Di Carlo Baffi
Nel primo Gran Premio del Mondiale 2025, il team campione in carica s’impone con Norris mantenendo fede ai pronostici della vigilia. L’inglese partito dalla pole, ha preceduto la Red Bull dell’iridato Verstappen in una gara thrilling condizionata dal meteo. Terzo è Russell con la Mercedes davanti al compagno, il rookie Antonelli. Delude la Ferrari solo 8^ e 10^ con Leclerc ed Hamilton.
Avevamo lasciato la F.1 ad Abu Dhabi con Lando Norris vincitore e trascinatore della McLaren verso titolo mondiale costruttori 2024. Una corsa autorevole che cancellava in parte gli errori commessi durante l’anno. Ebbene, l’inglese s’è ripetuto in Australia sul tracciato cittadino dell’Albert Park. Well done Lando! Ha tenuto testa al solito Max Verstappen, che su una pista resa insidiosa dalle precipitazioni, ha portato la sua vettura ancora acerba sul podio grazie ad una classe immensa, copione già visto l’anno scorso. Ma veniamo alle riflessioni.
Stella…re – E’ stato di parola, il team principal della McLaren Andrea Stella quando alla premiazione dei Caschi d’Oro di Autosprint 2024 rivelò che a Woking stavano lavorando per rendere monotono il mondiale. Dopo i test prestagionali in Bahrain e dopo Melbourne non ci sono dubbi, la MCL39 mette tutti in riga, per ora. Significativo il commento di George Russell, secondo cui il team papaya si candida a vincere tutti i Gran Premi in calendario; lo disse per la Red Bull nel 2023 e ci andò vicino. Sta di fatto che la monoposto anglo tedesca ha dimostrato di essere superlativa in tutte le condizioni e di essere facile da guidare. Norris e Piastri dopo aver monopolizzato la prima fila in qualifica hanno fatto il vuoto in gara e solo un’escursione in ghiaia dell’australiano al giro 44. mentre era tornata la pioggia battente, ha negato una doppietta più che meritata. Si pensi che una volta prime e seconde (dal passaggio 18) il duo McLaren ha staccato Verstappen di oltre 15”. Ad oggi, anche se siamo solo al primo round ci sentiamo di affermare che la McLaren può solo farsi del male da sola. Il rischio è quello di un’ipotetica faida tra i due drivers. Quando alla 21^ tornata, Piastri (fresco del prolungamento del contratto) inanellando giri veloci, ha minacciato la leadership di Norris, dal muretto sono partite le “papaya rules” che congelavano le posizioni. Oscar ha allora sollecitato il compagno ad accelerare e per tutta risposta Lando ha allungato. Ma le insidie per il britannico non erano affatto finite. Se dopo la seconda safety-car s’era scrollato di dosso Piastri, dopo la terza e sotto l’acqua, è finito lungo in curva 6 ritrovandosi a mezzo secondo un famelico Verstappen. Dal box l’hanno rincuorato dicendogli che se Max aveva il Drs, lui poteva contare su un buon ritmo:” Gestiscilo !”. E così ha fatto. Ha tenuto l’oranje a 1”1 scacciando gli spettri del passato ed ha tagliato il traguardo vittorioso. Sul podio Lando non ha esultato particolarmente per il suo 5° trionfo in carriera e per il primo posto nella classifica piloti, mai assaporato. Norris ha cambiato pelle? Ci auguriamo di si e lo dicono i fatti. Scattato ottimamente dalla pole, ha controllato Verstappen su un asfalto insidioso anche dopo la prima safety-car; idem con Piastri costretto al fuoripista. In tanti parlano già di maturazione ed in effetti Lando ha dimostrato di essere granitico e lucido nel reagire prontamente al susseguirsi delle mutevoli condizioni in cui s’è trovato. Certo, ha tra le mani la vettura di riferimento, ma per contro l’asticella s’è ulteriormente alzata ed è vietato fallire. Piastri invece, di fronte al pubblico amico non ci stava a perdere e forse ha forzato troppo la mano chiudendo nono, dopo una rimonta nelle ultime tornate. E’ conscio di poter puntare in alto, scalpita e sarà una costante minaccia per Norris.
Super Max – Quando il gioco si fa duro, spunta Verstappen e son dolori per tutti. Anche in Australia il Campione del Mondo è stato protagonista sebbene non avesse a disposizione lo “Spitfire” dei tempi d’oro. Con il terzo miglior crono ha cercato di insidiare le McLaren sin dal via, dapprima superando Piastri ed avvicinandosi a Norris. Un lungo in curva 18 gli ha fatto perdere momentaneamente il secondo posto, ma nel finale s’è materializzato negli scarichi del britannico facendogli sudare sette camicie. Il posto d’onore del tre volte iridato vale quanto una vittoria, in attesa che la RB21 faccia il benedetto salto di qualità, anche senza Adrian Newey.
Buona la prima – Il primo G.P. dell’era post Hamilton ha riservato grandi soddisfazioni alla Mercedes. Alla vigilia di Melbourne il team boss Toto Wolff si auspicava di andare a podio con una delle sue vetture ed alla fine ha salutato il terzo posto di George Russell. Il britannico partiva quarto ed è stato assai concreto senza commettere sbavature. Ma la grande soddisfazione è giunta dal compagno della prima guida di Brackley, parliamo di Andrea Kimi Antonelli. Il 18enne bolognese al suo esordio nella massima serie, ha centrato un quarto posto che la dice lunga. Inizialmente l’italiano era stato classificato 5° per l’unsafe release, poi la penalità di 5” è stata tolta a seguito del ricorso Mercedes. Un weekend complicato quello di Antonelli chiuso nel migliore dei modi. Dopo aver disputato delle buone prove libere è arrivata la doccia fredda in qualifica non superando la Q1 per 9 millesimi. Il passaggio sui cordoli aveva rovinato il fondo della sua W16 compromettendone il rendimento. La matricola era dunque chiamata ad un’impresa resa ancor più complicata dal maltempo, ma ancora una volta Kimi ha resettato la mente ed ha affrontato con calma e raziocinio la gara. Dal 16° posto ha iniziato a risalire e salvo un testacoda al passaggio 16 senza danni, ha portato al traguardo la sua Freccia nero-argento con il piglio del veterano. Era dal 7 ottobre 2007 che un italiano non andava a punti in F.1, allora toccò a Vitantonio Liuzzi che al volante della Toro Rosso-Ferrari giunse sesto nel G.P. della Cina. Toto Wolff gode, sta avendo ragione in merito ad una scommessa che aveva suscitato non poche perplessità. Lapidario il suo commento a fine gara:” Anche i piloti più esperti hanno avuto incidenti, per Kimi era più facile uscire che restare in pista, ma lui ha tenuto i nervi saldi.”

Rimandata – E’ indubbio che il rendimento della Ferrari sia stato al di sotto delle aspettative. Tutto era iniziato con un venerdì promettente, Charles Leclerc era il più veloce nelle libere 2 e sembrava che le Rosse non fossero così distanti dalle McLaren. Poi nella Q3 l’inspiegabile involuzione che è continuata anche la domenica. La delusione ha subito scatenato critiche feroci, ma a nostro avviso non è ancora il momento di istituire processi, anche perché quella di Melbourne non è una pista indicativa soprattutto a fronte delle condizioni anomale in cui s’è corso. E’ doveroso attendere il prossimo G.P. in Cina fra pochi giorni e quello successivo in Giappone in calendario il 6 aprile. Parliamo di due circuiti permanenti ed impegnativi dove emergeranno i veri valori in campo almeno per questo inizio stagionale. Certo, per il Cavallino saranno due prove di appello nelle quali si vedrà quale sia il suo stato reale di salute e se il gap dai migliori è ancora quello sofferto in Australia: al giro 27, Leclerc denunciava 36 secondi da Norris. A Maranello urge reagire perché quest’anno i tempi stringono dal momento che dal 2026 si riparte dal foglio bianco e gli sviluppi delle attuali monoposto si fermeranno nei prossimi mesi. Di conseguenza, dopo una prima parte di campionato chi sarà in crisi volterà pagina per investire nel progetto futuro ed il 2025 si ridurrà ad un anno di transizione, per non dire buttato via. Uno scenario in cui la Ferrari non deve assolutamente trovarsi. Le preoccupazioni non riguardano solo la scarsa velocità in qualifica e gara, sull’asciutto e pure sul bagnato, bensì anche alcune scelte tecniche e strategiche. Al sabato i tecnici hanno optato per montare un’ala più carica in virtù delle previsioni meteo che davano pioggia il giorno dopo, col risultato di non andare oltre la quarta fila in Q3. Una decisione che alla luce del risultato finale non ha portato benefici la domenica. E che dire di quanto occorso al 47° passaggio con la sosta ritardata sotto l’acquazzone? Sia Leclerc che Hamilton sono rientrati nello stesso momento perdendo ulteriore terreno. Il monegasco ha recitato il mea culpa rammaricandosi del testacoda in curva 11 che gli ha fatto perdere un potenziale 3°, o 4° posto. L’eptacampione è invece apparso in difficoltà sulla Rossa con la quale deve perfezionare il feeling. Stesso discorso per il rapporto con il pit-wall. Via radio ha replicato al suo ingegnere di lasciarlo guidare e sul meteo ha puntualizzato:” Pensavo avessi detto che non avrebbe piovuto molto. Che occasione persa.” Il team principal Frederic Vasseur non ha nascosto la propria delusione ammettendo di aver raccolto meno di quanto permetta il potenziale della SF-25. Ha riconosciuto la strategia sbagliata, aggiungendo :”Ma è facile dirlo dopo.” Il manager transalpino, come la Scuderia, è già proiettato verso la Cina con l’imperativo di non perdersi d’animo e lavorare sodo. A suo dire la Ferrari aveva il passo della Mercedes. Magari la Rossa non è così brutta come quella dell’Albert Park e che la cosiddetta tempesta perfetta ha peggiorato un quadro già critico. Speriamo che Shanghai scacci i troppi incubi che tormentano il Cavallino.
Conferma – Nei test di Sakhir s’era messa in luce e pure a Melbourne la Williams-Mercedes ha mostrato solidità con un bel 5° posto di Alexander Albon partito sesto. Per il team di James Vowles il bottino poteva essere ancora più ricco, ma Carlos Sainz, scattato 8°, è incappato in un errore grave rovinando contro le protezioni durante la prima tornata mentre la safety-car era in azione.
Agrodolce – Analoga a quella della Williams, la domenica dell’Aston Martin-Mercedes. La scuderia di Lawrence Stroll non aveva brillato in Bahrain, ma ha capitalizzato un 6° posto con Lance Stroll, a differenza del veterano Fernando Alonso che ha schiantato l’AMR25 al 34° giro, dopo aver perso il retrotreno su un cordolo di curva 6. Come per il connazionale Sainz, un ko imperdonabile.
Promettente – La 7^ piazza di Nico Hulkenberg rende meno amaro il fine settimana della Sauber. Bortoleto è finito ko, ma il 37enne teutonico è risalito dalla penultima fila non commettendo sbagli e approfittando del pit-stop nel finale. La scuderia diretta da Mattia Binotto arpiona 6 punti importanti che momentaneamente la collocano davanti alla Ferrari fornitrice della power-unit.
Linea verde – Del migliore abbiamo già parlato, per le altre giovani leve il solo Bearman ha visto la bandiera a scacchi in ultima posizione complice una Haas problematica. Lawson, Doohan, Bortoleto e Hadjar hanno alzato bandiera bianca. Come Antonelli, questi ultimi due erano all’esordio ed il meteo li ha messi in salita. Il francese della Racing Bulls non è nemmeno partito dopo esser finito contro le barriere nel giro di ricognizione tra curva 1 e 2. E’ tornato ai box disperato consolato da un abbraccio del padre di Hamilton. La corsa del brasiliano è invece durata 45 giri per poi terminare a muro con la propria Sauber provocando l’uscita della safety-car. Nel frattempo era finita fuori anche la Red Bull di Liam Lawson. Male anche Jack Doohan. Il secondo australiano in pista ha chiuso la tornata 1 distruggendo la sua Alpine con la conseguente prima uscita della vettura di sicurezza. Per il 22enne, il futuro si fa davvero difficile con l’ombra dell’argentino Franco Colapinto (riserva dell’Alpine) sempre più incombente, così come la mannaia del boss Flavio Briatore.
Ordine d’arrivo
1° Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 57 giri 1.42’06″304
2° Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 0″895
3° George Russell (Mercedes) – 8″481
4° Andrea Kimi Antonelli (Mercedes) – 10″135
5° Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 12″773
6° Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 17″413
7° Nico Hulkenberg (Sauber-Ferrari) – 18″423
8° Charles Leclerc (Ferrari) – 19″826
9° Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 20″448
10° Lewis Hamilton (Mercedes) – 22″473
11° Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 26″502
12° Yuki Tsunoda (Racing Bulls-Honda) – 29″884
13° Esteban Ocon (Haas-Ferrari) – 33″161
14° Oliver Bearman (Haas-Ferrari) – 40″351
Ritirati
Liam Lawson (Red Bull-Honda)
Gabriel Bortoleto (Sauber-Ferrari)
Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes)
Carlos Sainz (Williams-Mercedes)
Jack Doohan (Alpine-Renault)
Non partito
Isack Hadjar (Racing Bulls-Honda)
Classifica Piloti
1° Norris 25 – 2° Verstappen 18 – 3° Russell 15 – 4° Albon 12 – 5° Antonelli 10 – 6° Stroll 8 – 7° Hulkenberg 6 – 8° Leclerc 4 – 9° Piastri 2 – 10° Hamilton 1
Classifica Costruttori
1^ McLaren-Mercedes 27 – 2^ Mercedes 25 – 3^ Red Bull-Honda 18 – 4^ Williams-Mercedes 12 – 5^ Aston Martin-Mercedes 8 – 6^ Sauber-Ferrari 6 – 7^ Ferrari 5