Formula 1

Published on Luglio 4th, 2023 | by Massimo Campi

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Verstappen: settima sinfonia in Austria!

 

Di Carlo Baffi – immagini © Enrico Ghidini

Ennesimo monologo del bi-campione sulla Red Bull in Stiria. Buone notizie per la Ferrari tornata competitiva e giunta seconda con Leclerc e sesta con Sainz, retrocesso a fine gara dopo essere giunto quarto. Ritorna sul podio Perez compagno del vincitore. In ombra Aston Martin e Mercedes.

Se non ci fossero Verstappen e la Red Bull, il Mondiale di F.1 2023 sarebbe davvero entusiasmante con tre team che si giocano la supremazia sul filo del rasoio. A Barcellona la Mercedes s’era ripresa la scena, a Montreal lo ha fatto l’Aston Martin ed a Spielberg è emersa la Ferrari dopo mesi bui. Un equilibrio che cambia ad ogni gara e questo soltanto al nono round del campionato. Non ce ne vogliano il Campione del Mondo in carica ed il team di Milton Keynes che in Austria sono stati ancora protagonisti insieme ai track limits. Parliamo dei limiti della pista indicati con una linea bianca, il cui superamento ha provocato una valanga di penalty ed il cambiamento della classifica finale. Si sono contate ben 1200 infrazioni che hanno costretto gli stewards agli straordinari: in tutto il fine settimana sono stati cancellati oltre 100 giri. Il Red Bull Ring sarà pure un impianto modello grazie al restyling effettuato dal colosso produttore della bevanda energetica, ma l’inconveniente di cui sopra potrebbe rischiare di comprometterne il futuro se non si corre ai ripari. La presenza di competizioni a quattro e due ruote non rende facile trovare la quadra, ma lo stato attuale non è più sostenibile. Eloquente il commento del sette volte iridato Lewis Hamilton, particolarmente penalizzato:” Credo che debbano trovare una nuova soluzione per questa pista. Anni fa, quando non c’era il track limit, il circuito era molto piacevole da guidare.”

“La migliore Ferrari dell’anno.” Con queste parole il Presidente John Elkann, presente in Austria, s’è espresso in merito alla prestazione della Rossa. Se torniamo al 10 luglio 2022, il popolo del Cavallino festeggiava l’affermazione di Charles Leclerc in casa della Red Bull permettendosi di superare più volte Verstappen. Peccato che da li in avanti la F1-75 abbia imboccato il tunnel della crisi e quella vittoria non avrebbe avuto alcun seguito. Da domenica scorsa però, sebbene sia giunto alle spalle dell’olandese, il monegasco può guardare al futuro con ottimismo. Nel giro di un mese, la SF-23 ha cominciato a fare progressi, che dopo Montreal hanno trovato conferme importanti in Stiria. Passi avanti concreti non legati solo al circuito nordamericano. In qualifica Leclerc è stato bruciato da Verstappen per soli 48 millesimi e Sainz era terzo con la rossa gemella. Le speranze si affievolivano in parte il sabato nel corso della Sprint-Race con l’uno-due messo a segno da Verstappen e Perez davanti a Sainz. In grossa difficoltà Leclerc, partito sesto e terminato 12esimo su una pista per metà asciutta e metà bagnata. Come d’incanto però con il miglioramento del meteo ed una temperatura più alta, ecco la metamorfosi della domenica, questa volta in senso positivo. In partenza Charles ha cercato di insidiare Max, però visto che non c’era storia ha badato a blindare la sua piazza. Questo grazie anche ad un gran lavoro di Carlos Sainz bravissimo nel ruolo di stopper nei confronti di Perez. Il madrileno pur perdendo posizioni nel corso della prima sosta al 16esimo passaggio (entrando insieme a Leclerc è stato rallentato da un problema capitato a quest’ultimo), ha lottato come un leone sfoggiando una delle sue performances più belle da quando è ferrarista. Gli sono stati fatali i 5” di penalità rimediati per i track limits, a cui se ne sono aggiunti altri a fine gara, che da quarto l’hanno fatto precipitare al sesto posto: un epilogo troppo severo per lui. Nel corso delle prime tornate Carlos, quando era in terza posizione, s’è avvicinato al compagno aprendo il Drs, ma dai box è stato inviato a non portare alcun attacco. Una decisione che probabilmente ha di fatto insignito Charles al ruolo di prima guida forse non gradita del tutto dallo spagnolo. D’altronde il “Principino” partiva davanti e aveva mantenuto la posizione dopo lo start. Ma adesso è ancora prematuro parlare della gerarchia dei piloti dal momento che l’obiettivo primario riguarda la crescita della SF-23. Concetto ribadito da Elkann che interrogato sui contratti dei propri drivers ha risposto che passano in secondo piano:” come ha detto Vasseur, in questa fase dobbiamo fare bene gara dopo gara.” Leclerc, primo inseguitore di Verstappen, non ha commesso errori assicurandosi il posto d’onore, l’800esimo podio nella storia del Cavallino. Una prova che gli aggiornamenti funzionano e che i tecnici stanno lavorando nella direzione giusta soprattutto in ottica 2024. L’eccessivo consumo delle gomme pare sia stato risolto e le prestazioni hanno riportato la Ferrari allo status di seconda forza. Il duo Verstappen-Red Bull resta imprendibile, ma la consistenza del pacchetto messo in pista dai tecnici di Maranello fa guardare con fiducia alla prossima tappa in programma domenica a Silverstone, un tracciato velocissimo che sarà un ulteriore banco di prova molto indicativo. Alla soddisfazione di Elkann ha fatto eco quella dei piloti:” Sono felice – ha affermato Leclerc – di esser tornato sul podio dopo tante gare complicate. Gli aggiornamenti portati mi fanno sentire più a mio agio e questo è positivo per il futuro. La squadra ha fatto un lavoro eccezionale anche se c’è ancora molto da fare. Verstappen e Perez avevano più passo.” Un po’ più rabbuiato il volto di Sainz:” Meritavo di meglio – ha esordito lo spagnolo – sinceramente sono frustrato. Non sapremo mai se nel primo stint avrei potuto reggere il ritmo di Max, posso solo dire che dietro a Charles mi sentivo bene e stavo gestendo la gomma. Volevo vedere cosa avrei potuto fare con aria pulita davanti. Poi ho svolto un lavoro di squadra, come concordato.” Felice anche Frederic Vasseur, il team principal che ha ringraziato pubblicamente i suoi ingegneri e tutti coloro che hanno lavorato alacremente in fabbrica:” la nostra filosofia è di procedere passo dopo passo, ma intanto siamo soddisfatti di questo fine settimana.” Il manager transalpino ha elogiato anche la prova di Sainz:” ha fatto un ottimo lavoro e non è riuscito a respingere Perez a causa di una condizione sfavorevole di gomme.” Nella graduatoria costruttori, il Cavallino resta sempre in quarta posizione, ma si è alquanto riavvicinato ad Aston Martin e Mercedes che fino a poche settimane venivano osservate col binocolo.

Appannati. Rispetto ai Gran Premi passati, il round austriaco ha registrato un passo indietro di Mercedes ed Aston Martin. I due immediati inseguitori della Red Bull hanno faticato più del previsto finendo giù dal podio. Fernando Alonso, partito settimo ha agguantato il quinto posto (come nella Sprint) mettendosi alle spalle le Frecce di Nere di Russell ed Hamilton finiti rispettivamente settimo e ottavo. In realtà Alonso aveva chiuso sesto, ed ha poi guadagnato una posizione in virtù della penalizzazione di Sainz dopo il ricorso presentato dall’Aston Martin. Così come il compagno Lance Stroll, classificatosi nono davanti all’Alpine di Pierre Gasly punito per esser andato oltre i cordoli. A detta dell’asturiano il calo avuto sarebbe imputabile alle specifiche della pista:” Pure l’anno scorso l’Aston Martin è stata tipo la decima vettura più veloce – ha spiegato Fernando – e quindi ci sono alcune somiglianze da una stagione all’altra che sembrano essere comuni in alcuni tracciati. Penso quindi che tra le caratteristiche del circuito e gli sviluppi di McLaren e Ferrari abbiamo pagato sul ritmo.” Molto più deluso Hamilton alle prese con i tanti capricci della W14 al punto che via radio, a seguito delle ripetute lamentele, il suo team boss Toto Wolff ammettendo le criticità della monoposto, lo ha pregato di andare avanti a guidare. Una trasferta in salita già dal venerdì con Russell fuori dalla Q3 e proseguita peggio il sabato (Hamilton eliminato dopo la Q1 negli shoot-out). E la domenica nonostante il tempo fosse migliorato le Frecce Nere non hanno messo in atto la solita trasformazione che le rende efficaci. “Non mi aspettato di andare così male come oggi. La vettura era decisamente diversa rispetto alle ultime due gare.” Questa la spiegazione dell’eptacampione a cui si è aggiunto l’amaro parere di Wolff;” Pensavamo che i tratti veloci di questa pista avrebbero salvato le nostre scarse prestazioni a bassa velocità, invece non è stato così. Abbiamo patito dal sottosterzo al sovrasterzo.”

Eroico. Che la McLaren fosse un cantiere aperto lo sapevamo, ma è d’uopo evidenziare come i lavori in corso stiano dando i loro frutti. In Austria la MCL60 s’è infatti presentata con aggiornamenti alle fiancate, al cofano ed al fondo. Lando Norris, 23enne inglese di grande talento, dopo essersi piazzato quarto in qualifica è giunto a ridosso del podio disputando una corsa eccellente, benchè abbia beneficiato del penalty inflitto a Sainz. “Ero preoccupato in vista della corsa – ha spiegato il britannico – perché pensavo che il ritmo gara ci avrebbe creato problemi, in realtà poi è stato migliore di quanto mi aspettassi ed è stata una bella sorpresa.” La MCL60 è in crescita continua, ha rafforzato il sesto posto tra i costruttori e sta recuperando terreno sull’Alpine, ora a 18 lunghezze.

Record e spacconate. Dulcis in fundo parliamo dei primi della classe. Nell’impianto del Red Bull Ring, Österreichring prima ed A1-Ring poi, staziona un’enorme scultura raffigurante un toro rampante simbolo del gruppo fondato dal compianto Dietrich Mateschitz. Un’immagine che riassume l’attuale Formula Uno sulla quale giganteggia sempre più la compagine di Milton Keynes, ovviamente insieme a Verstappen che nella gara di casa Red Bull ha imposto la sua legge sin dalle libere di venerdì. Solo nelle qualifiche ha un po’ avvertito il fiato sul collo da parte della Ferrari, per il resto non c’è stata storia. Primo negli shootout e pure nella Sprint-Race del sabato in cui ha regolato, impartendogli una severa lezione, il compagno Sergio Perez che scattato al suo fianco ha osato attaccarlo fino a fargli mettere due ruote sull’erba bagnata. Per tutta risposta, “Mad Max” l’ha lasciato passare per poi tirargli una staccata costringendolo ad andare largo e ripigliandosi la testa: in quel frangente il messicano veniva superato anche da Hulkenberg. La domenica, l’orange non ha avuto alcun problema al via issandosi al comando e restandoci anche con l’entrata della safety car, ma senza dare l’impressione di tirare il collo alla sua RB19. Ha controllato per tutti i 69 giri e poi quando ne mancavano due al termine ecco il colpo di teatro. Con circa 23 secondi di vantaggio su Leclerc, l’immediato inseguitore, imboccava la pit-lane per fare un’ulteriore sosta e passare dalle medie alle soft. Aveva nel mirino il giro veloce. Rientrato con Leclerc a tre secondi, Verstappen ha puntualmente stampato il tempo di 1’07”012 strappando il primato a Perez. Missione compiuta! Dopodiché s’è involato verso il suo 42esimo successo (7° del 2023, 5° di fila) superando la leggenda di Ayrton Senna. Inutile dire che la mossa ha destato non pochi interrogativi, visto che il team era contrario. S’è trattato senza dubbio alcuno di una manovra rischiosa ed inutile. Bastava un’inezia, l’inceppamento di una pistola, l’incertezza di un meccanico, o una sbavatura del pilota stesso per tramutare quella marcia trionfale in una magra planetaria. Ma si sa che di questi tempi a Verstappen va tutto bene e tutto gli è concesso. Più volte è stato scritto che Max ha la capacità di rendere semplici le sue imprese e forse ha deciso di crearsi un problema per aumentare il pathos. Sarà per la sua insaziabile voracità da cannibale? Per la voglia di divertirsi, o per tenere alta la tensione e restare concentrato? Ah saperlo… Qualcuno ha ipotizzato che si sia trattato di un tributo al patron Mateschitz scomparso lo scorso ottobre. Ed il modo migliore è stato quello di celebrare questo ricordo con il trionfo nel Gran Premio di casa del manager austriaco. Per gli amanti dei numeri, trattasi del settimo hat-trick in carriera di Max. L’impressione però è che quest’azzardo sappia un po’ di sberleffo nei confronti della concorrenza. Quasi che l’iridato abbia voluto fare lo “sborone” come soleva dire Oriano Ferrari, il popolare meccanico del Cavallino impersonato dal comico Marco Della Noce quando raccontava le spacconate di “Sochmacher”. Ironia a parte quel punto in più non era così determinante ai fini della classifica di Verstappen che ora vanta ben 81 lunghezze sul secondo, ovvero Perez. Pare invece sia stata l’ennesima umiliazione riservata al messicano, dopo i 21” secondi rifilatigli nelle 24 tornate della Sprint Race. Una condotta che conferma quanto la Red Bull orbiti sempre più intorno a Max ed è giusto chiedersi quali effetti possa produrre questa egemonia sugli equilibri della squadra. Comunque sia, finché arrivano i trionfi va tutto bene. Altra nota positiva per la compagine anglo-austriaca è arrivata da Perez. In Austria “Checo” s’è risvegliato da un letargo imbarazzante e dopo esser stato escluso nuovamente dalla Q3, ha centrato il podio sia il sabato che la domenica, forte di una RB19 di cui tutti conosciamo il valore. I suoi piazzamenti hanno così contribuito ad allargare il divario nei costruttori tra la Red Bull e la Mercedes: ben 199!

Ordine d’arrivo

1 – Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 71 giri
2 – Charles Leclerc (Ferrari) – 5″155
3 – Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 17″188
4 – Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 26″327
5 – Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 30″317
6 – Carlos Sainz (Ferrari) – 31″377 *
7 – George Russell (Mercedes) – 48″403
8 – Lewis Hamilton (Mercedes) – 49″196 *
9 – Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 59″043
10 – Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1’07″667 *
11 – Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 1’19″767 *
12 – Guan Yu Zhou (Alfa Romeo-Ferrari) – 1 giro
13 – Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1 giro *
14 – Esteban Ocon (Alpine-Reanult) – 1 giro *
15 – Valtteri Bottas (Alfa Romeo-Ferrari) – 1 giro
16 – Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 1 giro
17 – Nyck De Vries (Alpha Tauri-Honda) – 1 giro *
18 – Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1 giro *
19 – Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) – 1 giro *

*  Piloti Penalizzati

Ritirato
Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari)

Classifica Piloti
1° Verstappen 229 – 2° Perez 148 –  3° Alonso 131 – 4° Hamilton 106 – 5° Sainz 82 – 6° Leclerc, Russell 72 – 8° Stroll 44 – 9° Ocon 31 – 10° Norris 24 – 11° Gasly 16 – 12° Hulkenberg 9 – 13° Albon 7; 14° Piastri, Bottas 5 – 16° Zhou 4 – 17° Tsunoda, Magnussen 2

Classifica Costruttori
1^ Red Bull-Honda 377 – 2^ Mercedes 178 – 3^ Aston Martin-Mercedes 175 – 4^ Ferrari 154 – 5^ Alpine-Renault 47 – 6^ McLaren-Mercedes 29 – 7^ Haas-Ferrari 11 – 8. Alfa Romeo-Ferrari 9 – 9^ Williams-Mercedes 7 – 10^ AlphaTauri-Honda 2

 

 

 

 

 

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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