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domenica 9 Febbraio 2025

La Giulietta come quella di papà!

 

Un colpo al cuore, il ricordo della sua infanzia, è stato questo il motore che ha subito convinto Marco Tarenzi, collezionista di Milano ad acquistare la sua Giulietta TI del 1958.

La storia della berlina del Portello inizia nel 1955, quando l’Alfa Romeo inizia a produrre vetture in scala industriale nella fabbrica milanese. Dopo la coupè, che è stata presentato in anticipo per ragioni di produzione, la berlina compare al Salone di Torino del 1955 e per un decennio sarà una delle macchine del boom economico dell’Italia. La versione Giulietta TI (Turismo Internazionale) con il motore potenziato a 65 cv, arriva due anni dopo e presenta alcune piccole modifiche estetiche al cofano ed ai fanali. La versione TI viene anche impiegata nelle competizioni dove conquista successi nei rally, nelle gare in salita e quelle di durata.

Abbiamo incontrato Marco Tarenzi, sempre entusiasta quando si parla delle vetture uscite dalla fabbrica del Portello.

“La passione per l’Alfa Romeo arriva dalla mia famiglia: l’esame della patente a 18 anni l’ho fatto su una Giulia 1.600 cc bollino oro”.

La Giulietta era quella di un medico condotto.

“La mia Alfa Romeo è una versione TI prodotta nel mese di novembre 1958 ed immatricolata il successivo 2 gennaio 1959, un artificio usato all’epoca per elevare il valore quando poi veniva venduta come usato. Tra le innovazioni di quel periodo c’era il cambio a quattro rapporti con meccanismo Porsche che aveva sostituito il precedente Borg Warner. La macchina è frutto di un ritrovamento fortuito esattamente 30 anni fa. Era del medico condotto del paese di Massino Visconti sul Lago Maggiore vicino ad Arona. Tramite amici vengo a sapere che c’era una Alfa Romeo abbandonata nei sotterranei di una casa, forse una Giulia e per scrupolo la vado a vedere. Entro e vedo questa vettura coperta da uno strato di coperte di lana le sollevo e scopro che non si trattava di una Giulia ma di questa Giulietta TI colore giallo Cina. Ho un colpo al cuore, subito i ricordi della mia infanzia ritornano alla mente con mio padre e la sua Giulietta Ti giallo Cina che mi fa una sorpresa e viene a prendermi all’uscita di scuola in seconda elementare con la sua nuova berlina che aveva appena ritirato dal concessionario”.

L’emozione compare ancora sul viso di Marco, ma la trafila per entrare in possesso di quella Giulietta non è stata immediata.

“Doveva essere mia quella Giulietta, la volevo con tutto il mio cuore ed i ricordi che erano affiorati nella mia mente. Inizia una lunga trattativa con il proprietario che era l’erede di quel medico condotto che aveva potuto guidare quella vettura solo per due anni, poi un infarto se l’era portato via. La macchina era stata usata dal suocero fino al 1971 e poi rimasta abbandonata nelle cantine della casa, per fortuna vicino al locale caldaia che aveva mantenuto sana la carrozzeria con il suo calore. Il figlio pensava che fossi un commerciante e volevo la Giuletta per ricavarci solo dei guadagni, fino a quando, un giorno, non mi vede in giro per il paese con la mia Abarth 595. Ha capito lo spirito della mia richiesta e la passione che, da sempre, ho avuto per le auto d’epoca, così siamo arrivati al passaggio di proprietà di quella vettura che custodisco gelosamente ancora oggi”.

Sono passati tre decenni da quando Marco è diventato il secondo proprietario della Giulietta Ti.

Gli unici interventi estetici che ho eseguito riguardano la cromatura di alcune parti come i paraurti, ma la carrozzeria è conservata con la vernice nitro che aveva all’epoca ed è stato fatto solo un car detailing con lucidatura da un esperto del settore. Sui sedili posteriori e sui pannelli porte c’era ancora la copertura in cellophane come era uscita dall’Alfa per non rovinarla. Invece sono stati eseguiti alcuni interventi di meccanica: il motore fermo per oltre 25 anni ha dovuto essere rivisto ed ho dovuto sostituire canne e pistoni che presentavano diversi segni di ruggine e potevano precludere tutto il motore se fosse stata avviata in quelle condizioni. Quando l’ho acquistata il contachilometri della Giulietta segnava 80.613 Km ed oggi, dopo tre decenni di uso, ne ha 148.000. L’ho sempre usata normalmente, non mi ha mai dato nessun problema, con la mia Alfa ho fatto dei bellissimi viaggi e diversi raduni, tra cui quello del Grossglockner in Austria. Ora fa parte della mia collezione accanto alle altre mie Alfa Romeo di quell’epoca accanto alla Sprint ed alla Spider III° serie.

Immagini ©Massimo Campi

 

 

 

 

Massimo Campi
Massimo Campihttp://www.motoremotion.it/
Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.

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