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Published on Luglio 10th, 2022 | by Massimo Campi

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Vittoria della Alpine alla 6 Ore di Monza.

 

Emozioni, battaglie, lotte ed imprevisti per sei ora, è questa la sintesi dell’appuntamento monzese riservato al World Endurance Championship. Una gara conclusa con un distacco minimo ed il trionfo di Matthieu Vaxiviere, Nicolas Lapierre e André Negrão che conquistano per l’Alpine ELF Team una vittoria preziosa in chiave campionato. La gara si decide dopo una lotta entusiasmante con entrambe le Toyota e tre vetture a giocarsi la vittoria fino alla fine, tra sorpassi, controsorpassi e giochi di strategia.

Al via è la Glikenhaus che da il ritmo della gara quando parte velocissima dalla pole position. L’esito della corsa sembrava già scritto dopo le prime tre ore, quando la Glickenhaus di Olivier Pla, Romain Dumas e Luis Felipe Derani, ha già accumulato un vantaggio di quasi un minuto su tutti i rivali. La vettura azzurra continua con un ritmo che sembrava in totale controllo, ma devono scontare un drive through, poi hanno un problema al turbo ed la Glickenhaus 007LMH è costretta ad abbandonare anzitempo la corsa, aprendo le danze a una lotta serrata per la conquista del gradino più alto del podio.

I tre driver dell’Alpine hanno avuto il merito di disputare una gara sempre all’attacco, nella quale sono stati spesso costretti a inseguire le due vetture della scuderia giapponese, senza però mai mollarne gli scarichi. Gli episodi decisivi si sono verificati nell’ultimo terzo di corsa, quando Vaxiviere ha dato prova della sua forza sorpassando prima la vettura #8 di Sébastien Buemi, Brendon Hartley e Ryo Hirakawa, che hanno chiuso la 6 Ore al secondo posto assoluto dopo un tentativo di rimonta sui vincitori nel finale, e poi Kamui Kobayashi, al volante dell’altra Toyota GR010 – Hybrid insieme a Mike Conway e Jose Maria Lopez. Ad oltre 300 all’ora, in pieno rettilineo, le due vetture di Vaxiviere e Kobayashi entrano in contatto, esplode la gomma della Toyota ed il pilota nipponico è obbligato a una sosta ai box per sistemare la vettura e sostituire la gomma. La Toyota #7 ha finito così al terzo posto.

Esordio complicato per Peugeot nel primo vero banco di prova in una competizione per le due Hypercar 9×8 che la scuderia francese presentava nel Tempio della Velocità. Dopo aver riscontrato problemi tecnici già in qualifica, conclusa al terzultimo posto della griglia, la #93 di Paul Di Resta, Mikkel Jensen e Jean-Eric Vergne si è inchiodata all’ingresso della pitlane dopo pochi minuti ed è stata costretta al ritiro. Stessa sorte anche per i compagni di squadra Loic Duval, Gustavo Menezes e James Rossiter, che sono perlomeno riusciti a percorrere oltre tre ore e mezza di gara e a fornire qualche dato cronometrico al team per i prossimi appuntamenti, pur senza mai riuscire a tenere il ritmo dei primi.

Risultato per nulla scontato anche tra le LMP2, classe nella quale diversi team hanno preso la leadership in più momenti di gara. Alla fine a tagliare il traguardo davanti a tutti sono stati Rui Andrade, Norman Nato e Ferdinand Habsburg sulla loro Oreca 07 – Gibson di Realteam by WRT. Hanno provato a togliergli il primo posto Roberto Gonzalez, Antonio Felix da Costa e William Stevens (Jota), leader della classifica piloti e che hanno comunque disputato una gara straordinaria, rimontando dalla 38esima e ultima posizione della griglia di partenza e arrivando a un passo dal successo di categoria. Vector Sport si è invece aggiudicato l’ultimo posto sul podio di classe con la vettura #10 di Nico Müller, Ryan Cullen e Sebastien Bourdais.

Si è risolta solo a due minuti dalla fine anche la disputa tra le LMGTE Pro, e non è stato un finale piacevole per la Ferrari 488 GTE Evo di Antonio Fuoco e Miguel Molina. Leader fino a quel momento, quando mancavano solamente pochi km alla bandiera a scacchi, i due sono stati obbligati a un ulteriore rifornimento in pit lane per un errore del team, che non aveva ben calcolato la quantità di carburante necessario per arrivare al traguardo. A festeggiare è Corvette Racing, con la Chevrolet Corvette C8.R del duo anglo-americano formato da Nick Tandy e Tommy Milner, che si vedono servito su un piatto d’argento un successo insperato. Terzo posto per l’altra Ferrari in gara nella categoria, quella di Alessandro Pier Guidi e James Calado, in lotta per la vittoria tanto quanto i compagni di scuderia dopo essere partiti davanti a tutti nella loro classe, ma anch’essi penalizzati da un errore al muretto che gli è costato una penalità.

Alle Iron Dames non è bastata invece una prestazione superlativa sia in qualifica che in gara per spuntarla su tutti i competitor nella classe LMGTE Am. Dopo una sorprendente pole di Sarah Bovy e un primo posto confermato per un’ampia fetta di gara anche da Rahel Frey e Michelle Gatting, le ragazze al volante della Ferrari 488 GTE Evo si sono viste soffiare uno storico trionfo a Monza dalla Porsche 911 RSR – 19 di Dempsey-Proton Racing, guidata da Christian Ried e dai britannici Sebastian Priaulx e Harry Tincknell. Cruciale una sosta ai box più lunga del previsto per le Dames, che hanno provato a ricucire lo strappo nel finale senza esito e finendo seconde. Dietro di loro si sono posizionati Mikkel Pedersen, Nicolas Leutwiler e l’italiano Matteo Cairoli, su un’altra delle cinque Porsche in gara.

Immagini © Massimo Campi

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Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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