Formula 1

Published on Settembre 4th, 2024 | by redazione

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Monza: Leclerc immenso!

 

Di Carlo Baffi – immagini Raul Zacchè/Actualfoto – Enrico Ghidini

Il monegasco e la Ferrari trionfano nel Gran Premio d’Italia sorprendendo le favoritissime McLaren-Mercedes che partivano dalla prima fila, grazie ad una strategia azzeccatissima. La seconda Rossa di Sainz è 4^ davanti ad Hamilton e Verstappen, la cui Red Bull è sempre più plafonata.

Sono appena trascorse le 16:18 quando un boato accompagna il passaggio della Ferrari numero 16 che taglia vittoriosa il traguardo al termine del 53° giro. Charles Leclerc ha conquistato il 95° Gran Premio d’Italia, regalando al popolo del Cavallino una gioia incontenibile, insperata ed indimenticabile. Emozione unica da cardiopalma, di quelle che possono materializzarsi solo in un luogo chiamato, non a caso, il Tempio della Velocità. La vittoria della Ferrari vale doppio, forse triplo, perché nessuno se la sarebbe mai aspettata visto la McLaren, ormai una divenuta monoposto stratosferica. Ma la Ferrari ha capito che per mettere in scacco la concorrenza poteva solo giocare d’azzardo, assumendosi il rischio di passare dal colpo di genio alla topica colossale. E così ha sbancato. A nostro avviso il trionfo Rosso si è costruito su alcuni elementi fondamentali. Il primo, senza nulla togliere alla Ferrari, è stato il suicidio della McLaren-Mercedes. Domanda: è possibile non vincere un G.P. quando disponi della monoposto più forte e monopolizzi la prima fila? Si e la prova la si è vista domenica. Pare che la strategia del team anglo-tedesco prevedesse che chi, dopo il via, tra Lando Norris ed Oscar Piastri fosse uscito in testa dalla 1^ Variante, restasse leader sino alla fine scortato dal compagno. Il classico gioco di squadra con l’obbligo tassativo di non eleminarsi con contatti assassini. Il poleman Norris ha azzeccato la partenza, affrontando il curvone davanti a tutti sfatando il tabù che lo vedeva sempre soccombere allo start. Peccato che giunto alla Roggia, sentendosi al sicuro, non si aspettava che Piastri lo infilasse con una freddezza da killer spietato. Frastornato dal gancio subito, Lando si vedeva superato pure da Leclerc a Lesmo: aveva perso due posizioni già a metà del primo giro. Finito quasi al tappeto, l’inglese ha cercato di reagire forzando e spremendo di conseguenza le sue Pirelli (con 54° gradi sull’asfalto), così come Piastri che ha cercato di allungare sulla Rossa del monegasco salito secondo. Una variabile che ha sconvolto i piani del team-papaya, a cui si sarebbe aggiunta la grossa incognita della tenuta della gomme hard, che nessuno aveva provato nei giorni precedenti. E qui sono entrati in ballo i tecnici della Ferrari che hanno deciso di giocare sulla sosta unica, contando su una SF-24 efficace e gentile con gli pneumatici. La maestria di Leclerc ha fatto il resto. Il Principino ha condotto la corsa senza alcuna sbavatura, soprattutto nel finale quando stava assaporando la grande impresa e la tensione era alle stelle. Ma per comprendere meglio quanto accaduto, torniamo al giro 15 quando s’è innescato l’effetto domino. Norris rientrava passando dalle medie alle dure, mettendo a segno l’undercut su Leclerc che faceva la sosta nella tornata dopo (hard anche per lui). Al passaggio 17, pit-stop per Piastri che restava davanti a Norris, mentre Sainz calzava le dure 3 giri dopo, ritrovandosi 6°. Le due MCL38 conducevano fino al 33° giro, poi si fermava Norris e sei tornate dopo Piastri (calzavano sempre le dure) consegnando la testa a Leclerc e Sainz. Era la svolta, perché i due fantini del Cavallino sarebbero andati avanti fino alla bandiera a scacchi. Vana la rincorsa di Piastri che pur girando un secondo più rapido del monegasco, riusciva a disfarsi di Sainz all’Ascari salendo 2°, solo a otto giri dal termine: troppo pochi per colmare il gap. Lo spagnolo avrebbe subito anche il ritorno di Norris che arpionava la terza piazza. Il resto è noto, con Leclerc Re di Monza per la seconda volta dopo il 2019, che si abbandonava ad una gioia senza limiti, esaltando la marea dei ferraristi che avevano preso d’assalto la pista, come da tradizione. Dopo Monte Carlo, la gara di casa in cui ha rotto un tabù, Charles s’è imposto pure sul circuito della Ferrari. Due trionfi su due circuiti che sono tra i più iconici del mondiale e che lo ripagano dei tanti rospi ingoiati nella stagione. La Ferrari ha di che essere ottimista perché gli aggiornamenti che interessavano ben otto aree della monoposto hanno funzionato e può guardare ai prossimi round di Baku e Singapore (che ben si sposano con le caratteristiche della SF-24) con fiducia. Il Cavallino è attualmente terza forza nel mondiale ed il gap dalla Red Bull s’è assottigliato a 39 punti. Scornata è invece la McLaren che ha sprecato l’ennesima opportunità, anche se ha ormai agguantato la Red Bull nel mondiale costruttori. I punti da recuperare sono soltanto 8, mentre tra i piloti il divario tra il capofila Verstappen e Norris è di 62 lunghezze. Restano 8 gare da affrontare, oltre alle quali entreranno in gioco i punti delle Sprint-Race e dei giri veloci. Una missione è quasi impossibile, ma contro una Red Bull così in disarmo, perché non tentare? Eloquenti le parole di Andrea Stella, il Team Principal di Woking:” Stiamo lottando contro Max Verstappen, per cui se vogliamo sostenere un pilota, dobbiamo scegliere quello che si trova nella posizione migliore.” Un messaggio rivolto a Piastri che pur avendo dimostrato di essere un tipo tostissimo candidato a diventare la prima guida nel 2025, dovrà piegarsi alla ragion di stato lanciando la volata a Norris. Detto ciò, chiediamoci per quale ragione non state invertite le posizioni all’ultimo passaggio con Norris autore anche del giro veloce (1’21”432); in fondo erano sempre punti in più che possono tornare utili. E’ d’uopo però che il britannico si decida, una volta per tutte, a sfoderare gli artigli, ad essere più incisivo. O adesso, o mai più. Perché sebbene abbia contro un fuoriclasse famelico come Verstappen, la Red Bull è in caduta libera. L’olandese non solo è a digiuno di vittorie da sei G.P., ma non sale manco più sul podio. Nella qualifica di Monza è risultato settimo a quasi 7 decimi dalla pole, precedendo il compagno Sergio Perez. E nei pit-stop, gli uomini di Milton Keynes che un tempo erano rapidissimi, ora vanno oltre i 3 secondi. Allucinante! Comprensibile lo sfogo nel post-gara di Max:” Al momento entrambi i campionati non sono realistici.” La crisi del team anglo-austriaco pare non avere fine, da qui la domanda: il tesoretto di punti accumulato da Verstappen basterà a garantirgli il titolo? Forse si, ma la strada s’è fatta parecchio in salita e solo il suo immenso talento potrà consentirgli di metter le mani sulla quarta corona. Sottotono è apparsa la Mercedes da cui ci si attendeva qualcosa di più. I sogni di George Russel, che scattava col terzo tempo, sono svaniti dopo lo start con il lungo in prima variante, mentre Lewis Hamilton colpevole di una brutta qualifica ha chiuso con un incolore 5° posto. In conclusone, la “Stella a Tre  Punte”, ha fatto notizia solo per l’ufficializzazione del 18enne Andrea Kimi Antonelli, che l’anno prossimo farà coppia con Russell a Brackley. Finalmente ritroveremo un pilota italiano in F.1. Gran Premio fatale per Kevin Magnussen (decimo all’arrivo), che complice una toccata con Gasly, s’è preso un penalty di 10” e 2 punti sulla patente. Purtroppo per lui, il danese della Haas-Ferrari era recidivo ed avendo raggiunto i 12 punti stabiliti dal regolamento, salterà la prossima corsa di Baku, in programma fra due settimane, dove verrà rimpiazzato dall’inglese Oliver Bearman.

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Ordine d’arrivo

1°- Charles Leclerc (Ferrari) 53 giri in 1h14’40″727

2°- Oscar Piastri (McLaren)

3°- Lando Norris (McLaren)

4°- Carlos Sainz (Ferrari)

5°- Lewis Hamilton (Mercedes)

6°- Max Verstappen (Red Bull)

7°- George Russell (Mercedes)

8°- Sergio Perez (Red Bull)

9°- Alexander Albon (Williams)

10°-  Kevin Magnussen (Haas)

11°- Fernando Alonso (Aston Martin)

12°- Franco Colapinto (Williams)

13°- Daniel Ricciardo (Racing Bulls)

14°- Esteban Ocon (Alpine)

15°- Pierre Gasly (Alpine)

16°- Valtteri Bottas (Kick Sauber)

17°- Nico Hulkenberg (Haas)

18°- Guanyu Zhou (Kick Sauber)

19°- Lance Stroll (Aston Martin)

Ritirati

Yuki Tsunoda (Racing Bulls)

Classifica piloti
1° Verstappen 303 – 2° Norris 241 – 3° Leclerc 217 – 4° Piastri 197 – 5° Sainz 184 – 6° Hamilton 164 – 7° Perez 143; 8° Russell 128 – 9° Alonso 50 – 10° Stroll 24 – 11° Hulkenberg – 12° Tsunoda 22 – 13° Ricciardo 12 – 14° Gasly 8 – 15° Bearman 6 – 16° Magnussen 6 – 17° Albon 6 – 18°  Ocon 5

Classifica costruttori
1^ Red Bull-Honda 446 – 2^ McLaren-Mercedes 438 – 3^ Ferrari 407 – 4^ Mercedes 292 – 5^ Aston Martin-Mercedes 74; 6^ Racing Bulls-Honda 34; 7^ Haas-Ferrari 28; 8^ Alpine-Renault 13; 9^ Williams-Mercedes 6

 

 

 

 

 

 

 

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