F1: futuro russo per il team di Peter Sauber?
Monika Kalternborn, team principal della Sauber, a cui è affidato il futuro economico del team svizzero.
Tra la gente del paddock del GP di Germania, al Nürburgring, ha suscitato una certa sorpresa l’assenza alle prove di venerdì di Monisha Kaltenborn, team principal della Sauber. La giustificazione data dal personale della squadra era che Monisha era rimasta in sede a Hinwill (Canton Zurigo) per incontrare rappresentanti del Governo svizzero.
Il fatto è che il team è in grave difficoltà economiche – che si riflettono sui risultati in gara – e sta cercando disperatamente aiuti da tutte le parti, ma è molto improbabile che il Governo svizzero dia un qualche contributo concreto, oltre ad un sostegno morale espresso recentemente dal Ministro dello Sport Ueli Maurer, che ha dichiarato che «la Sauber è la più importante società elvetica di hi-tech». Tutto qui.
La difficile situazione si riflette anche sui problemi, tant’è che sembra che Nico Hulkenberg non veda lo stipendio da qualche mese. «Monisha mi ha detto che sta lavorando 24 ore su 24 per trovare una soluzione anche al mio problema. A questo punto – confida il tedesco – non resta che attendere e vedere come va a finire».
Un aiuto, magari indiretto, potrebbe venire da Jean Todt, attuale presidente Fia, con cui Peter Sauber, fondatore dell’azienda, ha un rapporto di consolidata amicizia. Proprio per i buoni uffici di Todt (almeno questa è la voce che corre), la Sauber è in contatto con Gazprom, il colosso russo del gas naturale, per una eventuale sponsorizzazione. Altro nome che si fa nel paddock della F1 è quello del patron della squadra di calcio del Chelsea, il miliardario russo Roman Abramovich.
Per ora gli unici soldi certi sarebbero i 250mila euro pagati al team svizzero dagli sponsor del 23enne giapponese Kimiya Sato (nessuna parentela con l’ex-F1 Takuma Sato) per una sola giornata di test sulla Sauber C32, alla prossima sessione di test gomme a Silverstone.
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