Published on Gennaio 28th, 2023 | by Massimo Campi
0Bernd Rosemayer ed il record di velocità.
Il 28 gennaio 1938 Rosemayer perde la vita nel tentativo di conquistare il record del mondo.
Fine anni ’30, il dominio tedesco tra i motori è ormai consolidato. Mercedes ed Auto Union dominano le classifiche delle più prestigiose competizioni motoristiche ed i loro piloti sono delle star, acclamate dal pubblico che vede gli eroi della velocità come dei figure mitologiche del progresso, e Bernd Rosemayer, giovane, spavaldo, vincente, è il divo del momento. La sfida tra i due principali marchi, oltre che sulle piste si misura anche nella conquista dei record mondiali di velocità.
In Ottobre del 1937 Rosemayer debutta al volante della vettura da record, derivata da quella che corre i GP. Sostituisce Hans Stuck e in Ottobre, sull’autostrada Francoforte-Darmstadt, conquista il record di velocità a 408 km/h, battendo clamorosamente la Mercedes. La corsa ai record sembra finita ma la Mercedes non vuole soccombere e fa riaprire le sessioni per nuovi tentativi e prepara la rivincita.
Il 28 Gennaio 1938 le due case tedesche sono pronte per riaprire la sfida, ancora sull’autostrada Francoforte-Darmstadt. Parte la Mercedes che riesce a migliorare il precedente record e raggiunge una velocità di 423 km/h. Al ritorno il suo pilota, Rudolf Caracciola, consiglia Rosemeyer di rimandare al giorno successivo poichè sulla pista soffia un forte vento laterale, pericolosissimo alle elevate velocità. Ma Rosemeyer non ha paura e vuole battere subito il record della Mercedes per non permettere che i giornalisti l’indomani scrivano del trionfo della casa rivale. Così parte ugualmente, nonostante gli stessi tecnici Auto Union siano contrari.
Sarà un viaggio senza ritorno: una fortissima raffica di vento colpisce la vettura proprio all’uscita da un sottopassaggio; il pilota riesce ugualmente a correggere con lo sterzo e a non perdere il controllo della vettura che in quel momento aveva raggiunto e superato i 450 km/h, ma sfortunatamente le ruote di destra finiscono sull’erba umida, la perdita di aderenza è inevitabile e la macchina impazzita esce di strada.
Al chilometro 508 dell’autostrada Francoforte-Darmstadt, nella prima area di sosta verso sud subito dopo l’uscita Langen–Morfelden si trova ancora un cippo eretto in memoria di Bernd Rosemeyer. La popolarità di Rosemeyer, negli anni ’30, ha rasentato quella di una pop stars degli anni nostri, è stato la meteora più brillante nella storia delle competizioni: comparso quasi dal nulla, si è subito inserito ai vertici dell’automobilismo, prima di volare via, nell’inverno del ’38, mentre inseguiva il mito della velocità, assieme alla sua Auto Union.
Fra il 26 maggio 1935, data della sua prima gara all’Avus ed il 28 gennaio 1938 sono passati solamente 978 giorni. In mezzo ci sono 33 gare, 10 vittorie e sei secondi posti, un matrimonio con l’aviatrice Elly Beinhorn, una delle donne più famose al mondo e la nascita del loro unico figlio, Bernd II, che il 28 gennaio aveva solamente 77 giorni di vita.