Storia

Published on Aprile 15th, 2024 | by Massimo Campi

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Alfa Romeo RL Targa Florio

Il 15 aprile 1923 l’Alfa Romeo RL TF conquista la prima grande vittoria internazionale

L’Alfa Romeo all’inizio degli anni ‘20 è ancora una piccola realtà nel panorama automobilistico ma le sue vetture iniziano a conquistare vittorie nella gare italiane. Nel 1920 Giuseppe Merosi, il direttore tecnico della fabbrica del Portello progettò il motore della nuova RL per il nuovo regolamento della formula tremila per le competizioni internazionali che prevedeva 3 litri come cilindrata massima. Una norma che durò la sola stagione del 1921 e nel 1922 venne ridotta la cilindrata a soli due litri. Il propulsore, un sei cilindri in linea a valvole in testa con aste e bilancieri da 2.916 cc con monoblocco e testa smontabile in ghisa e condotti di aspirazione e scarico fusi nel blocco, venne subito utilizzato per le vetture stradali.

Una delle più importanti competizioni dell’epoca era la Targa Florio. La fabbrica milanese aveva già partecipato alla gara e nel 1920 un giovane Enzo Ferrari era arrivato secondo dietro la Nazzaro di Meregalli, con la sua Alfa Romeo 40/60 HP.

Per il 1923 viene preparata la nuova RL Targa Florio con una carrozzeria due posti alleggerita dal peso a secco di 980 kg comprese due ruote di scorta. Rispetto alla RL di serie pesava la metà ed al posteriore vennero montati doppi ammortizzatori a frizione. Il sei cilindri in linea, era dotato albero motore a quattro supporti di banco derivato da quello della RL SS con una speciale preparazione ed alimentato da due carburatori.

Della RL Targa Florio verranno costruiti cinque esemplari di cui tre dotati di motore con cilindrata 2.994 cc e due dotati di motore 3.154 cc che raggiungeva la potenza di 95 cv.

Per la gara siciliana la squadra milanese corse con quattro vetture. Le due più potenti, dotate di motore 3154 cc, furono affidati ad Antonio Ascari e Ugo Sivocci mentre le altre due vetture con il sei cilindri di tre litri vennero pilotate da Giulio Masetti ed Enzo Ferrari. La XIV* edizione della gara siciliana si svolse il 15 aprile 1923 sul Circuito medio della Madonie di 108 Km che i partecipanti percorrevano per 4 giri ed un totale di 423 Km di gara.

Ugo Sivocci fu il vincitore della edizione 1923, il primo a conquistare una vittoria internazionale con le vetture del biscione, seguito da Antonio Ascari. Le Alfa Romeo dominano la gara e la vittoria sembra una faccenda privata tra Ascari e Sivocci, seguito dalla Steyr VI Klausen Sport di Minoia.Ascari è in testa ma a 200 dall’arrivo si spegne il motore della sua RL. Il suo vantaggio, però, era tale che i meccanici arrivano in tempo per far ripartire il motore e, nell’euforia, salirono tutti a bordo per tagliare il traguardo, subendo la squalifica. A questo punto, Ascari fece ritorno al punto dove si era fermata la sua automobile per ripercorrere da solo quella parte di tracciato. Intanto arriva Sivocci che taglia il traguardo da vincitore mentre Ascari è classificato solo secondo. Per l’Alfa Romeo è la prima vittoria assoluta internazionale ed Ugo Sivocci diventa il simbolo del successo della fabbrica del Portello.

Tra le particolarità della gara sul tracciato delle Madonie vi fu la comparsa del quadrifoglio sulla vettura del vincitore. Il simbolo fu dipinto da Sivocci sulla propria vettura per motivi scaramantici dato che era iscritto alla competizione con il numero 13. Sivocci finalmente vinse la sua prima gara ed il simbolo da allora, sarebbe comparso su tutte le vetture da corsa della casa milanese e sulle versioni più sportive delle sue vetture stradali.

Allora il quadrifoglio comparve su un quadrato bianco come sfondo, ma la fortuna assiste solo pochi mesi il pilota salernitano che perde la vita l’8 settembre 1923 a Monza durante le prove del 1º Gran Premio d’Europa. Sivocci deve prendere parte alla gara con l’Alfa Romeo P1 n. 17 ma quella volta la vettura è priva del quadrifoglio a causa di complicazioni nella messa a punto che avevano impedito la verniciatura della carrozzeria. In memoria di Sivocci, il quadrato bianco fu sostituito da un triangolo, a significare l’assenza del grande campione.

Successivamente una RL Targa Florio 1923 affidata ad Antonio Ascari giunse prima al Circuito di Cremona stabilendo sui 10 km la velocità media di 157 km/h, notevole per l’epoca. Vinse nel 1923 e 1924 il Circuito del Savio guidata da Enzo Ferrari.

 


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Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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