Published on Agosto 16th, 2024 | by Massimo Campi
0BMW Art Car: creatività in gara a Le Mans
Immagini ©Massimo Campi
L’Art Car è una tradizione in casa BMW da quando la casa bavarese ha voluto accumunare l’arte alle competizioni facendo colorare con una livrea artistica alcune sue vetture. Una operazione nata quasi mezzo secolo fa che ha entusiasmato gli appassionati di sport motoristici uniti a quelli che amano il design o le arti, la tecnologia e la mobilità.
Il programma BMW Art Car nasce nel 1975 grazie al pilota francese e amante dell’arte Hervé Poulain, che insieme all’allora Responsabile di Motorsport BMW Jochen Neerpasch, chiese al suo amico artista Alexander Calder di dipingere un’auto. Il risultato fu una BMW 3.0 CSL, che gareggiò alla 24 Ore di Le Mans nel 1975 diventando la beniamina del pubblico.
Da allora tanti altri artisti come Frank Stella, Roy Lichtenstein, Andy Warhol, Jenny Holzer, Jeff Koons, Cao Fei e John Baldessari, tanto per citarne alcuni, hanno creato auto da corsa artistiche per BMW. Lo stretto legame tra arte e sport motoristici è anche parte integrante della storia della BMW Art Car Collection.
Nel corso degli anni sono state diverse le Art Car che hanno corso e quest’anno è stata la volta della 20esima vettura. Il prototipo personalizzato da Julie Mehretu, è tornata a correre la 24 Ore di Le Mans, disputata il 15 e 16 giugno, con il significativo numero 20 di partenza, pilotata da Sheldon van der Linde, Robin Frijns e René Rast. Non solo, l’artista ha disegnato anche le tute da corsa indossate dai piloti ufficiali BMW al volante della Hypercar #20.
Il prototipo di base è la M Hybrid V8, il nuovo prototipo LMDh realizzato dal reparto sportivo della casa di Monaco in collaborazione con la Dallara per competere nelle gare endurance WEC e nel campionato americano IMSA.
Julie Mehretu è una pittrice americana di fama mondiale. Nata ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, nel 1970, insieme alla sua famiglia si è trasferita negli Stati Uniti all’età di sette anni. Attualmente l’artista vive e lavora a New York e Berlino
La pratica di Mehretu nella pittura, nel disegno e nella grafica, coinvolge lo spettatore in una dinamica articolazione visiva dell’esperienza contemporanea. “Ho amato le auto per gran parte della mia vita, come giocattoli, come oggetti, come opportunità. Perciò sono davvero entusiasta di poter lavorare alla prossima BMW Art Car – ha dichiarato Julie Mehretu a seguito dell’investitura -. Questo progetto combina il brivido della velocità, la 24 Ore di Le Mans e le possibilità di creazione che offrono i veicoli ibridi e completamente elettrici come future modalità di interazione e di trasporto. L’intero progetto BMW Art Car riguarda l’invenzione, l’immaginazione, il superare i limiti di ciò che è possibile. Non penso a questa macchina come a qualcosa da esporre. La sto pensando come qualcosa che correrà a Le Mans e òa BMW Art Car potrà considerarsi completata solo a gara conclusa.”
La gara della BMW Art Car è stata piuttosto travagliata, dopo la partenza dalla 16.ma posizione la M Hybrid V8 #20 è riuscita ad entrare nella top ten fino a quando Robin Frijns ha perso il controllo e si è schiantato contro le barriere di pneumatici. Nonostante il pilota olandese fosse riuscito a tornare ai box, i pesanti danni subiti nell’incidente hanno causato lo stop della vettura. Tuttavia, per onorare il progetto Art Car e premiare il team WRT per il duro lavoro svolto, dopo una lunga pausa per le riparazioni l’auto è tornata in pista poco prima della fine delle 24 ore e ha tagliato il traguardo portando, comunque, a termine la propria missione.
Dopo la maratona francese la 20.ma BMW Art Car è diventata un’opera che verrà in seguito esposta al pubblico nei musei e sulle piattaforme artistiche di tutto il mondo.