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martedì 11 Febbraio 2025

Ferrari 312B3 Spazzaneve: alla ricerca della deportanza

Mauro Forghieri, con la Spazzaneve, sperimenta le soluzioni aerodinamiche per la riscossa della Ferrari.

Immagini ©Massimo Campi

All’inizio degli anni ’70 a Maranello si respira un’aria pesante. Nonostante i successi della Ferrari 312P che conquista l’ultimo titolo Mondiale Marche nella gare di durata, manca da troppi anni un titolo mondiale nella massima formula. Mauto Forghieri ha progettato il motore 12 cilindri piatto, che diventerà la base per le future realizzazioni, con quel propulsore Jacky Ickx arriva secondo nel 1970, l’anno che vedrà il titolo postumo di Jochen Rindt. La Ferrari sembra avere risalito la china, ma con la stagione 1971 e la 312B2 tutto precipita.

Enzo Ferrari ha seri problemi di salute che lo allontanano per diverso tempo dalla sua squadra corse. Intanto a Maranello si fa strada la dirigenza Fiat ed arriva Sandro Colombo alla direzione tecnica che fa realizzare la nuova 312B3 dai telaisti inglesi della Thompson.

Mauro Forghieri, progettista della squadra corse dalla fine del 1961, è esautorato dai suoi compiti. La direzione tecnica della squadra è spaccata in due e “Furia” si rifugia nella sede distaccata di Modena con un piccolo gruppo di disegnatori per studiare nuove soluzioni tecniche. In questo contesto nasce la Ferrari 312B3 sperimentale, da tutti soprannominata “Spazzaneve” per la forma dell’alettone anteriore che ricorda proprio quella di una pala per spazzare la neve. La monoposto sperimentale è di completa rottura con il passato e con le vetture della concorrenza, generalmente strette e lunghe alla ricerca di una maggiore penetrazione aerodinamica. La Spazzaneve è corta e larga con una conformazione aerodinamica che va alla ricerca della deportanza per avere una maggiore velocità in curva.

“Studiando i dati in galleria del vento tra la monoposto 312B di Formula 1 ed il prototipo 312P mi sono accorto come la carrozzeria della macchina coperta generasse più carico in curva – sono le parole di Forghieri –  da questa considerazione sono nate le forme della spazzaneve.”

La monoposto è pronta ad agosto 1972 e nasce già con le future regole che entreranno in vigore nella stagione successiva dove erano previste strutture deformabili sulle fiancate con conseguente aumento della larghezza della monoposto.

Il telaio era nuovamente realizzato secondo gli standard sperimentati da Forghieri, ovvero con una struttura monoscocca realizzata da tubi metallici e pannelli in lamiera di rinforzo. Oltre alla insolita parte frontale, i radiatori sono posizionati ai lati dell’abitacolo e l’aria per il raffreddamento affluisce mediante le due prese tipo Naca aperte sul muso.

Per concentrare le masse verso il baricentro della vettura, Forghieri ha progettato la monoposto con un passo molto corto di soli 2,33 metri, mentre il V12 a 180° è appeso ad un trave centrale. La Spazzaneve inizia una serie di test a FioranoMonza e Misano, dove vengono raccolti diversi dati per le progettazioni future. La 312B3 sperimentale, pilotata da Arturo Merzario, si rivela comunque una vettura piuttosto nervosa a causa del passo molto corto. Si prevede anche un ipotetico debutto per il GP d’Italia 1972, ma i tempi di messa a punto non sarebbero stati sufficienti per renderla competitiva.

Intanto anche la Ferrari 312B3 realizzata in Inghilterra non si rivela all’altezza della situazione. Enzo Ferrari si rimette dalla lunga malattia, riprende il comando della squadra corse, richiama Forghieri a Maranello ed inizia una nuova fase della Ferrari. Per il 1974 Furia realizza la nuova 312B3, partendo dalla scocca costruita in Inghilterra con le evoluzioni studiate con la Spazzaneve. La Ferrari ritorna protagonista, perde il mondiale all’ultima gara, ma per i futuri anni centrerà tre titoli con Lauda e Scheckter partendo proprio dai dati raccolti dalla Ferrari Spazzaneve.

 

Massimo Campi
Massimo Campihttp://www.motoremotion.it/
Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.

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