Bugatti Type 32 Tank: studiata per il vento
Ettore Bugatti inizia a dedicarsi agli studi aerodinamici per le sue vetture. All’inizio del ‘900 non c’erano ancora delle gallerie del vento in cui si potevano fare esperimenti, ma nella fabbrica di Molsheim nasce la Type 32, soprannominata “Tank” ed è stato il primo tentativo di aerodinamica in una auto da corsa. La sua forma che ricorda quella di un carro armato ha il profilo di un’ala di un aereo. Sotto la massiccia carrozzeria c’era un 8 cilindri in linea da 1.991 cc utilizzato nella precedente Bugatti Type 30. Il motore erogava 90 CV e pesava circa 650 kg.
La Bugatti Type 32 era molto corta, con un passo di 1.994 m, come la Bugatti Type 13. Nello stabilimento alsaziano furono prodotti 5 modelli della Type 32, il prototipo e quattro vetture da corsa. La Type 32 era stata costruita per partecipare al GP di Francia del 1923 e durante una conferenza stampa in vista della gara, Ettore Bugatti ha dichiarato che “più un veicolo si avvicina al suolo, meno resistenza avrà. Anche se bassa rispetto al suolo, la forma della superficie superiore era simile a quella di un’ala, ma nonostante il baricentro basso, l’aderenza alla strada non era buona. Con il suo particolare profilo la vettura tendeva a sollevarsi a velocità elevate. Inoltre, il suo passo corto peggiorava i problemi di tenuta di strada.
I quattro esemplari vennero iscritti al GP di Francia e rimane l’unica gara ufficiale disputata dalla T32. Il miglior risultato è quello della n.6, terza al traguardo con Ernest Friderich. La numero 18, guidata dal Principe di Cystria, si ritirò al 12° giro, la numero 11, guidata da Pierre de Vizcaya, si ritirò alla partenza dopo un incidente e la numero 16, guidato da Pierre Marco, è ferma al terzo giro. Durante la gara, la Type 32 raggiunse la velocità massima di 180 km/h sul rettilineo principale. In seguito la n. 6 con il telaio n. 4059, viene acquistata dal cecoslovacco Junek che vince la gara la salita Schöberbergrennen nel 1923.
Immagini © Massimo Campi
About the Author
Massimo Campi Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.
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