Published on Giugno 18th, 2023 | by Massimo Campi
0Alfa Romeo 8C 2900B Le Mans
È una delle più belle e veloci vetture anteguerra che hanno preso il via a Le Mans, ma il sogno si spezza alla sedicesima ora.
Il 18 giugno 1938, alla partenza della 24 Ore di le Mans viene schierata L’Alfa Romeo 8C 2900 B Le Mans Berlinetta Touring con Raymond Sommer e a Clemente Biondetti pronti a conquistare l’ambito trofeo per la casa italiana. La vettura è stata realizzata in un unico esemplare dalla Carrozzeria Touring di Milano, su incarico di Enzo Ferrari. La vettura fu costruita a partire dal telaio della 8C 2900B con il telaio n° 412.033, su cui era montato il motore n° 422022.
La Carrozzeria Touring è specializzata nella costruzione di modelli sportivi e realizza la vettura coupè considerata aerodinamicamente più performante nei lunghi rettilinei del tracciato francese, rispetto alla versione spider a cui si era inizialmente pensato. La carrozzeria, secondo il brevetto “Superleggera” della Touring è composta da una intelaiatura reticolare di acciaio al cromo-molibdeno su cui vengono applicati dei leggeri pannelli in lamiera di alluminio. I finestrini laterali ed il lunotto posteriore sono in plexiglass, il tutto per un peso di soli 180 kg. La caratteristica della vettura è il lungo cofano anteriore per ospitare in voluminoso 8 cilindri con un cupolino posteriore che finisce nella coda “tipo Kamm” interrotta subito dopo.
Negli anni ’30 iniziano gli studi aerodinamici sulle vetture: gli esperimenti dell’ingegnere tedesco Wunibald Kamm portano a realizzare una coda corta e subito troncata che presenta meno ingombri esterni e minor peso rispetto ad una forma a goccia, perdendo solo una minima frazione sull’efficienza aerodinamica.
La meccanica della vettura è derivata della 8C-35 la monoposto da Grand Prix progettata da Vittorio Jano con il motore 8 cilindri in linea da 2.926 cc sovralimentato con due compressori a lobi. Il motore ha una potenza di 220 CV a 5.500 giri/min. ed il gruppo trasmissione è del tipo transaxle sull’asse posteriore accoppiato con il differenziale. Le sospensioni sono a 4 ruote indipendenti, con freni a tamburo a comando idraulico.
Il 18 giugno 1938 la vettura con il numero 19 dipinto sulle fiancate, pilotata da Sommer e a Biondetti, parte con cautela, ma dopo cinque ore di gara il pilota italiano transita in testa alla 24 Ore di Le Mans ed il ritmo di gara la porta ad accumulare un vantaggio di ben 11 giri sul resto del gruppo. L’equipaggio conquista il miglior tempo sul giro con una velocità di ben 154,783 km/h.
Alla 16° ora di gara una gomma cede di schianto in pieno rettilineo. Sommer riesce ad evitare dei danni, rientra ai box, cambia la gomma e riparte per la gara ma durante la manovra compie un fuori giri. Biondetti incrementa il vantaggio fino a ben 14 giri, ma al 219° passaggio il motore si ammutolisce. Una valvola ha ceduto, probabilmente a causa del fuori giri nella manovra di emergenza di Sommer, l’italiano scende e spinge la vettura fino ai box per ben 4 Km, ma non c’è nulla da fare, il motore non riparte ed il sogno di vedere il biscione su gradino più alto del podio svanisce.
La XV° edizione della 24 Ore di Le Mans viene vinta dalla Delahaye di Tremoulet e Chaboud. Dopo la cocente delusione, l’Alfa Romeo 8C 2900B berlinetta Le Mans viene ceduta a dei piloti privati che la riportano in pista per delle gare minori. Ricompare dopo la guerra mondiale dove partecipa nel 1947 al Concorso d’Eleganza del Pincio a Roma. È di proprietà di Franco Venturi, uno dei primi collezionisti italiani e dopo varie vicissitudini il coupè aerodinamico ritorna all’Alfa Romeo negli anni ’80 in cambio di una 158 Alfetta da restaurare.
La 8C 2900B Le Mans non è riuscita a conquistare l’ambito trofeo per cui era nata, ma la sua linea aerodinamica, creata dalla carrozzeria Touring, suscita ancora oggi forti emozioni.
Immagini © Massimo Campi