Di Carlo Baffi
Il monegasco torna alla vittoria sulla Ferrari respingendo l’assalto di Verstappen nel finale malgrado un problema tecnico. Un’affermazione importante anche sotto il profilo psicologico ottenuta in casa della Red Bull leader del mondiale. Terzo Hamilton con la Mercedes. Corsa amara per Sainz, ritiratosi sulla seconda rossa col motore in fiamme. Nel mondiale piloti, Verstappen è sempre primo con 38 lunghezze di vantaggio su Leclerc che torna secondo grazie al ritiro di Perez. Tra i costruttori, la Red Bull è saldamente in testa davanti alla Ferrari.
Il 41esimo Gran Premio d’Austria, 11esimo round del mondiale di F.1 ha avuto un protagonista in assoluto: Charles Leclerc. Ed il suo trionfo (terzo stagionale) ce lo ricorderemo per un pezzo, perché è un’ulteriore dimostrazione della grandissima determinazione di un talento che va ormai annoverato tra i fuoriclasse del Circus. Non ce ne voglia Max Verstappen, a cui va il merito di aver combattuto come sempre da leone indomabile, ma permetteteci di dire che l’impresa del ferrarista va oltre. Dopo l’ennesima delusione patita a Silverstone complice una scelta strategica discutibile della sua scuderia, il 24enne monegasco s’è presentato sul tracciato di Spielberg deciso a tornare sul gradino più alto del podio, da cui mancava dal 10 aprile scorso, data del G.P. d’Australia. Un obiettivo fondamentale per cercare di tenere aperta la lotta nel campionato piloti a fronte dei costanti allunghi di Max Verstappen sempre più leader e forse anche per ribadire all’interno della Ferrari che lui è e resta il pilota di punta. Per la verità qualche dubbio era sorto dopo la gara inglese che aveva salutato la vittoria del suo compagno Carlo Sainz jr. Nella conferenza stampa del giovedì, lo spagnolo era parso molto caricato e non aveva nascosto la voglia di far sue altre vittorie. Poi nel corso della “Sprint Qualifyng” del sabato, non ha esitato ad attaccare Charles, il quale pur riprendendosi la posizione con autorevolezza, perdeva terreno nei confronti di Verstappen (autore della pole), che s’è così involato verso il successo. Una mossa, quella di Carlos, che non è sembrata a detta di tanti la scelta migliore per contrastare il forte binomio Verstappen-Red Bull. L’olandese, oltre a guadagnarsi la partenza al palo per il G.P., incamerava altri 8 punti in classifica. Uno in più di Leclerc che giunto alle sue spalle si limitava a sottolineare che avrebbe preferito battagliare con Max, anziché con il proprio compagno. Le faide interne non sono mai state deleterie come in questo momento, anche sotto il profilo dell’equilibrio all’interno della squadra. Ma le cosiddette regole d’ingaggio le stabilisce il team-principal, ovvero Mattia Binotto che continuava a rimarcare l’unità del gruppo, anche dopo i palesi malumori del monegasco.
Dopo essersi lasciato alle spalle anche questo episodio, Charles ben conscio del potenziale della F1-75, ha messo sotto pressione Verstappen sin dalla partenza. Sapeva benissimo di non mollarlo un solo istante e costringerlo ad andare al limite con conseguenze anche sulla tenuta delle gomme. Il Campione del Mondo prendeva immediatamente il comando, ma il ferrarista, secondo, era il più veloce prima del quarto passaggio. Dietro di lui procedevano nell’ordine Sainz, Russell, Ocon, Magnussen, Hamilton, Schumacher, Ricciardo e Norris. Mentre Perez finito in testacoda dopo esser stato colpito da Russell era costretto a tornare ai box. Giunto in zona DRS, Leclerc piombava sul capofila e dalla settima tornata non gli avrebbe dato pace, al punto che via radio Max lanciava l’allarme:” Non posso continuare a lungo.” Poco dopo infatti, nella tornata 11, Charles andava in testa allungando. Verstappen allora riparava ai box per la sua prima sosta, ripartiva con le gomme hard e cominciava a mordere l’asfalto. In breve da ottavo era nuovamente alle spalle delle rosse che proseguivano con la mescola media e dal box veniva loro suggerito di attuare il “piano E”. Per loro il pit-stop era previsto ai giri 27 e 28. Prima Leclerc e poi Sainz, con penumatici duri per entrambi. Così mentre Perez si ritirava, Verstappen tornava davanti, ma nell’arco di dieci passaggi si ritrovava ancora la Ferrari numero 16 attaccata. Giunto in curva 2, Leclerc era implacabile e salutava l’iridato, al quale non restava che lamentarsi via radio sul non lineare bilanciamento della RB18. Dunque una prova in salita per l’orange, che al giro 36 dei 71 previsti era ancora ai box per riprendere con un treno di nuove dure. Due soste a metà gara e chi l’avrebbe mai ipotizzato dopo il passo mostrato nella Sprint Race del sabato? Vuoi vedere che messa sotto torchio anche la Red Bull mostra alcuni limiti? La corsa proseguiva con le due F1-75 a fare l’andatura con Charles che consegnava la leadership a Carlos alla 49esima tornata quando effettuava il suo secondo pit per tornare in lotta con le hard. Il giro successivo era la volta dello spagnolo e così Verstappen si ripigliava la prima posizione. Il vantaggio sul monegasco era di circa 8” che però veniva eroso velocemente ed ecco che al passaggio 52 “Mad Max” doveva inchinarsi per la terza volta all’arrivo del “Principino”: un grande attacco in cui ha preparato al meglio la traiettoria in uscita di curva. Quasi un’umiliazione per l’idolo del Red Bull Ring, davanti ai propri ultras calati dall’Olanda per sostenerlo con gli immancabili e pure fastidiosi fumogeni. E come nelle precedenti occasioni, dopo la sverniciata, Charles prendeva il largo con Verstappen che denunciava guai di trazione.
A fronte dell’evidente affanno della RB18, si faceva sotto anche Sainz intento ad acciuffare il secondo posto. Ormai in procinto di sopravanzare il rivale, il madrileno rallentava di colpo e dopo una fumata bianca, le fiamme iniziavano a sprigionarsi dal retrotreno. Spostatosi a bordo pista, Carlos faticava ad uscire dall’abitacolo in quanto trovandosi in salita la monoposto andava indietro avvolta dal fuoco. Gli attimi di paura sono terminati con l’arrivo di un commissario (un po’ troppo tardi) che ha permesso al pilota di balzare fuori dall’abitacolo e mettersi al sicuro. Una condizione di pericolo che provocava l’intervento della virtual-safety e di conseguenza induceva sia Leclerc che Verstappen ad effettuare un’ulteriore sosta per affrontare le battute finali con la mescola media. Una lotta sul filo della tensione con i meccanici della Red Bull che hanno fintato di uscire per trarre in inganno i rivali. Il Gran Premio ripartiva quando mancavano poco più di dieci passaggi: Leclerc era sempre primo e Verstappen a 4”. Un gap che però l’olandese iniziava a ridurre forzando l’andatura. Al box Ferrari iniziava così a serpeggiare non poca apprensione. Oltre al guasto sull’auto di Sainz, che materializzava i fantasmi legati all’affidabilità, si aggiungeva un problema avvertito dal monegasco: l’acceleratore restava aperto in fase di rilascio. Un disagio notevole che costringeva Leclerc ad affrontare le ultime tornate in una situazione di forte handicap. Pensiamo a quanto sia complicato scalare le marce. Ormai al corrente delle difficoltà del rivale, Max era deciso a giocarsi il tutto per tutto. Al penultimo giro il margine scendeva a 2”2 per ridursi ulteriormente a 1”8. Una sofferenza lunghissima per il box del Cavallino e tutti i suoi tifosi. Ma Leclerc sfoderando la propria classe riusciva a tenere l’avversario fuori dalla zona Drs facendo miracoli e a tagliare vittorioso il traguardo con un solo secondo e mezzo di distacco. Eroico! Alle spalle dei due chiudevano Hamilton, Russell, Ocon, Schumacher, Norris, Magnussen, Ricciardo e Alonso. Per il “Principino” s’è trattato di un vero e proprio capolavoroe durante il giro d’onore ha comprensibilmente sfogato tutta la tensione urlando via radio:” Yes! Come on!”. Una gioia incontenibile che una volta in parco chiuso ha condiviso coi suoi meccanici. Insomma, ci voleva proprio.” C’è più gusto a vincere dopo aver sofferto molto come oggi. E’ stato molto difficile – ha confessato Leclerc nel post-gara – alla fine avevo un problema all’acceleratore che a bassa velocità si bloccava al 20-30%. Ho dovuto lavorare molto sui pedali. Strano, è un problema che non abbiamo mai avuto. Peccato per Carlos – ha proseguito Charles – in quanto l’affidabilità è fondamentale.” Ed in merito al futuro, ha concluso:” Questa vittoria mostra che abbiamo una macchina che ha il passo per vincere.” Certo, alla fine i punti recuperati a Verstappen sono soltanto sei, ma l’aver battuto la Red Bull sul suo terreno e con tre sorpassi prepotenti sul suo portacolori dimostra che la Ferrari è un nemico molto temibile, a patto che non si complichi la vita da sola. Purtroppo il fattore affidabilità ha mostrato nuovamente il lato debole della F1-75.
Lo stop di Sainz e le noie di Leclerc non fanno dormire sonni sereni ai tecnici di Maranello. A detta di Sainz:” E’ successo tutto di colpo. Peccato. Oggi era una doppietta abbastanza facile in quanto la macchina era veloce. Dobbiamo lavorare su questi aspetti negativi per evitare che accadano di frequente. E’ un po’ la storia della mia stagione ed è difficile prendere il ritmo. Ho lottato per la vittoria a Monaco e in Canada – ha proseguito l’iberico – ho vinto a Silverstone, quindi fare un secondo posto qua mi avrebbe messo in lotta per il campionato. Poi accadono questi problemi…” Parole da cui si evince una certa e comprensibile frustrazione da parte di un pilota che fino ad oggi sperava di tornare in corsa per il titolo e che probabilmente con questo ritiro dice definitivamente addio ai sogni di gloria. A nostro avviso la Ferrari non dovrebbe avere più dubbi sui ruoli di prima e seconda guida. Mattia Binotto ha esaltato il risultato di Leclerc:” Non ci aspettavamo di essere così tanto veloci rispetto alla Red Bull. Charles è riuscito a pressare Verstappen e fargli fare tre soste. Nel finale non sono riuscito a guardare la gara, limitandomi a sentire gli ingegneri che facevano il conto alla rovescia.” E riguardo a Sainz ha ammesso:” …è la parte dolente della giornata. Purtroppo non siamo ancora al riparo dai problemi di affidabilità ed occorre trovare delle soluzioni sul breve termine. Comunque – ha poi concluso – i fattori positivi emersi oggi sono tanti e ci lasciano ben sperare per le prossime gare.” Fra due settimane sarà la volta del Gran Premio di Francia a Le Castellet, penultimo round prima della pausa estiva. L’anno scorso, Verstappen vinse a mani basse su Hamilton, confermando di trovarsi a proprio agio sulla pista francese. Dopo la mancata affermazione di oggi vorrà sicuramente rifarsi anche se non è parso particolarmente deluso:” E’ stata una giornata complicata. Abbiamo sofferto sin da subito con ogni mescola. Avevo troppo degrado per poter attaccare Charles. Dovremo analizzare tutti i dati per capire cosa sia successo. Ad ogni modo è stato un buon secondo posto, ottenuto in una domenica difficile.” Ma al di là della lotta al vertice, il G.P. d’Austria ha messo in evidenza altri elementi degni di nota. Partiamo da Lewis Hamilton, ottimo terzo, reduce da giorni problematici. Il venerdì ha sbattuto e il sabato non è andato oltre l’ottavo posto nella “garetta”. Ebbene al volante della Mercedes W13, ha combattuto come il suo solito ed ha ripetuto l’ottima prova di Silverstone arrivando terzo. “Questa rimonta rappresenta un gran risultato. Però non eravamo veloci come quelli che ci son stati davanti – ha ammesso l’eptacampione – e per lottare con loro dobbiamo migliorarci.” Tra parentesi, giusto rimarcare anche il brivido corso dai tre premiati quando verso le 18 e 30 sono finiti sotto indagine per non aver rispettato la norma del parco chiuso. In sostanza avevano ricevuto le borracce dai loro fisioterapisti entrati nella zona vietata senza aver ricevuto il permesso. Così Leclerc, Verstappen ed Hamilton sono finiti automaticamente sotto investigazione, facendo temere inizialmente il peggio. Tutto si è poi risolto con una multa di 10 mila Euro per aver infranto l’articolo 12.2.1.i, del Regolamento Sportivo Internazionale, con sospensione della pena. Questa sarà applicata qualora uno degli imputati dovesse commettere la stessa violazione nell’arco del campionato in corso. Ma torniamo alle note positive. Bravo anche George Russell, risalito quarto. Altro indubbio merito va riconosciuto alla Haas, vera e propria sorpresa dell’intero fine settimana. Piazzatesi sesta e settima in qualifica, con Jan Magnussen e Mick Schumacher, le due VF-22 motorizzate Ferrari hanno ben figurato anche nella “Sprint Qualyfing”. Il danese ha chiuso settimo ed il tedesco nono, mettendo a sandwich un certo Hamilton. E la prova del nove è arrivata dal G.P., con Schumi jr. classificatosi sesto davanti a Norris e Magnussen. Dopo i primi punti guadagnati a Silverstone, pare che il figlio del grande Schumi abbia svoltato, combattendo alla pari del suo compagno che finora l’aveva messo in difficoltà. Infine riserviamo un plauso anche a Fernando Alonso. L’asturiano ha portato la sua Alpine nella top-ten dopo la delusione del sabato in cui non è potuto partire per il giro di formazione nella “garetta” causa un problema tecnico. Scattato dal fondo dello schieramento, il due volte iridato ha dato inizio alla “remuntada” dando vita ad accesi duelli con la concorrenza. Tra questi non è passato inosservato quello con Yuki Tsunoda dell’Alpha Tauri, il quale ha pensato bene di spingere lo spagnolo sull’erba. Per tutta risposta quest’ultimo l’ha affiancato ed in piena velocità gli ha rivolto uno sguardo ammonendolo con un eloquente gesto con la mano, della serie:”… attento, queste cose non si fanno.”
In conclusione questa trasferta austriaca va in archivio lasciandoci un’indelebile emozione per il palpitante rush finale. Una volata mozzafiato che ci ha riportato alla memoria un epilogo simile andato in scena ben 40anni fa proprio in Austria. Allora il palcoscenico non si chiamava Red Bull Ring come oggi, bensì Osterreichring, ribattezzato poi A1-Ring, ma la località era la stessa. Il calendario portava la data del 15 agosto 1982 quando il compianto Elio De Angelis al volante della Lotus respinse l’assalto del finnico Keke Rosberg sulla Williams e firmò il suo primo trionfo in Formula Uno. In quell’occasione, Mario Poltronieri voce storica dei motori, sempre pacato nelle sue telecronache, salutò con grande enfasi il successo di questo grande Signore del volante. Un De Angelis emozionatissimo che sul podio raccontò la sua gioia al microfono di Ezio Zermiani altra firma storica della Tv di Stato. Roba da pelle d’oca.
Immagini – Pirelli press
Il mondiale piloti
1° Verstappen 208 – 2° Leclerc 170 – 3° Perez 151 – 4° Sainz 133 – 5° Russell 128 – 6° Hamilton 109 – 7° Norris 64 – 8° Ocon 52 – 9° Bottas 46 – 10° Alonso 29 – 11° Magnussen 22 – 12° Ricciardo 17 – 13° Gasly 16 – 14° Vettel 15 – 15° Schumacher 12 – 16° Tsunoda 11 – 17° Zhou 5 – 18° Albon, Stroll 3.
Il mondiale costruttori
1^ Red Bull-Honda 359 – 2^ Ferrari 303 – 3^ Mercedes 237 – 4^ McLaren-Mercedes, Alpine-Renault 81 – 6^ Sauber Alfa Romeo-Ferrari 51 – 7^ Haas-Ferrari 34 – 8^ Alpha Tauri-Honda 27 – 9^ Aston Martin-Mercedes 18 – 10^ Williams-Mercedes 3.