Formula 1

Published on Maggio 1st, 2023 | by Massimo Campi

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Baku: en plein di Perez!

 

Il messicano s’impone in Azerbaijan sia nella Sprint Race del sabato che nel Gran Premio. Secondo è Verstappen che completa l’uno-due Red Bull. Incoraggiante terzo posto per la Ferrari di Leclerc che precede Alonso ed il compagno Sainz.

C’era curiosità intorno a questo Gran Premio dell’Azerbaijan in cui debuttava il nuovo format con il “Saturday Racing Day”, la garetta con proprie qualifiche inserita nel contesto tradizionale dell’evento. Una novità introdotta a stagione in corso al fine di aumentare la suspence, il pathos, le incognite per far crescere lo spettacolo, un tema molto caro alla governance della Formula Uno. Ebbene tanto rumor per nulla. Il risultato finale è stato un po’ deludente con la solita Red Bull nel ruolo di assoluta protagonista, che ha centrato la terza doppietta su quattro gare disputate nel 2023, la 25esima della sua storia. Ha vinto Sergio Perez davanti al compagno Max Verstappen. L’ennesima conferma dello strapotere del team anglo-austriaco, un copione anticipato in parte nel mini-G.P. del giorno primo con la Ferrari di Charles Leclerc seconda tra il messicano ed il Campione del Mondo in carica. Da qui la nostra perplessità circa la funzione della competizione extra, che francamente è apparsa un po’ avulsa dal Gran Premio vero e proprio. Lo stesso Leclerc che partiva al palo, ha ammesso di non aver cercato di resistere più di tanto agli assalti di Perez per non compromettere il lavoro in vista della domenica (sua la pole anche per il G.P.). E che dire di Verstappen che alla fine ha rimediato uno squarcio nella fiancata laterale della sua Red Bull dopo un corpo a corpo con la Mercedes di George Russell? Un episodio che l’ha mandato in bestia. Forse ha ragione Fernando Alonso che dall’alto della sua esperienza, alla domanda se il “Formato-Sprint” rappresenti un’opportunità, ha risposto con ironia:” Si, ma di fare un bell’errore di guida. E se poi hai una macchina competitiva, hai solo da perdere in un weekend con un formato differente, o situazioni di corsa o qualifica con la pioggia.” Parole saggie di cui dovrebbe farne tesoro chi sta nelle stanze dei bottoni. Fra l’altro, il due volte iridato non è l’unico driver ad aver espresso forti critiche su questa novità. Se c’era un’incognita che poteva far crescere l’interesse verso la corsa era data dalla pole di Leclerc, la sua prima stagionale, forte di una Ferrari più efficace rispetto ai Gran Premi passati. Chissà se la Rossa riuscirà a dar fastidio alla Red Bull pigliatutto, si chiedevano i tifosi del Cavallino? Ebbene i “100 km” del sabato hanno cancellato le speranze dei supporters, almeno per quanto concerne il confronto con la compagine di Milton Keynes, anticipando di fatto il copione della domenica. Dopo aver preso il comando, le RB19 sono fuggite via per l’ennesima volta.

Le lepri. Sergio Perez ha dimostrato di avere un ottimo feeling sui tracciati cittadini. Una dote già sfoderata l’anno scorso a Monaco e quest’anno in Arabia Saudita. “Checo” è abilissimo nel destreggiarsi sui toboga tra muretti e barriere, insidie sempre in agguato che impongono la massima concentrazione e grazie ai due successi di Baku consolida il suo secondo posto in classifica portandosi a sole 6 lunghezze dal leader Verstappen a quota 93. Perez scattato terzo, è stato molto abile a sfruttare la porta lasciatagli aperta dall’olandese al giro 11, quando quest’ultimo è stato richiamato ai box per la sosta mentre era il leader della corsa. In quella stessa tornata De Vries è finito contro il guard-rail e s’è reso necessario l’intervento della safety-car, subito sfruttata da “Checo” e dagli altri per il pit-stop. Un momento chiave che ha permesso a Sergio di puntare alla sua seconda vittoria in campionato, sesta in carriera. Una volta davanti ha saputo gestire la pressione esercitata da Verstappen, l’unica sbavatura l’ha commessa al 33esimo dei 51 passaggi previsti, quando in curva 15 ha toccato il muretto con la posteriore destra. Fortunatamente la Red Bull numero 11 non ha subito danni e così ha potuto proseguire la sua cavalcata portando il vantaggio da 2 a 3”, per poi tagliare il traguardo precedendo Max di 2”1. “Oggi ha funzionato tutto bene per noi e sono riuscito a rimanere nel treno del DRS e mettere pressione su Max:” ha spiegato Perez in merito alla prima frazione di gara.” E’ stato un G.P. molto combattuto tra me e Max che mi ha spinto per tutta la corsa – ha aggiunto il vincitore, il primo ad aggiudicarsi per due volte la corsa di Baku – E’ stato davvero difficile tenerlo sotto controllo.” Dal canto suo Verstappen, visto il ritmo del compagno, ha probabilmente preferito accontentarsi del secondo posto evitando rischi eccessivi. Per lui non è stato un fine settimana particolarmente felice, sarà per il format che non gradisce, forse per la pole di Leclerc che l’ha un po’ infastidito, per non parlare della discussione animata con Russell dopo la garetta dove gli è rispuntato l’atteggiamento da bulletto. Con ciò non vogliamo dire che abbia tirato i remi in barca. Al terzo giro, non appena ha potuto spalancare il DRS, ha impallinato Leclerc sul lungo rettilineo d’arrivo balzando in testa. Poi come detto, la sosta ha giocato a suo sfavore e nel vedere il compagno guidare in modo quasi perfetto ha preferito tenersi stretti i 18 punti, conscio del mezzo a disposizione. “Penso che l’entrata della safety-car sia stata un po’ sfortunata e mi ha costretto a spingere di nuovo per entrare in zona DRS. Credo che nell’inseguimento le gomme iniziavano a surriscaldarsi (complice l’aria sporca della vettura davanti) e anche il bilanciamento faceva fatica ad essere costante. Ho cercato di regolare alcune cose sul volante per trovarmi meglio in frenata ed a centro curva. La stagione è molto lunga – ha concluso “Mad Max” – Baku è molto diversa da Miami e questa è a sua volta differente da altri circuiti dove correremo. Non si può essere sempre perfetti, ci sono giorni in cui si può imparare.” Frasi da pilota che punta a riconfermarsi campione per la terza volta di fila. La RB19 è praticamente imprendibile e beneficia ad ogni gara di aggiornamenti, scaturiti dalla mente vulcanica di Adrian Newey. Nella classifica piloti, il duo Red Bull inizia a fare corsa a sè, con Alonso terzo staccato di 26 punti dal secondo, ossia Perez. Tra i costruttori invece il margine tra i “bibitari” e la più diretta inseguitrice, l’Aston Martin, è già salito a 93 lunghezze. Campionato ormai deciso? I dati sono eloquenti e ed è difficile pensare che nel breve periodo i valori in campo possano essere ribaltati. Le premesse di vedere assegnati i titoli con un certo anticipo ci sono, a discapito degli organizzatori delle gare programmate nell’ultima parte di stagione. A tal proposito  Stefano Domenicali, Ceo e Presidente del F1 Group, sostiene che nei nuovi mercati, quelli da dove proviene il nuovo pubblico, lo strapotere griffato Red Bull non rappresenta un fattore importante. Secondo il manager italiano, l’interesse cala solo tra i fans più accaniti. Vedremo se è vero.

E luce fu. La Ferrari è sbarcata a Baku reduce da un bimestre alquanto difficile e travagliato. Le prime uscite che hanno messo in evidenza prestazioni non all’altezza, hanno scatenato critiche feroci ed a complicare il quadro generale sono arrivate le dimissioni di alcune figure importanti della scuderia. Dal capo degli aerodinamici David Sanchez (finito in McLaren), alla recente ufficializzazione del passaggio del Racing Director Laurent Mekies all’Alpha Tauri dove prenderà il posto del Team Principal Franz Tost; peraltro il comunicato è stato emesso solo dalla scuderia faentina. Il Presidente John Elkann ha parlato agli azionisti di profondi cambiamenti, che di conseguenza hanno alimentato voci ed incertezze sul futuro coinvolgendo pure Leclerc. Il monegasco però ha ribadito di amare la Ferrari e di voler vincere con la Rossa:” Purtroppo siamo in un momento in cui tutte le mie parole sono usate per fare rumore.” Insomma un insieme di turbolenze che hanno minato la serenità di Maranello e costretto il neo team boss Frederic Vasseur a serrare i ranghi. Fortunatamente dopo il Gran Premio d’Australia il Circus s’è fermato per tre settimane, permettendo così al Cavallino di fare il punto della situazione e di studiare una nuova rotta. Un time-out provvidenziale i cui frutti si sono subito visti il venerdì nelle qualifiche. Pole di Leclerc (terza consecutiva a Baku) davanti a Verstappen e Perez, a dimostrazione che la pista azera piace al “Principino”, che s’è ripetuto conquistando anche la prima Shootout pole della storia. Risultati che hanno stupito in primis il monegasco:” Siamo arrivati alla vigilia di questo weekend pensando che sarebbe stato fantastico se fossimo riusciti a stare davanti a Mercedes ed Aston Martin in qualifica, invece siamo in pole. Anche se dobbiamo ricordarci che la nostra macchina è ancora un po’ dietro alla Red Bull e sarà difficile mantenere la testa. Ma la sensazione è stata buona sin dal primo momento.” Parole pronunciate il venerdì sera che avrebbero trovato riscontro nei due giorni successivi. Sebbene sia stato autore di un’ottima partenza, Leclerc ha resistito per soli due passaggi al ritorno di Verstappen ed a quello di Perez, ritrovandosi terzo al sesto giro. Rispetto a prima però è riuscito a portare a casa il primo podio della Ferrari e ciò rialza il morale dell’intero gruppo. La SF-23 di Baku è diversa da quella vista nei G.P. precedenti. E’ stata capace battere la Red Bull sul giro veloce e di precedere Aston Martin e Mercedes in gara. Ed il tanto temuto consumo eccessivo degli pneumatici s’è ridotto. Mica male… Segno che la nuova monoposto ha dei margini di miglioramento che gli possono permettere di tornare ad essere la seconda forza del mondiale. Un obiettivo che a marzo sarebbe stato visto come una sconfitta, ma che oggi rappresenta un bel passo avanti per uscire dal tunnel. Vasseur parla di un fine settimana positivo:”…dopo Melbourne eravamo un po’ frustrati perché in termini di passo pensavamo di essere ok, ma non avevamo raccolto punti. A Miami (appuntamento in programma fra una settimana) dovremo continuare questa progressione così come nelle gare successive. Porteremo degli aggiornamenti e vedremo come reagirà la monoposto. Una cosa è l’aggiornamento, un’altra è riuscire a sfruttare tutto il potenziale dell’innovazione introdotta.” Soddisfatto anche Leclerc, anche se ammette:” Quando arriva in gara, la Red Bull è su un altro pianeta, hanno trovato qualcosa che noi non abbiamo ancora scoperto ed è proprio li dove ci stiamo concentrando per migliorare le performances. Francamente mi sembra che la Ferrari sia migliorata un po’ – ha proseguito il “Principino” – ma quando vedo la distanza dalle Red Bull, penso che non abbiano spinto fino in fondo. Dunque non so realmente quanto la Ferrari abbia recuperato. Il feeling è migliore, ma ancora una volta, pure le Aston Martin sono state molto veloci. Per cui abbiamo ancora tanto lavoro da fare.” Nel finale infatti, Leclerc ha dovuto guardarsi dalla rimonta di Fernando Alonso che dopo aver gestito al meglio le gomme nella prima fase, ha iniziato spingere. “Conoscevo la tattica di Alonso – ha spiegato Leclerc – la fa sempre. Per cui ho fatto come lui e seppur vicino non è riuscito a raggiungermi.” Dolenti note invece per Carlos Sainz, che scattato quarto ha chiuso quinto, come nella sprint race. Il madrileno non nasconde di nutrire una scarsa fiducia verso la SF-23, che gli rende difficile ogni giro in pista. Dice di aver limitato i danni e trovandosi su una pista che non gli è mai andata a genio, l’aver concluso davanti alle Mercedes va ancora bene. Sainz avanza a piccoli passi, una situazione forse un po’ frustrante per uno come lui che non vuole sentirsi relegato al ruolo di secondo pilota, ma per adesso è l’unica soluzione per comprendere meglio la vettura.

Sottotono. Il ritrovato podio della Ferrari, ha messo un po’ in ombra Aston Martin e Mercedes, dalle quali ci si aspettava qualcosa di più. Alonso s’è qualificato sesto e grazie alla sua esperienza è giunto a ridosso del podio, mentre Lance Stroll dalla nona piazza ha portato l’altra AMR23 al settimo posto. Però a fronte delle ultime prestazioni, Lawrence Stroll & C. confidavano in un risultato migliore. Per quanto riguarda la Mercedes, cresce l’attesa in vista di Imola (21 maggio) dove debutterà la nuova W14B, realizzata seguendo la filosofia progettuale di James Allison tornato in cattedra al posto di Mike Elliot, padre delle sciagurate W13 e W14. Un cambio al timone salutato felicemente da Lewis Hamilton, che a Baku ha faticato non poco ed ha capitalizzato un sesto posto, precedendo Russell ottavo. Malgrado i tecnici di Brackley avessero lavorato nelle prove libere in funzione della domenica, alle Frecce Nere è mancato il passo gara per avere la meglio sulle rosse e sulle stesse Aston Martin. Le uniche note positive sono arrivate da Russell, quarto nella gara sprint ed autore del giro più veloce nel G.P. agguantato all’ultima tornata dopo aver montato le soft.

In ripresa. Encomiabile la prova della McLaren alle prese con un inizio di campionato a dir poco disastroso. Dopo aver piazzato entrambe le MCL60 motorizzate Mercedes in Q3, il britannico Lando Norris ha tagliato il traguardo nono ed il rookie Oscar Piastri s’è piazzato undicesimo a ridosso della top-ten. Il team d’oltre Manica guidato da Zak Brown ha sperimentato a Baku importanti novità, nonostante avesse a disposizione solo un turno di prove libere e fortunatamente sono arrivati i risultati tanto sperati. Un’ottima base per risalire.

In viaggio. Archiviato il sesto G.P. dell’Azerbaijan, il Circus fa rotta verso gli Stati Uniti, più precisamente in Florida dove fra sette giorni andrà in scena il secondo Gran Premio di Miami, sulla pista ricavata intorno allo stadio dei Dolphins, squadra locale di football americano. Un’altra gara su un circuito cittadino non permanente, che l’anno scorso s’è distinta principalmente per gli aspetti kitsch. Quelli che si sposano con questa nuova Formula Uno dal Dna a stelle e strisce che deve stupire sempre ad ogni costo.

testo di Carlo Baffi.

 

Ordine d’arrivo
1 ° Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 51 giri
2 ° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 2″137
3°  Charles Leclerc (Ferrari) – 21″217
4°  Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 22″024
5°  Carlos Sainz (Ferrari) – 45″491
6° Lewis Hamilton (Mercedes) – 46″145
7° Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 51″617
8° George Russell (Mercedes) – 1’14″240
9° Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 1’20″376
10° Yuki Tsunoda (Alpha Tauri-Honda) – 1’23″862
11° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 1’26″501
12° Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 1’28″623
13° Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1’29″729
14° Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1’31″332
15° Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 1’37″794
16° Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1’40″943
17° Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1 giro
18° Valtteri Bottas (Alfa Romeo-Ferrari) – 1 giro

Ritirati
Guan Yu Zhou (Alfa Romeo-Ferrari) – 36° giro
Nyck De Vries (Alpha Tauri-Honda) – 9° giro

Il campionato piloti
1° Verstappen 93 – 2° Perez 87 – 3° Alonso 61 – 4° Hamilton 48 –  5° Sainz 34 – 6° Leclerc 28 – 7° Russell, Stroll 27 – 9° Norris 10 – 10° Hulkenberg 6 – 11° Bottas, Ocon, Piastri, Gasly 4 – 15° Zhou, Tsunoda 2 – 17° Magnussen, Albon 1

Il campionato costruttori
1^ Red Bull-Honda 180 – 2^ Aston Martin-Mercedes 87 – 3^ Mercedes 75 – 4^ Ferrari 62 – 5^ McLaren-Mercedes 14 – 6^ Alpine-Renault 8 – 7^ Haas-Ferrari 7 – 8^ Alfa Romeo-Ferrari 6 –  9^ Alpha Tauri-Honda 2 – 10^ Williams-Mercedes 1

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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