Vetture

Published on Febbraio 1st, 2023 | by Massimo Campi

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Alfa Romeo 8C Competizione

 

Nel 2003 l’Alfa Romeo presenta la sua nuova concept car al Salone dell’Automobile di Francoforte. Si tratta della 8C Competizione, opera del Centro Stile della casa italiana diretto dal desiner tedesco Wolfgang Egger. il prototipo rappresenterà la base stilistica delle future realizzazioni del marchio italiano e si ispira alla storia dell’Alfa Romeo con richiami di design alla 33 Stradale del 1967 derivata a sua volta dalla 33/2 da competizione. Il prototipo è frutto del progetto che porterà, nel 2007, alla produzione della supercar in una serie limitata di 500 esemplari subito prenotati in anticipo da alcuni clienti selezionati dello storico marchio italiano.

Il gruppo Fiat in quegli anni sfrutta le sinergie tra i vari marchi e la vettura viene progettata e sviluppata dall’Alfa Romeo con la collaborazione della Maserati che si è occupata anche della produzione presso i propri stabilimenti a Modena. Nello staff entra anche in gioco la Dallara Automobili, già partner della casa modenese per la MC12 da competizione. La sigla 8C Competizione richiama una serie di vetture iconiche del marchio italiano: le “8C” erano le vetture progettate da Vittorio Jano negli anni ’30, ed in questo caso richiama anche il propulsore ad 8 cilindri V di 4.7 litri. La parola “Competizione rende omaggio alla berlinetta pilotata da Manuel Fangio alla Mille Miglia del 1950.

Oltre ad essere un nuovo esercizio stilistico, la 8C Competizione segna il ritorno di un modello Alfa Romeo alla trazione posteriore con uno schema transaxle, una delle caratteristiche che hanno reso celebri le berline sportive della casa di Arese negli anni ’70 ed ’80. Durante il Backstage Alfa Romeo al Museo di Arese, è stato possibile incontrare i tecnici ed i desiner che hanno creato la 8C Competizione.

Alessandro Maccolini, designer del Centro Stile ricorda l’avventura di come è nata 20 anni fa la vettura. “La 8C è stata la capostipite di una serie di nuovi prodotti usciti come marchio Alfa Romeo. Si esprime come una granturismo elegante e dinamica. La prima idea nasce, all’inizio del terzo millennio, dall’esigenza di realizzare una concept car come contenitore tecnologico. Nel 2001 arriva Wolfgang Egger il nuovo responsabile del Centro Stile, vede i primi studi e pensa invece ad una vettura da produrre che richiami l’identità stilistica del brand sportivo della casa italiana. La 8C Competizione avrà il compito di riappropriare l’Alfa Romeo della propria identità e si ispira ad alcune vetture iconiche come la 33 Stradale ed alcuni altri modelli molto distanti ma che hanno ingredienti stilistici che vengono richiamati nella nuova vettura. Ci sono gli elementi come le scalfature sulle fiancate, la coda tronca, i fanali tondi, ed il trilobo  sul muso con  lo scudetto, che identificano molto decisamente la vettura come Alfa Romeo. All’interno c’è un interno molto curato con una ricca plancia in alluminio realizzata fresando un blocco dal pieno. Vengono realizzati diversi modelli, tra cui un 2+2 posti, e si arriva al risultato finale con il prototipo presentato che serve come base per la produzione. Il frontale Alfa Romeo, come design nasce nel dopo guerra, con il trilobo e lo scudetto, la 8C Competizione diventa un biglietto da visita di questo stile che verrà ripreso nei successivi modelli Alfa. La vettura doveva essere sensuale, forte, dinamica, muscolare, fatta di proporzioni e di superfici da toccare. Sulla 8C Competizione c’è la coda tronca che richiama alcuni concetti della Zagato, con i fari tondi che esprimono al meglio il design di questa soluzione. La linea della 8C porta subito al mondo della velocità e della competizione. La parte anteriore è avvolta in un “cofango” ovvero un cofano integrato con i parafanghi che quando si apre mostra la meccanica al suo interno. All’interno dell’abitacolo ci sono diversi materiali, oltre l’alluminio c’è il cuoio. Alla presentazione ci sono diversi personaggi tra cui Michael Schumacher, allora pilota della Ferrari e Giorgetto Giugiaro. Dalla coupè nasce la versione spider ed entrambe le vetture hanno vinto, nella loro categoria, il Concorso di Eleganza a Villa d’Este. La Coupè lo vince nel 2004 e due anni dopo è la volta della versione aperta.”

Dalla 8C Competizione nascono altri futuri prodotti “alcuni particolari sviluppati sulla 8C Competizione si ritrovano nella Mito, ma anche nella Giulietta ed in seguito nella Giulia. Basta guardare l’arco dei vetri, il frontale, ma anche  fari posteriori dove viene ripreso il disegno tondo con la tecnologia led. Infine i frontali con lo scudetto Alfa ed il trilobo, tipico delle vetture di Arese. infine la 4C che rimane la discendente della 8C Competizione anche se il motore è posteriore, ma tanti elementi del design, ad esempio la muscolatura, la identificano come evoluzione della supercar prodotta ad inizio secolo.”  

Il telaio della 8C Competizione è del tipo multi-materiale con estrusi e fusioni di alluminio e titanio e sandwich di fibra di carbonio e nomex. per ottenere una grande rigidezza torsionale. Il motore della 8C Competizione è un V8 a 90° con una cilindrata di 4.691cc derivato dal Ferrari F136, che viene impiegato anche sulla Maserati Gran Turismo S. La potenza è di ben 450 cv a 7.000 giri. la trasmissione transaxle con il V8 longitudinale all’avantreno ed il cambio sequenziale a 6 rapporti al retrotreno in blocco con il differenziale autobloccante. Il tutto garantisce un ottimale bilanciamento dei pesi con il 49% all’anteriore e 51% al posteriore per la vettura che raggiunge i 292 km/h come velocità massima.

Domenico Martino si è occupato della parte meccanica “il telaio era realizzato in un acciaio ad alta resistenza derivato da quello della Maserati GT unito ad una parte superiore in fibra di carbonio prodotta dalla ATR in Abruzzo che è specializzata nella realizzazione di scocche per vetture sportive e da competizione e per realizzazioni aeronautiche. Le due parti sono unite mediante bulloni e speciali colle strutturali. Le porte ed il cofano sono in materiale composito con speciali strutture interne per la protezione dagli urti laterali mentre il fondo scocca è piatto per avere una maggiore pulizia dei flussi d’aria. Lo spoiller anteriore e l’estrattore posteriore servono a creare carico aerodinamico per aumentare la stabilità in curva e sono stati messi a punto nella galleria del vento di Pininfarina e nei collaudi in pista.”

L’Alfa Romeo 8C Spider viene presentata al Concorso di Eleganza di Pebble Beach 2005 e ne vengono realizzati 329 esemplari a partire dal 2009. Nello spider è stato eliminato il padiglione e montata una capote in tela, mentre il serbatoio della benzina viene spostato per lasciare spazio al meccanismo della capote. Mancando il tetto il telaio viene adeguatamente rinforzato e irrigidito ed il tutto porta il peso a 1.675 kg come spiega Martino. “Il primo spider viene realizzato tagliando il tetto del prototipo coupè ed anche in questo caso le parti più importanti e pesanti sono all’interno dei due assi della vettura, senza avere sbalzi che pregiudicherebbero l’equilibrio in curva. Il motore è posizionato dietro all’asse anteriore, come il gruppo cambio/differenziale è davanti all’asse anteriore. Senza il tetto si ha un ulteriore abbassamento del baricentro. Nella versione spider sono stati introdotti alcuni rinforzi ed elementi di sicurezza strutturale per sopperire alla mancanza del tetto dello spider;  per compensare l’aumento di peso si è deciso di utilizzare dei dischi freno in carbonio, molto più leggeri di quelli in acciaio della versione chiusa. I freni utilizzati sono prodotti dalla Brembo e non sono come quelli da competizione che devono essere particolarmente riscaldati per raggiungere l’efficienza. Il tutto ha reso la spider più agile rispetto alla coupè, nonostante un peso di 95 kg superiore. Anche per la chiusura di sicurezza della capote è stata scelta una soluzione manuale per non appesantire la struttura con un ulteriore servomotore ed alzare il baricentro. In pratica la capote sale elettricamente ma il guidatore deve poi girare manualmente la manopola di sicurezza. È stato particolarmente studiato anche il sound del V8 che in modalità sport riesce ad esprimere tutta la sua potenza attraverso una diversa mappatura dello scarico.”

L’Alfa Romeo 8C Competizione è stata sicuramente una vettura importante per il marchio italiano e rappresenta una voglia di ripresa del biscione con il riappropriarsi della propria identità sportiva.

Immagini © Alfa Romeo – Massimo Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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