Di Carlo Baffi
Il padre del tre volte iridato, ha rilasciato un duro sfogo al Daily Mail in cui attacca il Team Principal Christian Horner.
Nemmeno il tempo di festeggiare la 55^ vittoria in carriera di Max Verstappen con tanto di Grand Chelem (il 5° per lui al pari di Michael Schumacher), che s’è scatenata un’altra bufera sul clan dei “bibitari”. A dare fuoco alle polveri è stato il padre dell’enfant prodige, il quale è uscito allo scoperto in merito al sex-gate che vede coinvolto Chirs Horner. Una vicenda che si trascina dal 5 febbraio scorso e che sta assumendo sempre più i connotati di una pericolosa faida interna con squallidi colpi bassi. Uno degli ultimi, la mail anonima inviata a circa 150 figure influenti del paddock (quadri di Fom e Fia), compresi i giornalisti dotati di pass permanente. Una mossa meschina da parte della gola profonda di turno che ha reso pubblico stralci delle conversazioni incriminate che vedrebbero coinvolto il dirigente storico del team anglo- austriaco, indagato per “comportamenti inopportuni” verso una dipendente del gruppo. Un’inchiesta svoltasi all’interno delle mura domestica e condotta da un avvocato indipendente esperto in materia, conclusasi dopo settimane con l’assoluzione di Horner.
Un verdetto reso pubblico alla vigilia delle libere del primo G.P. in Bahrain, ma che non ha posto fine allo scandalo con il seguente attacco via web. Prova che all’interno di Milton Keynes è in atto una feroce faida tra due opposte fazioni. Quella inglese facente capo ad Horner appoggiato dal gruppo thailandese, cofondatore del gruppo che produce l’arcinota bevanda energetica e che detiene il 51% delle quote. E quella austriaca (49%) legata all’influente eminenza grigia Helmut Marko, l’a.d. Oliver Mintzlaff e Mark Mateschitz, figlio del grande capo illuminato scomparso nel 2022. Un quadro sempre più scottante, con ipotesi e speculazioni (soprattutto) che si susseguono e che rischiano di compromettere l’immagine del Circus, dove ultimamente c’è una forte sensibilità per le questioni etiche e morali. A tale proposito alcuni vertici delle squadre hanno invocato l’intervento di Fom e Fia per fare una maggiore chiarezza. La Fia ha preferito non pronunciarsi, anche se il Presidente Mohammed Ben Sulayeam ha riconosciuto che il caso-Horner possa danneggiare la F.1. Peccato che costui sia indagato per interferenze al fine di favorire Alonso nel G.P. dell’Arabia Saudita del 2023; ma questa è un’altra storia ancora, che getta ulteriormente il paddock nell’occhio del ciclone. Meglio tornare in Bahrain. Per il primo round del mondiale, nel box Red Bull presenziano tutti gli alti vertici societari da Mark Mateschitz a Chalerm Yoovidhja il capostipite dei thailandesi, il quale con la moglie sfila sulla griglia insieme ad Horner. Il 50 enne manager d’oltre Manica aveva varcato i cancelli del circuito mano nella mano con la moglie Geri Halliwell, l’ex cantante del gruppo inglese delle “Spice Girls” ed a fine gara, durante i festeggiamenti per la doppietta Red Bull, l’aveva abbracciata e baciata immortalato da telecamere e fotografi. Della serie tutto va bene e c’è armonia in famiglia. Probabilmente si, almeno glielo auguriamo. E agli inviati di Sky Sports, sempre Horner rispondeva su precisa domanda di sentirsi fiducioso sul suo futuro a Milton Keyens, sottolineando che la scuderia è forte, unita e gode del sostegno di partner straordinari e grandi azionisti. Ebbene se qualcuno pensava che l’ennesimo trionfo di Verstappen ed il potenziale espresso dalla nuova RB20 cancellasse il clima avvelenato si sbagliava di grosso.
Il giorno dopo, ovvero domenica 3 marzo, siti e giornali riportavano le dichiarazioni al vetriolo contro Horner che Jos Verstappen aveva rilasciato al Daily Mail, il popolare tabloid inglese:” Nel team c’è tensione con lui al comando. La Red Bull come squadra rischia di andare in pezzi. Non si può andare a vanti così. Esploderà. Chistian Horner fa la parte della vittima quando è lui la causa dei problemi.” Sempre il Daily-Mail riferisce di un’accesa discussione tra Chris e Jos dopo le qualifiche del venerdì, il cui epilogo ha visto l’olandese stringere la mano al britannico. E Max? Dal canto suo ha smorzato un po’ i toni affermando:” Se guardo a come Christian opera all’interno del team, è stato un capo squadra incredibile. Dal punto di vista delle prestazioni non ci sono dubbi. Parlo sovente con lui e durante tutto il fine settimana è completamente impegnato con la squadra. Probabilmente è un po’ distratto, ma come ho detto prima la nostra attenzione è tutta dedicata alle performances.” Un po’ di acqua sul fuoco che però avrebbe ripreso ad ardere. Infatti poche ore dopo dalle colonne di Motorsport.com l’autorevole Roberto Chinchero rivela di un incontro nel paddock di Sakhir tra “Jos the boss” e Toto Wolff e di una cena all’Hotel Four Season di Manama (presente anche Raymond Vermeulen, il manager di Max). Meeting che avrebbero potuto tenersi in gran segreto, che invece sono avvenuti in pubblico, un fattore da non sottovalutare. Insomma uno scoop in grande stile che potrebbe rilevare degli scenari ad oggi impensabili. Come scrive Chinchero, qualora la Red Bull implodesse, il tre volte iridato si accaserebbe in Mercedes? Wolff non s’è sbilanciato più di tanto sentenziando:” Credo che il pilota sceglierà sempre la macchina più veloce, è questo il punto fondamentale al momento. La Red Bull è la vettura migliore quindi a mio avviso sarà sempre la priorità.” Ma sollecitato all’ipotesi fantascientifica di vedere l’orange griffato con la “Stella a Tre Punte”, non è andato oltre un” Tutto è possibile.” In quest’ultima frase c’è un fondo di verità, o trattasi di provocazione? Le chiavi di lettura di questa vicenda possono essere tante e solo col tempo si riuscirà a comprendere meglio cosa si cela questo terremoto in Formula Uno.
Immagini Pirelli-Red Bull Press