Storia

Published on Aprile 5th, 2013 | by Massimo Campi

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La storia del motore Honda a pistoni ovali

l'avantreno con la speciale forcella della NR500 al debutto

La Honda NR500 al debutto

Siamo negli anni ’70, nelle corse di moto imperano i motori due tempi. Tecnologia semplice, anche se molto sofisticata e costantemente evoluta, ma nella produzione di serie il due tempi ha sempre meno sbocchi a causa delle restrizioni che iniziano a nascere per i problemi di inquinamento atmosferico. La Honda è la più grande casa motociclistica mondiale, ma nello sport imperano le dirette rivali Suzuki e Jamaha che vincono mondiali a ripetizione con i loro pluricilindri a due tempi, con conseguente grande pubblicità dei loro marchi.

la NR500 del 1979 con il particolare retrotreno

il retrotreno della NR500

La Honda è fuori dalle corse da dieci anni, serve una svolta, una novità che possa dare una scossa tecnologica a tutto l’ambiente e nel novembre del 1977 la casa giapponese annuncia a sorpresa il futuro rientro nel giro mondiale con una moto rivoluzionaria a 4 tempi. Viene presentata alla stampa la nuova NR500, moto non esteticamente eccitante, ma con una tecnologia meccanica unica nel suo genere: il motore è un V4 a quattro tempi, con i pistoni che hanno un profilo ovale per potere ospitare, nella camera di scoppio, la distribuzione a otto valvole per cilindro. Ogni pistone, per reggere i carichi applicati, deve essere supportato da due bielle in parallelo. Un vero azzardo tecnico che desta anche alcune perplessità a livello regolamentare: c’è chi solleva l’obiezione che virtualmente avrebbe potuto essere equiparato ad un otto cilindri, aggirando quindi il regolamento in vigore dal 1970 che vietava un frazionamento superiore a quattro.

il pistone ovale con la coppia di bielle

I tecnici giapponesi non volevano imitare nessuno e dare un balzo in avanti a tutta le tecnologia dell’epoca e la moto fece il suo debutto nel mondiale del 1979 dopo avere passato l’anno precedente in una serie infinita di test per mettere a punto le nuove soluzioni. Il team di sviluppo Honda, era capeggiato dall’ingegner SoichiroIrimajiri e come obbiettivo si era posto quello di dimostrare la propria superiorità tecnica vincendo delle gare, creando anche una tecnologia rivoluzionaria, ed al contempo anche di far crescere una nuova generazione di tecnici, progettisti ed ingegneri per il futuro della produzione. Per rendere competitivo un motore a quattro tempi rispetto ai due tempi in circolazione, serve un regime di rotazione almeno doppio rispetto al due tempi, ovvero circa 23.000 giri al minuto. Per raggiungere queste velocità di lavoro i giapponesi hanno pensato di raddoppiare il numero delle valvole, ma per farcele stare tutte ed otto servono dei pistoni con un profilo ovale, un vero azzardo tecnico che costa infiniti test al banco per la realizzazione di un sistema così rivoluzionario. il motore V4, denominato OX, è realizzato completamente in magnesio, raffreddato a liquido con due radiatori laterali; le due coppie di cilindri formano una V di 100°, con distribuzione bialbero a 32 valvole in titanio azionate da una cascata di ingranaggi. La nuova NR500 debutta nell’agosto del 1979 a Silverstone, come piloti ci sono Takazumi Katayama e Mick Grant.

la NR 750 stradale

Il potenziale impiegato non poteva essere sprecato e la Honda da vita anche ad una moto di serie. Lo sviluppo del modello di produzione inizia l’anno seguente, culminando nel 1992 con l’arrivo della moto definitiva: una fantastica supersportiva come non se ne erano mai viste prima, che resterà nella storia come un esercizio di alta tecnologia, ma ha fatto sognare tanti appassionati.

Massimo Campi

 

 

 

Le immagini del V4 Honda a pistoni ovali – ph Campi

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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