Published on Agosto 15th, 2023 | by Massimo Campi
0De Angelis trionfa a Zeltweg: il ricordo di Zermiani.
Ezio Zermiani rivela un aneddoto curioso sulla la prima vittoria di De Angelis in Formula Uno il 15 agosto 1982 in Austria
di Carlo Baffi – Immagini © Raul Zacchè/Actualfoto
Sono trascorsi molti anni dal drammatico incidente in seguito al quale perse la vita Elio De Angelis. Uno schianto terribile avvenuto sul circuito francese del Paul Ricard, nel quale la Brabham BT55 uscì di pista e prese fuoco. Il pilota romano sarebbe spirato il giorno successivo all’ospedale di Marsiglia: era il 15 maggio 1986. In quella tragica circostanza Ezio Zermiani, popolare giornalista sportivo della Rai, in particolare del settore motoristico, realizzò un servizio molto toccante dal titolo “Caro Elio”. Una lettera aperta in cui ripercorreva con grande sensibilità la carriera del talentuoso pilota romano. Una dimostrazione di affetto vera e propria perché Zermiani era molto amico di Elio. Un’amicizia nata il 15 agosto del 1982, in occasione del primo successo nella massima serie di De Angelis. Siamo sul vecchio circuito di Zeltweg, sede del Gran Premio d’Austria. Al termine di un’entusiasmante sprint a due, De Angelis al volante della Lotus nera e oro numero 11, trionfa sul filo di lana contro la Williams di Keke Rosberg.
Un rush finale che Mario Poltronieri, voce storica della TV di Stato, descrisse a squarcia gola. “Appena finita la corsa regnava una grande euforia- attacca Zermiani – ed io volevo enfatizzare l’impresa di quel giovane pilota italiano intervistandolo a caldo. Mi avvicinai al podio un po’ spartano, realizzato su una struttura alquanto bassa; non più alta di due metri. Notai subito una tuta da lavoro abbandonata probabilmente dagli operai che avevano allestito la costruzione. Mi venne in mente di indossarla e fingermi uno degli addetti ai lavori locali, favorito dal fatto che parlo il tedesco, dal momento che sono di Bolzano. Nessuno mi notò e mi avvicinai al podio conversando, in tedesco ovviamente, col mio operatore. Si trattava di Vittorio Longati grande esperto di collegamenti radio televisivi, oggi Direttore della sede Rai di Bolzano. Superai una siepe, passai indenne davanti a due poliziotti e salii sul podio. Nel frattempo dalla cabina di commento, situata di fronte, Poltronieri aveva seguito tutta la scena e nel vedermi con indosso la cuffia voluminosa, disse;” …ecco che “Topolino Zermiani” è sbucato sul podio.” Proprio in quell’occasione, Mario mi coniò quel buffo soprannome, perché quella cuffia gli ricordava le grandi orecchie di Mickey Mouse. Dunque…non appena arrivò De Angelis cominciai ad intervistarlo.
Solo allora la vigilanza si rese conto della presenza di un intruso durante la cerimonia.” Una situazione che infrangeva il protocollo della premiazione. “Direi proprio di si – prosegue Zermiani – Teniamo presente però che a quei tempi il Circus non era certo governato da regole ferree come quelle attuali, per cui c’era molta più libertà d’azione. Sta di fatto che nel bel mezzo dell’intervista, venni sollevato di peso dalle guardie e scaraventato giù dal podio. Meno male che sotto c’erano delle balle di paglie che attutirono l’urto e mi evitarono il peggio. Fortuna vuole che pure l’altezza non fosse elevata. Nel vedere questa scena, De Angelis rimase choccato e dopo essersi divincolato con forza dalla guardie, si precipitò in mio soccorso dicendomi con fare stupito:” …ma ti rendi conto? Hai rischiato di farti male per me ! Non sai come te ne sono grato. Come posso sdebitarmi?” Rialzatomi un po’ acciaccato, lo abbracciai e gli dissi:” Non voglio nulla, ti chiedo solo di poter intervistarti in griglia prima del via nelle prossime gare. Elio rispose:” Va benissimo, non c’è nessun problema.” Come detto sopra, in quegli anni il paddock e la pista non erano blindatissimi ed i piloti avevano una forte potere contrattuale. Per cui se De Angelis aveva deciso così, nessuno glielo avrebbe vietato. Nemmeno Bernie Ecclestone, il padre padrone del Circus “ Da quel momento ed in qualunque posizione si trovasse, Elio mi raccontava le sue impressioni prima dello start.“ Quell’episodio si sarebbe allargato ad altri piloti…”Eh si – conferma Zermiani – perché era stato notato da tutti.
Il primo fu Nelson Piquet, che dopo qualche gara mi avvicinò e mi propose di dar vita ad una sorta di teatrino, sempre in griglia, per ravvivare un’atmosfera carica di tensione.” E da li nacquero le famose gag, a volte con un linguaggio assai colorito da parte del vulcanico brasiliano.” Piquet, sapeva benissimo che gli attimi prima dello start fanno registrare il massimo dell’audience, per cui concedersi alle telecamere avrebbe dato un’enorme visibilità a lui, alla sua monoposto ed ai suoi sponsor. “ Insomma da un episodio al limite del paradosso come quello di Zeltweg, i telespettatori italiani poterono godersi interviste e commenti indimenticabili.” Certo – confessa Zermiani – ma non solo. Da quell’improvvisazione nata in Austria, il rapporto di lavoro con Elio si trasformò in una grande amicizia, malauguratamente terminata troppo presto complice un destino crudele.”