Published on Agosto 27th, 2024 | by Massimo Campi
0F1 Zandvoort: Stravince Norris!
Di Carlo Baffi
L’inglese della McLaren-Mercedes s’impone in casa di Verstappen dopo esser scattato dalla pole. Bravo l’olandese, secondo su una Red Bull che fatica. La Ferrari centra un podio insperato con Leclerc, terzo dopo esser partito sesto e piazza la vettura gemella quinta con Sainz qualificatosi decimo.
Il Gran Premio d’Olanda ha aperto il girone di ritorno del Campionato del Mondo di F.1 regalandoci alcuni spunti su cui fare delle riflessioni. Dal Norris trionfatore alla Ferrari rivitalizzata, dalla Mercedes tornata incolore alla Red Bull ancora col fiato corto.
Metamorfosi? – Non è la vittoria schiacciante della McLaren-Mercedes (terza stagionale) a fare notizia, bensì quella di Lando Norris, con la quale ha rotto un tabu’. Il potenziale della MCL 38, forte dei nuovi aggiornamenti, ormai è più che una certezza tale da porre il team anglo-tedesco come favorito nella corsa al titolo costruttori: i punti dalla Red Bull capolista sono soltanto 30, quasi una manciata viste le 9 gare che mancano alla fine ed i valori delle due forze in campo. Ma senza nulla togliere al mezzo meccanico, permetteteci di esaltare la prestazione di Norris, apparso cambiato rispetto ad un mese fa. Le qualifiche ci avevano consegnato una prima fila con il britannico autore di una pole perentoria al fianco di Verstappen, l’eterno rivale che lo ha quasi sempre messo sotto, forte di una mentalità più solida, esperta ed anche aggressiva. Da tempo Lando, nonostante il suo talento, è inquadrato come un pilota fragile, troppo bonaccione per nuotare in un aquario di squali e piranha. In tanti avrebbero scommesso sull’ennesima lezione di Max all’ “amico” inglese. Invece non è stato così, anche se allo spegnimento delle luci Norris è stato nuovamente bruciato da Verstappen, balzato in testa. Per Lando poteva essere la mazzata decisiva che lo mandava al tappeto, invece ha incassato il colpo e consapevole di una vettura efficace ha mantenuto la calma. Nel vedere che la Red Bull non prendeva il largo, procedeva sornione guadagnando terreno fino ad entrare in zona Drs e da qui ha lanciato l’assalto. Non ha mostrato alcun timore reverenziale nell’affondare il colpo ed infilare il tre volte iridato, senza concedergli alcuna replica. Da li in poi, per Norris è stato un monologo, con tanto di giro veloce alla fine e soprattutto con 22” rifilati a Verstappen, giunto alle sue spalle. L’hat-trick realizzato può rappresentare un punto di svolta per Lando? Forse si. Nella sua mente doveva avvenire il cosiddetto “switch” e può esserci stato. Ha accorciato il distacco da Verstappen in classifica, seppur di poco, ma qualcuno parla già di mondiale riaperto. Calma! I punti da recuperare sono 70, mica pochi e Verstappen difficilmente . Non possiamo escludere però che nel cervello dell’inseguitore circoli un pensierino iridato. D’altronde finchè la matematica non ti condanna, perché non sognare la gloria. Un aspetto che alzerebbe l’asticella e che metterebbe Norris di fronte ad un’ulteriore prova di maturità, perché con una monoposto così puoi giocartela a patto di non commettere errori. Ma il distacco inflitto ad un alieno come Verstappen non è da sottovalutare. Andrea Stella, team principal di Woking, è stato eloquente ai microfoni degli inviati di Sky:” Lando sta vivendo un trend di crescita consistente e l’ha dimostrato oggi. Ha perso una posizione e l’ha riguadagnata, sapendo attendere. La sua è una prova di maturità, anche se non sarà l’unica.” Anche sul podio e nelle interviste, Norris è parso contenere la comprensibile euforia:” Oggi mi sento in cima al mondo, che aiuta. Ma io mi concentro sul lavoro giorno per giorno e guardo già alla prossima gara.” Un ragionamento in linea con quanto espresso dopo alla pole a chi gli chiedeva cosa sarebbe accaduto in corsa alla prima curva:” Della partenza di domani non voglio parlare. Sono certo però che sarà dura. Max corre nella sua gara di casa. Però non vedo l’ora.” Bravo Lando! Forse la prova della metamorfosi si trova proprio in queste considerazioni, vivendo la realtà un passo alla volta consapevole che un ostacolo può anche rappresentare un’opportunità per crescere: è una questione di prospettiva. E l’atto di forza esibito in Olanda, nella tana di Max davanti al popolo oranje la dice lunga. Un’iniezione di fiducia che cresce l’autostima e scaccia i fantasmi. A nostro avviso, classifica alla mano, non è Norris che dovrebbe preoccuparsi di Verstappen, bensì il contrario. L’unica nota dolente in casa McLaren arriva da Piastri che ha capitalizzato meno del previsto. Anche in questa trasferta la McLaren ha mancato una doppietta che era alla sua ampia portata. Oscar partiva dalla seconda fila col terzo tempo, ma come il compagno è scattato male sopravanzato da Russell ed ha dovuto inseguire. Si è poi ritrovato dietro alla Ferrari complice l’astuto undercut di Leclerc e non è più riuscito a superarlo chiudendo quarto al oltre 27 secondi da Norris. Anche questo potrebbe essere un elemento che giocherebbe a favore dell’inglese per la leadership interna? Chissà. Di sicuro i punti di differenza tra i due potrebbero convincere la scuderia ad imporre una gerarchia al fine tirare la volata a Lando. Aver contro queste MCL38 non ti fa dormire sonni tranquilli.
Tempi duri – Il polso della situazione era già emerso il sabato dopo le qualifiche in cui Max Verstappen ha sfoderato un giro monstre frutto al 100% della sua classe innata. Un copione trito e ritrito che permette alla Red Bull di restare ai piani alti (Perez s’è piazzato quinto, per lui già un successo). In corsa Max è stato perfetto al via balzando al comando, ma rispetto ai tempi passati la sua RB20 non è più l’astronave con cui spiccava il salto nell’iperspazio e così ha subito il ritorno di Norris. I suoi ultras che hanno gremito le tribune in riva al Mare del Nord, si sono illusi per 17 giri, per poi capire che potevano scordarsi le marce trionfali delle ultime tre stagioni. Verstappen non vince da cinque Gran Premi e cerca di incamerare più punti possibili per mettere le mani sulla sua quarta corona. Così a Zandvoort ha ottenuto un’importante seconda piazza che gli permette di mantenere una distanza di sicurezza dal più diretto inseguitore. Però se negli anni scorsi e di questi tempi il titolo era scontato, ora “Mad Max” deve giocare in difesa evitando battute a vuoto, ossia gli zeri. “Si cerca sempre di fare il meglio – ha dichiarato l’olandese nel post-gara – Siamo partiti bene, oggi le abbiamo provate tutte, però in pista è stato abbastanza chiaro che non fossimo abbastanza veloci, per cui ho cercato di fare la mia gara, potevo solo arrivare secondo.” E sull’immediato futuro Verstappen è molto diretto:” Dobbiamo ricominciare a vincere.” Max ha lanciato l’ennesimo Sos (in Ungheria erano volate pure parole grosse via radio) al team che in Olanda ha bocciato il nuovo fondo per tornare al vecchio e che si ritrova impantanato in un vicolo cieco. Newey non lavora più sulla RB20 da Miami e le ore a disposizione in galleria del vento sono molto meno rispetto alla McLaren giunta dietro in classifica nel 2023. Lungi da noi parlare di un Verstappen spaventato, ma essere stato detronizzato brutalmente davanti ai suoi sudditi e per di più nel suo 200° Gran Premio, può far male anche ad un tipo glaciale come lui. Inoltre, come detto più volte, non si può sempre confidare negli straordinari del fenomeno; è umano anche lui. Fa specie la preoccupazione di Helmut Marko, eminenza grigia dei bibitari. “Come ha detto Max prima della pausa estiva, la squadra deve lavorare di più e deve migliorare, perché così sono a rischio entrambi i campionati.” Frase insolita per un tipo deciso come il manager austriaco che fino a poco tempo fa non teneva molto in considerazione la concorrenza. E veniamo a Perez. Sebbene fosse nervoso per la sua condizione in Red Bull (Horner l’ha riconfermato definendolo “il meno peggio”) ha rimediato un sesto posto tornando a portare punti in cascina per quel fronte costruttori, che appare sempre più come una trincea prossima alla capitolazione.
Sorpresa! – Dopo le qualifiche, coi 9 decimi di gap dalla pole, Charles Leclerc non aveva usato mezzi termini:” Per fare il podio ci vorrebbe un miracolo.” Ed il Team Principal Frederic Vasseur aggiungeva:” Occorre cercare di fare dei buoni punti, di ottimizzare, tirare a casa tutto il possibile. Ma non è il caso di farsi illusioni.” Ebbene a distanza di 24 ore, tra i ferraristi è ritornato come d’incanto l’ottimismo nel vedere una Rossa cambiare volto. Charles Leclerc 3°, Carlos Sainz 5° e se teniamo conto che il monegasco partiva dalla sesta piazza e l’iberico dalla decima, è tanta roba; soprattutto se pensiamo agli sviluppi importanti annunciati per Monza, in programma la settimana prossima. Al via, Leclerc ha guadagnato una posizione, ma inizialmente non gli era impossibile tenere il passo di Piastri e si doveva difendere da Perez. Poi la sua SF-23 ha cominciato ad avvicinarsi fino a tentare l’assalto al 23° giro in curva 1, ma l’australiano non mollava tenendo Charles all’esterno. In quel momento entrava in azione il muretto Ferrari che decideva per l’undercut del Principino montandogli le gomme dure, spiazzando così in un solo colpo Piastri e Russell. Mossa azzeccatissima che avrebbe spianato la via del podio a Leclerc, bravissimo poi a controllare il ritorno dell’australiano ed a chiudere a soli 2”5 da Verstappen. Un plauso anche Sainz protagonista di una gara consistente, in rimonta. Il Cavallino guadagna punti sulla Mercedes, consolidando il suo terzo posto in classifica. “Non mi capita spesso di essere soddisfatto per un terzo posto, ma oggi sono estremamente contento del lavoro fatto dalla squadra in un fine settimana così difficile – ha spiegato Leclerc dopo l’arrivo – Abbiamo faticato in tutte le sessioni sin dalle prime libere, ma siamo riusciti a mettere tutto insieme quando contava di più. Abbiamo trovato il ritmo di cui avevamo bisogno, messo in atto una strategia perfetta, battendo i nostri concorrenti e tenendoli dietro senza doversi inventare chissà cosa.” Ed il monegasco pensa poi alla gara di italiana.” È grandioso iniziare la seconda metà della stagione in questo modo. La prossima gara è a Monza: è il nostro Gran Premio di casa e faremo il massimo per rendere orgogliosi i nostri tifosi.” Sorride pure Sainz:” Questo quinto posto è davvero un buon risultato: onestamente non ci aspettavamo una gara così positiva, soprattutto dopo l’inizio di fine settimana molto difficile che abbiamo avuto. La nostra gara è stata molto solida, con buoni sorpassi in pista e un ritmo sempre veloce, specie con la gomma dura dopo che mi sono liberato delle vetture che avevo davanti. Arriviamo a Monza con il morale alto: non vedo l’ora di correre davanti ai nostri tifosi!.” Vasseur parla di un buon fine settimana nel complesso, malgrado la trasferta di Zandvoort fosse vista con poco ottimismo. “In ottica gara, sentivamo già da venerdì di andare meglio con le Pirelli usate – puntualizza il manager francese – e la gara lo ha confermato. Ci sono ancora nove G.P. da disputare, alcuni saranno più adatti a noi rispetto ad altri e dobbiamo vedere cosa possiamo estrarre a livello di potenziale con il nuovo pacchetto che arriverà presto. Il risultato di oggi è sicuramente un’iniezione di fiducia per tutta la squadra. Stasera ci godremo questo podio e da domani ci concentreremo su Monza.” In conclusione, la Ferrari vista dopo la pausa estiva è apparsa più reattiva, capace di rimediare alle difficoltà palesate il sabato.
Marcia indietro – “Non si fa primo e secondo a Spa e poi settimo ed ottavo a Zandvoort. Qualcosa di grande non ha funzionato.” E’ questa la sintesi del Team Boss Mercedes Toto Wolff, che non ha nascosto la propria delusione per le prestazioni mostrate in Olanda. Le “Frecce d’Argento” pare siano tornate ai primi mesi del mondiale quando navigavano nelle retrovie. L’unico acuto l’ha avuto George Russell quarto in qualifica, a differenza di uno spento Lewis Hamilton eliminato in Q2 e retrocesso di tre posizioni per l’impeding ai danni di Perez, che poco educatamente gli dato dell’idiota via radio. A Brackley confidavano nel riscatto in gara che non è arrivato, con le W15 mai in grado di puntare ai piani alti. Entrambi i piloti hanno fatto due soste, giocando la carta delle soft. Hamilton per agguantare almeno il punto del giro veloce e Russell per scavalcare Perez. Una strategia giusta se vogliamo che però non ha sortito gli effetti sperati. L’unico merito va riconosciuto ad Hamilton, risalito dal 14° al 7° posto. Il bilancio finale però alquanto è deludente per una squadra che un mese aveva stupito tutti in Belgio rendendo la vita difficile alla super McLaren. A fare notizia è stata invece l’ufficialità che Andrea Kimi Antonelli, fresco dei suoi 18 anni, debutterà in F.1 a Monza nelle prove libere del venerdì mattina al volante della monoposto di Lewis Hamilton. Una tappa molto importante per il giovane talento bolognese che ha trovato in Toto Wolff il suo mentore, sempre più deciso a schierarlo accanto a Russell nel 2025. Forza Kimi!
Rivoluzione francese – Elogi a Pierre Gasly che ha tagliato il traguardo al nono posto mantenendo la posizione da cui era partito. Il francese ha incamerato due punti pesanti, lottando col coltello fra i denti. Da incorniciare l’acuto al 42° passaggio che l’ha visto carpire la decima posizione ad Albon, sbucando da una bagarre in stile “Indy Car” con 5 vetture protagoniste. La performance di Gasly è importante dato il momento critico che sta vivendo l’Alpine. A Zandvoort è stato presentato il nuovo Team Principal, Oliver Oakes. L’ennesimo cambio ai vertici, dopo il repulisti della scorsa stagione e l’arrivo di Flavio Briatore nel ruolo di consulente speciale del presidente Luca De Meo. Il popolare manager piemontese ha dato il via ad una rivoluzione drastica e traumatica con un programma ben preciso al fine di schiodare una compagine blasonata come quella transalpina dal fondo della classifica. La decisione di adottare le power unit Mercedes ha destato un certo clamore e pure una sollevazione da parte dei motoristi Renault, contrari all’idea di utilizzare un motore prodotto da un diretto concorrente sul mercato. Una scelta motivata dai costi alla faccia dello sciovinismo d’oltralpe. Ma la protesta ha coinvolto pure i dipendenti della sede di Viry-Chatillon preoccupati per la sorte dei loro posti lavoro, anche se non sono previsti licenziamenti. Il personale potrebbe essere ricollocato in altri settori aziendali. La cura Briatore è tosta per rimettere in piedi un team vittima di una “mancata gestione e con manager sbagliati” (la sentenza di Flavio). D’ora in avanti si punterà solo su dirigenti validi e motivati e soprattutto presenti ad Enstone, che a detta di Briatore va gestita in loco e non da Parigi. Non è un caso che il 36enne Oakes viva a poche centinaia di metri dalla factory. “FB” è stato chiaro pure sulle tempistiche non creando illusioni:” Vogliamo tornare a conquistare qualche podio nel 2027, la situazione da cui partiamo non è delle migliori ed in F.1 c’è una competizione molto serrata.”
Ordine d’arrivo
1° – Lando Norris (McLaren-Mercedes) – 72 giri
2° – Max Verstappen (Red Bull-Honda) – 22″896
3° – Charles Leclerc (Ferrari) – 25″439
4° – Oscar Piastri (McLaren-Mercedes) – 27″337
5° – Carlos Sainz (Ferrari) – 32″137
6° – Sergio Perez (Red Bull-Honda) – 39″542
7° – George Russell (Mercedes) – 44″617
8° – Lewis Hamilton (Mercedes) – 49″599
9° – Pierre Gasly (Alpine-Renault) – 1 giro
10° – Fernando Alonso (Aston Martin-Mercedes) – 1 giro
11° – Nico Hulkenberg (Haas-Ferrari) – 1 giro
12° – Daniel Ricciardo (Racing Bulls-Honda) – 1 giro
13° – Lance Stroll (Aston Martin-Mercedes) – 1 giro
14° – Alexander Albon (Williams-Mercedes) – 1 giro
15° – Esteban Ocon (Alpine-Renault) – 1 giro
16° – Logan Sargeant (Williams-Mercedes) – 1 giro
17° – Yuki Tsunoda (Racing Bulls-Honda) – 1 giro
18° – Kevin Magnussen (Haas-Ferrari) – 1 giro
19° – Valtteri Bottas (Sauber-Ferrari) – 2 giri
20° – Guan Yu Zhou (Sauber-Ferrari) – 2 giri
Classifica piloti
1° Verstappen 295 – 2° Norris 225 – 3° Leclerc 192 – 4° Piastri 179 – 5° Sainz 172 – 6° Hamilton 154 – 7° Perez 139; 8° Russell 122 – 9° Alonso 50 – 10° Stroll 24 – 11° Hulkenberg, Tsunoda 22 – 13° Ricciardo 12 – 14° Gasly 8 – 15° Bearman 6 – 16° Magnussen, Ocon 5 – 18° Albon 4
Classifica costruttori
1^ Red Bull-Honda 434 – 2^ McLaren-Mercedes 404 – 3^ Ferrari 370 – 4^ Mercedes 276 – 5^ Aston Martin-Mercedes 74; 6^ Racing Bulls-Honda 34; 7^ Haas-Ferrari 27; 8^ Alpine-Renault 13; 9^ Williams-Mercedes 4