Storia

Published on Dicembre 2nd, 2022 | by Massimo Campi

0

Ferrari GTO: la Rossa più costosa

 

Prodotta in poche decine di unità, la Ferrari GTO, nelle sue varie versioni, è diventata la vettura più costosa della storia di Maranello. Possedere un esemplare significa avere grandi risorse, da sempre sin dalla sua nascita nel 1962, ed oggi ha raggiunto valori attorno ai 70 ,milioni di dollari, una vera fortuna degno di una costosa opera d’arte. La Ferrari 250 GTO, ovvero Gran Turismo Omologata, nasce come evoluzione della 250 SWB per le corse ed i clienti sportivi, ma la sua linea è rimasta una icona di stile tanto da essere esposta come esempio di design al MOMA di New York.

Le regole della FIA per la stagione 1962 prevedevano la costruzione di 100 esemplari di uno specifico modello affinché fosse concessa l’omologazione alle competizioni per vetture Gran Turismo di Gruppo 3. Enzo Ferrari da ordine a Giotto Bizzarrini di realizzare la nuova vettura, collaudata da Stirling Moss, Willy Mairesse e Lorenzo Bandini, viene poi sviluppata da Mauro Forghieri diventando da subito una vettura vincente grazie ad alcuni accorgimenti telaistici ed aerodinamici. Enzo Ferrari “interpreta” le regole FIA, in pratica le elude grazie ad una numerazione non sequenziale dei telai prodotti e fa realizzare, nei due anni di produzione, solo 36 esemplari con il V12 da 3000 cc, la 250GTO e tre con il V12 da 4000 cc denominata 330GTO per via della diversa cilindrata unitaria, per un totale di 39 vetture.

La 250 GTO diventa subito protagonista delle competizioni conquistando il gradino più alto del podio nella quasi totalità delle gare cui prese parte nel suo triennio d’oro ovvero 1962-1963-1964. Parliamo di vittorie di classe, ma anche di vittorie assolute conquistate dalle vetture ufficiali, quelle gestite dai team satelliti ed i piloti privati. Nel primo anno, la GTO vince alla 12 Ore di Sebring, alla Targa Florio, alla 24 Ore di Le Mans, al Tourist Trophy, alla Bridgehampton Double 400 e alla 1000 Km di Parigi. Nel 1963 sbaragliò l’agguerrita concorrenza alla 3 ore di Daytona, alla 12 Ore di Sebring, alla Targa Florio, alla 500 Km di Spa-Francorchamps, alla 24 Ore di Le Mans, alla 1000 Km del Nürburgring, al Tourist Trophy, alla Coppa Intereuropa e al Tour de France. I successi continuano nel 1964 con il primo posto alla 2000 Km di Daytona, 12 Ore di Sebring, Targa Florio, 500 Km di Spa-Francorchamps, 24 Ore di Le Mans, 12 Ore di Reims, Tour de France e alla 1000 Km di Parigi.

Dopo le vittorie in pista ci sono quelle nelle quotazioni, e la GTO non si è mai risparmiata si dalla sua nascita. Enzo Ferrari selezionava molto gli acquirenti delle sue vetture da competizione. Non bastava avere i soldi per possedere determinate vetture, ci voleva anche un buon palmares ed essere nelle grazie del Drake per sedersi al volante di una GTO. Nel 1962, quando lo stipendio medio di un operaio italiano s’aggirava intorno alle 50.000 lire, la 250 GTO veniva venduta a circa 10 milioni di lire, ed oltreoceano, importata da Luigi Chinetti, costava circa 18.000 dollari. La carriera agonistica nelle grandi competizioni finisce nel 1965, le GTO iniziano a passere nelle mani di diversi piloti privati con un costo dell’usato tra i 2.500 e i 9.500 dollari a seconda delle condizioni.

Negli anni ’70 inizia, seppur timidamente, il fenomeno delle vetture storiche, la GTO è uno degli ultimi gioielli da corsa di Maranello che può essere impiegato anche su strada. Nel 1971 la KFW Motorcars di Paoli, Pennsylvania, mette in vendita una GTO a 12.500 dollari e nel 1977 Nick Mason, il batterista dei Pink Floyd Nick Mason acquista quella con il numero di telaio 3757GT per 71.000 dollari. Da quel momento inizia l’ascesa della rossa, all’inizio degli anni ’80, il valore raggiunge 250.000 dollari e nel 1982 Christopher Murray acquista la sua 4757GT 345.000 dollari per poi rivenderla, cinque anni più tardi per 1.6 milioni di dollari. La GTO diventa la regina delle aste e delle contrattazioni, fino a raggiungere quota 13.3 milioni di dollari nel 1989 per la 3909 GT comprata dal giapponese Takeo Kato.

In seguito il mercato subisce una flessione, tra il 1990 e il 2003, il valore medio di una GTO rimane compreso tra i 3 e 10 milioni di dollari, per poi riprendere in modo forsennato dal 2004. Si parte dai 26 milioni di dollari della 3943 GT nel 2010, e nel 2012 ci vogliono 35 milioni di dollari per la 3505GT. L’anno successivo, nel 2013, la 511GT è venduta a 52 milioni di dollari e sono serviti 56.8 milioni di dollari per l’acquisto della 3387 GT nel 2016. L’ultimo passaggio di mano è quello della 4135GT, comprata nel 2018 da David MacNeil fondatore e CEO di WeatherTech, per la cifra di 70 milioni di dollari, oltre 60 milioni di euro al cambio attuale.

Immagini © Massimo Campi

« 1 di 2 »
Print Friendly, PDF & Email

Tags: , ,


About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



Back to Top ↑