24H LeMans

Published on Giugno 9th, 2015 | by redazione

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Le Mans 2015: le curiosità per capire la corsa

Con 16 vittorie assolute, Porsche detiene il record a Le Mans.

La prima vittoria assoluta Porsche risale al 14 giugno 1970 (Hans Herrmann/Richard Attwood al volante di una 917 KH Coupé), l’ultima vittoria è del 7 giugno 1998 (Laurent Aiello/Allan McNish/Stéphane Ortelli a bordo di una Porsche GT1).

Secondo le statistiche ufficiali Aco, 770 vetture Porsche hanno corso a Le Mans: anche questo è un record.

Il giro di qualificazione più veloce è stato ottenuto da Hans-Joachim Stuck nel 1985 con una Porsche 962 C (velocità media 251,815 km/h). Dal 1990 sono state collocate delle chicane per interrompere il lungo rettilineo di Mulsanne. Sul circuito attuale servirebbe un tempo sul giro inferiore a 3:14.843 minuti per battere il record di Stuck.

Il miglior tempo assoluto sul giro, nelle 82 edizioni della gara disputate fino ad ora, è stato ottenuto nel 1971 nella giornata di test da Jackie Oliver, che ha percorso il circuito lungo 13,469 km in 3:13.6 minuti (velocità media 250,457 km/h ) al volante della sua Porsche 917. Nello stesso anno, il pilota ha conseguito il giro più veloce in 3:18.4 minuti (velocità media 244,387 km/h).

I record attuali sul circuito lungo 160 metri in più a partire dal 2010: nella gara, una Peugeot 908 ha raggiunto il miglior tempo sul giro con 3:19,074 minuti e una velocità media di 246,463 km/h.

La distanza di gara più lunga è stata coperta nel 2010 da Timo Bernhard/Romain Dumas/Mike Rockenfeller nella loro vittoria assoluta per Audi, per un totale di 5.410,713 km (397 giri, velocità media 225,228 km/h).

Nelle qualifiche (mercoledì e giovedì fino a mezzanotte), tutti i 168 piloti provenienti da 29 nazioni devono percorrere almeno cinque giri con il buio.

Mentre le norme del Wec prevedono una media dei giri più veloci di due piloti, il classico metodo di Le Mans considera semplicemente il giro più veloce guidato con la vettura.

La notte di Le Mans è una delle più corte dell’anno: il sole tramonta il sabato alle 21.59 e sorge la somenica alle 05.59.

In modalità di corsa normale (senza eventuali periodi di safety car), la Porsche 919 Hybrid deve rifornirsi ogni 13 giri.

Il rifornimento e il cambio gomme possono essere effettuati solo in modo sequenziale e non nello stesso momento. Solo due meccanici possono intervenire contemporaneamente durante il cambio gomme, che quindi è molto più a lungo rispetto a quello della Formula Uno, ad esempio.

Di norma, i piloti vengono sostituiti solo quando sono necessari nuovi pneumatici.

Due rifornimenti completi del serbatoio con un solo set di gomme Michelin sono il minimo indispensabile, tre dovrebbero essere standard e di notte possono essere quattro.

Durante la gara, nessun pilota può guidare per più di quattro ore in un arco di tempo di sei ore. Nessun pilota può guidare per più di 14 delle 24 ore.

A causa della lunghezza del circuito, a Le Mans ci sono tre safety car.

Oltre alle tre auto da corsa, l’attrezzatura per la pista comprende un telaio di riserva, sei motori, sei scatole di trasmissione anteriori e sei posteriori, nove spoiler anteriori e nove posteriori, 80 cerchi, 120 radio e cuffie.

La quantità di energia elettrica che un pilota può utilizzare per ciò che è noto come booster (potenziamento), è limitata. La Porsche 919 Hybrid può consumare esattamente 2,22 chilowattora (kWh) di energia elettrica per ogni giro di 13,629 km.

Nel 2014, il vincitore di Le Mans ha percorso 379 giri. Su questa distanza (5.165,391 km), la 919 Hybrid potrebbe generare e utilizzare 842,2 chilowattora (kWh) grazie ai suoi due sistemi di recupero di energia. La quantità di energia elettrica sufficiente a coprire i consumi di tre mesi di una famiglia media tedesca.

La Porsche 919 Hybrid dispone di un sistema di alimentazione che produce circa 1.000 CV. Oltre 500 CV sono erogati dal motore turbo a benzina V4 da due litri, mentre il motore elettrico, alimentato dai sistemi di recupero dell’energia, sviluppa oltre 400 CV.

La Porsche 919 Hybrid accelera da 0 a 100 km/h in 2 secondi e da 0 a 200 km/h in 4,5 secondi.

Nella parte più veloce del rettilineo di Mulsanne la 919 raggiunge circa 330 km/h. Per la parte più lenta (Arnage) deve rallentare fino a circa 70 chilometri all’ora.

A causa della deportanza e, di conseguenza, dell’aumento del carico sulle ruote, la superficie di contatto degli pneumatici Michelin può persino raddoppiare. Normalmente hanno una larghezza di 310 mm.

Sono essere impiegati quattro i tipi di pneumatici: pneumatici slick per l’asciutto, un pneumatico ibrido (nessun profilo ma mescola più morbida) per le condizioni miste e gli pneumatici da bagnato intermedi e per pioggia forte o estremi. L’intero treno di gomme da bagnato riesce a disperdere fino a 120 litri d’acqua al secondo.

9,2 chilometri dei 13,6 totali del circuito sono costituiti da quelle che sono normalmente strade pubbliche.

Tutto sommato, c’è più che onore e gloria da vincere a Le Mans: viene infatti assegnato il doppio dei punti rispetto alle altre sette gare del FIA World Endurance Championship (WEC), ciascuna della quali ha una durata di sei ore.

Nella classifica Wec, dopo due delle otto gare, il team Porsche con 53 punti è attualmente al secondo posto dietro Audi (70) e davanti a Toyota (47).

Il core team Porsche per le tre vetture LMP1 sul circuito di gara a Le Mans è composto da 120 membri (ingegneri, meccanici, gestione del team). A questo si aggiunge il personale di comunicazione e marketing, sponsorizzazioni e supporto piloti.

Fino a 19 cuochi sono impegnati nel Team e Media Hospitality nel paddock, a volte tutto il giorno. La loro lista della spesa comprende: 4.700 uova, 420 kg di pasta, 300 meloni, 6.000 litri di acqua minerale e 2.000 pagnotte.

Mentre la maggior parte dei membri del team riesce a dormire un po’ durante la notte della gara, appena è possibile, i letti dei piloti si trovano nei container situati dietro ai box.

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