F1 GP di Corea, ultima chiamata? - Motoremotion.it


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Published on Ottobre 1st, 2013 | by Bruno Brida

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F1 GP di Corea, ultima chiamata?

Korean-GPQuesto fine settimana a Formula 1 torna sul luogo di uno dei suoi “delitti” recenti, l’autodromo di Mopko, sorto nella landa più desolata della Corea del Sud tra scandali, condanne per corruzione e sospetti di connivenza con la mafia locale, con beneplacito di Ecclestone e con la fattiva opera dell’amico architetto Tilke.

La Formula 1 torna in Corea per il quarto anno e potrebbe essere anche l’ultima volta. I motivi? Sempre e solo i soldi. Gli sponsor latitano alla pari degli spettatori, le tasse sono elevatissime ed Ecclestone non ha alcuna intenzione di fare sconti o dare aiuti, avendo capito che ha ormai dragato tutto il possibile.

Mopko è un esempio di quanto oggi sia mortale l’abbraccio con il cosiddetto circus. Se il GP di Corea sparirà dal calendario (la sua presenza nel 2014 è in forse) dopo appena quattro edizioni, l’autodromo concepito solo ed esclusivamente in funzione del Gran Premio si ridurrà ad una struttura fatiscente, costata milioni di dollari e che ha prodotto solo perdite ingenti.

Checché ne pensi Bernie Ecclestone, la Formula 1 è e rimane un fenomeno prettamente europeo (per non dire un campionato inglese) di difficile esportazione, ad eccezione forse del Giappone (specie se ci sono Case) e Brasile, se c’è un pilota carioca.

 … e galeotto fu il dolore

Finita la premessa, veniamo alla parte più prettamente sportiva dell’evento coreano che un grosso interrogativo: Kimi Raikkonen ci sarà oppure no? Interrogativo più che legittimo poiché lo stesso “Iceman” ha messo in dubbio la sua presenza in un’intervista all’agenzia di stampa AFP. Tutta colpa dei dolori alla schiena provocati da una giuntura tra costola e spina dorsale, conseguenza di un

Kimi Raikkonen ha conquistato il terzo posto al GP di Singapore nonostante i forti dolori alla schiena che rischiano di fargli saltare la corsa in Corea.

Kimi Raikkonen ha conquistato il terzo posto al GP di Singapore nonostante i forti dolori alla schiena che rischiano di fargli saltare la corsa in Corea.

vecchio incidente. Dopo anni di relativa tranquillità, i dolori sono esplosi una quindicina di giorni fa a Singapore e sono stato tenuti sotto controllo solo grazie al cortisone.

Qualcuno insinua (ma, come dice Crozza, non ci crediamo) che il mal di schiena potrebbe essere preso a pretesto dalla Lotus per scaricare Raikkonen – reo di aver firmato per la Ferrari rilasciando dichiarazioni poco lusinghiere nei confronti del team – e passare i gradi di prima guida a Romain Grosjean, con Davide Valsecchi promosso da riserva a titolare, almeno per le gare che rimangono per chiudere la stagione 2013.

Per un pilota italiano che potrebbe essere finalmente presente su una griglia di F1, c’è una Casa tricolore, la Pirelli, che finalmente può programmare il suo futuro nel mondiale, dopo il rinnovo (per uno o per tre anni?) del contratto da parte della Fia.

GP a rischio pioggia

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico del GP di Coreo, Mokpo è un circuito molto particolare che alterna curve veloci a sezioni più lente e tecniche. Inaugurato nel 2010, il tracciato di 5.615 chilometri è uno dei pochi su cui si gira in senso antiorario: peculiarità che non incide in alcun modo sulle gomme, ma che potrebbe rappresentare una fonte di tensione per i

Il circuito di Yeongam/Mopga.

Il circuito di Yeongam/Mopga.

muscoli del collo dei piloti. Usata raramente al di fuori del Gran Premio, questa pista tende a evolvere notevolmente nel corso del weekend. Inoltre, trovandosi vicino all’Equatore, il rischio di pioggia è molto elevato.

La combinazione medium e supersoft, utilizzata per la quarta volta quest’anno, è stata scelta dalla Pirelli per massimizzare la velocità in qualifica e, allo stesso tempo, per garantire una buona durata in gara, offrendo molte opportunità di strategia.

Le caratteristiche più importanti di questo tracciato da un punto di vista delle gomme sono le curve veloci e le pesanti zone di frenata, che permettono alle monoposto di usare la loro massima potenza frenante (o, per essere precisi, decelerazione) di 5,2 g. Se si considera il trasferimento di peso, gli pneumatici anteriori sono sottoposti ad una forza verticale pari a 900 chili .

Oltre alle brusche frenate, sugli pneumatici si esercitano elevate forze laterali. Nelle curve 7 e 8, ad esempio, ci sono cambi di direzione a 270 km/h. Si scarica, dunque, molta energia laterale sugli pneumatici, fino a picchi di 4.4g. I rapidi cambi di direzione richiedono la massima rigidità della struttura, che assicura precisione di guida e aiuta il pilota a tenere la traiettoria ideale.

Un altro settore importante è la sequenza di curve lente dalla 15 alla 17. I cordoli sollecitano la struttura e possono rendere critica la tenuta di strada: un problema che viene risolto attraverso gli elevati livelli di grip meccanico generati in particolare dalla gomma supersoft.

Il set-up aerodinamico che dovrebbe essere scelto dalle squadre in Corea è molto simile a quello che si vede in Giappone, con livelli di carico aerodinamico medio-alti. Tuttavia, le richieste di trazione sono superiori rispetto al Giappone, quindi i Team utilizzano diverse mappature del motore per aiutare a scaricare a terra la potenza nelle curve lente. Inoltre, su questo circuito è particolarmente sollecitata la gomma anteriore destra, con il graining che può essere un rischio qui, in particolare all’inizio del weekend quando c’è poco grip.

La maggior parte dei piloti lo scorso anno utilizzò una strategia a due soste. I primi dieci iniziarono la gara con gomme supersoft. Sebastian Vettel vinse la gara dopo essere partito dalla seconda posizione in griglia.

Nel video, come si è preparata la Scuderia Ferrari all’appuntamento asiatico.

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About the Author

Laureato in ingegneria. Giornalista da oltre 40 anni nel settore motoristico, produzione e sportivo. Consulente della comunicazione. Esperienze: redattore di Quattroruote, caporedattore di Autoruore 4x4, caporedattore centrale della Gazzetta di Crema e della Gazzetta di Monza, direttore di Paddock.



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