. Di fronte a questa variabile impazzita, i piloti scansano prontamente l’ostacolo, ma restano sbigottiti. Michael Schumacher, plurititolato pilota della Ferrari e mostro sacro della massima formula, racconta così l’episodio:” Ho alzato gli occhi, l’ho visto e mi sono spaventato. Era proprio vicino alle auto che sfrecciavano (l’invasore ondeggiava complice lo spostamento d’aria). Io ero dietro a mio fratello Ralf e volevo superarlo. In quel momento stavo cercando spazio per tentare di passarlo. Non certo la situazione in cui ti aspetti che qualcuno possa tagliarti la strada. L’ho evitato e mi sono concentrato sulla gara. Ho capito che si trattava di un uomo che voleva farsi notare, non so cosa motivi queste persone, ma esistono.” In realtà cosa sia circolato nel cervello di quest’uomo resterà un mistero, anche perché anni dopo si renderà protagonista di altri gesti analoghi. Di fronte al pericolo, la direzione gara manda in pista la safety-car ed un commissario interviene placcando l’intruso in stile rugbystico trascinandolo sul prato.

Ma chi è costui? Trattasi di Cornelius Horan, conosciuto anche come “Neil”, nato in Irlanda nell’aprile 1947. E’ un prete cattolico il quale, su richiesta dei suoi superiori, è stato sottoposto a trattamento psichiatrico. In precedenza aveva infatti scritto ai potenti della terra protestando contro la povertà, i valori dell’umanità ed il consumismo. Trasferito immediatamente negli uffici del commissariato di Northampton deve rispondere dell’accusa di violazione aggravata. L’avvocato assegnatogli d’ufficio chiede una perizia psichiatrica in vista del processo per direttissima fissato per il giorno successivo. Una mossa per rendere più lieve la pena prevista per il reato commesso. Fortunatamente tutto s’è concluso senza gravi conseguenze, ma la security dell’impianto inglese, ex aeroporto militare, finisce nel mirino delle critiche, in primis quelle lanciate da Bernie Ecclestone, il padrino del Circus. Horan sarà condannato a due mesi di carcere, ma la lezione non servirà a granchè, perché farà ancora parlare con le sue scorribande.

L’anno seguente verrà fermato dagli agenti mentre preparava un’incursione all’Epsom Derby di ippica. Andrà peggio due mesi dopo, in uno scenario prestigioso come quello delle Olimpiadi di Atene. Durante la maratona maschile, il reverendo si palesa sul percorso prendendo di mira il leader momentaneo, Vanderlei de Lima. Nel pieno dello sforzo, l’atleta brasiliano viene spintonato ed alla fine concluderà solo terzo dietro allo statunitense Mebrahtom Keflezighi ed al nostro Stefano Baldini, vincitore dell’oro. Anche in questo caso Horan ha un cartello con un appello di carattere religioso e la sua irruzione viene neutralizzata da uno spettatore locale che lo consegna alle forze dell’ordine. La corte greca gli infliggerà cinque anni di prigione, evitati grazie al pagamento di una multa di 3 mila Euro. Il fatto però non passa inosservato agli alti prelati della Chiesa Cattolica che emettono la scomunica. Nell’ottobre del 2004 Horan viene pure accusato di molestie ad una bimba di sette anni, da cui sarà assolto. Il suo vizio però non si placa e si ripete durante i Mondiali di calcio in Germania 2006. L’ex parroco finisce agli arresti per apologia del nazismo. Sconterà due mesi prima di essere rilasciato. Le sue performances proseguiranno con messaggi e apparizioni come quella davanti all’Ospedale di Saint Mary di Londra, nei giorni precedenti la nascita del primogenito del Principe William: sempre munito di cartelli con frasi stravaganti. Ritornando a Silverstone, la corsa fu vinta da Barrichello che precedette Montoya sulla BMW-Williams e Raikkonen. Ironia della sorte, il brasiliano aveva siglato il suo primo successo in F.1 tre stagioni prima nel Gran Premio di Germania (era il 30 luglio 2000) e pure allora si verificò un’invasione. Autore del gesto fu un ex dipendente della Mercedes che protestava per il suo licenziamento. Il mondiale 2003 avrebbe incoronato Michael Schumacher per la sesta volta e la Ferrari si sarebbe riconfermata Campione tra i costruttori. Erano gli anni del dominio incontrastato del Cavallino.

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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