Published on Aprile 6th, 2016 | by Bruno Brida
0Formula 1 2016: la grande occasione di Nico
Dopo due gare la stagione della Formula 1 2016 ha fornito qualche timido segnale su come potrebbe evolvere il campionato.
GP Australia, GP Bahrain: le prime due gare della stagione della Formula 1 2016. Due gare dall’esito apparentemente scontato ma che invece hanno incrinato alcune sicurezze granitiche ed hanno fornito qualche indicazione su come potrebbe svilupparsi il campionato.
Prima indicazione
Con due vittorie perentorie (che si aggiungono alle ultime tre della stagione scorsa) Nico Rosberg può cominciare ad alimentare la speranza di conquistare finalmente il titolo iridato. Una ulteriore affermazione al prossimo GP Cina potrebbe dare maggior concretezza alle sue ambizioni, non tanto in termini di punteggio bensì di guerra psicologica nei confronti del compagno-rivale nel team Mercedes.
Già, perché per rendere al massimo Lewis Hamilton deve sapere di essere al centro dell’attenzione, avere continue conferme del proprio valore. Insomma, sentirsi sempre il migliore.
Se i risultati sono sotto le aspettative, ecco che la sua tenuta mentale cede, inizia a vedere fantasmi e complotti attorno a sé, comincia a non fidarsi del proprio box. Bastava vedere la sua faccia al termine del GP Bahrain: era quella di uno sconfortato, isolato dal resto del mondo.
Probabilmente Hamilton è un uomo che ha bisogno di mettere ordine nella sua vita, di persone che gli diano stabilità nel privato, che gli siano a fianco nei momenti difficili. Che gli impediscano eccessi come quello all’indomani del GP Bahrain quando alle 3.30 del mattino è stato fotografato apparentemente ubriaco, all’uscita da una festa in cui si era fumato anche alla shisha, la tipica pipa dei paesi arabi.
Seconda indicazione
In gara la Ferrari ha ridotto, ma non annullato, il gap con la Mercedes. Il prezzo pagato, però, è davvero alto: due rotture spettacolari, di cui non sapremo mai le vere cause, nelle due gare fin qui disputate dalla SF16-H.
Probabilmente i motoristi di Maranello hanno osato troppo nella disperata ricerca di agguantare le Frecce d’argento. Che fare? Nell’immediato forse far girare più in basso i V6 della Rossa, perdere qualcosa in termini di prestazioni pure ma almeno portare al traguardo e a punti entrambi i piloti.
La politica del “testa bassa e lavorare” è suggestiva ma forse ogni tanto bisognerebbe alzare la testa. Almeno per vedere dove si sta andando.
Terza indicazione
Il team Haas, debuttante in Formula 1 (e lo si vede dall’impaccio dei suoi uomini nei pit stop), è la vera sorpresa di quest’inizio di stagione, con un sesto ed un quinto posto finale.
La sua VF-16 è il frutto di due eccellenze italiane: la power unit è una Ferrari versione 2015 (potente ma soprattutto affidabile), il telaio è una delle realizzazioni migliori della Dallara: apparentemente semplice, “pulito” nell’aerodinamica, sincero nelle risposte, sensibile alle regolazioni.
È la vettura adatta alle caratteristiche dell’ex cavallo pazzo Romain Grosjean che in Bahrain si è permesso di impensierire Daniel Ricciardo. Ora il francese si trova al quinto posto nel Mondiale Piloti, a pari punti con Kimi Raikkonen e davanti a Sebastian Vettel per tre lunghezze.
Le prestazioni della monoposto italo-statunitense stanno innervosendo i team principal di Williams e Red Bull che l’accusano apertamente di essere una specie di Ferrari travestita.
Quarta indicazione
Questa del 2016 potrebbe passare alla piccola storia dell’automobilismo come la stagione dei baby boom. Non era mai capitato che dei giovani debuttanti in Formula riuscissero ad impressionare così positivamente come è accaduto per Stoffel Vandoorne e per Pascal Werhlein.
Chiamato in tutta fretta in Bahrain a sostituire l’infortunato Fernando Alonso, il 24enne belga ha portato alla McLaren – Honda il primo punto d’ossigeno stagionale. Non un colpo di fortuna, ma il risultato di una gara in cui ha messo in mostra ottime doti di guida ed una assoluta mancanza di sudditanza rispetto ai due piloti titolari iridati: il sempre più nervoso Fernando Alonso ed il sempre più evanescente Jenson Button.
Il 21enne Pascal Werhlein sembra un predestinato. Campione 2015 del DTM, pupillo di Toto Wolf, il giovane tedesco è stato mandato quest’anno dalla Mercedes, insieme alla fornitura di motori, alla Manor per farsi le ossa. E sembra che se le stia facendo bene perché con il team da anni cenerentola del mondiale, Werhlein ha debuttato al GP Australia concludendo al sedicesimo posto dopo essere partito in ultima posizione e con un solo 1 giro di distacco dal vincitore Nico Rosberg; nel successivo GP Bahrain ha chiuso al tredicesimo posto dopo aver lottato a centro gruppo con piloti ben più esperti.