Storia

Published on Gennaio 22nd, 2024 | by Massimo Campi

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22 gennaio 1959, la fine Mike Hawthorn

Il campione inglese scompare in un incidente stradale

Solamente un mese prima aveva annunciato il suo ritiro dalle corse. Alto, biondo, elegante, sempre con un farfallino, parliamo di Mike Hawthorn, il primo campione del mondo inglese. Aveva la fama di essere un playboy, ma in realtà era gravemente malato, ai reni. Uno gli era già stato asportato e l’altro faceva fatica a reggere i ritmi imposti da un campione dell’automobilismo. In quelle condizioni non sarebbe durato tanto e lo sapeva. Per quel biondo elegante inglese la vita andava vissuta come se fosse se fosse sempre l’ultimo giorno, godendo pienamente di tutto ciò che faceva.

Aveva vinto il suo titolo mondiale, ma quel 1958 era finito in modo amaro, il suo più grande amico, Peter Collins, compagno di tante battaglie, compagno di tante avventure era finito nell’inferno verde del Nurburgring, mentre tentava di vincere la gara. Da quella tragedia il biondo Mike era uscito distrutto, triste, silenzioso, si era reso conto che tutto ha una fine e dopo avere indossato quella corona d’alloro a cui teneva tanto disse la fatidica parola “fine”. Ormai aveva il tempo da dedicare ai suoi affari, alla sua salute a quel poco futuro che gli rimaneva.

Ventidue gennaio, Hawthorn è sulla A3 nel Surrey con la sua fida Jaguar, vede davanti la Mercedes di Rob Walker. Ha appena passato Hindhead, dove suo padre è morto in un incidente d’auto sei anni prima. Da buon inglese che ha visto cosa hanno fatto i bombardieri tedeschi sulla amata Londra odia tutte le macchine germaniche. Affonda il piede destro sull’acceleratore, la Mercedes di Rob è nel suo mirino, la sorpassa e continua la sua corsa.

“E’ arrivato da dietro, mi ha passato di potenza e mi ha salutato con la mano” dirà alla polizia Walker, ma poi qualcosa va storto, anzi la Jaguar va storta, si intraversa sull’asfalto reso viscido dalla pioggia. “Ho visto partire il posteriore della Jaguar ed ho pensato che stava per correggerlo” aggiunge Rob Walker  “ma la vettura ha iniziato ad oscillare ha urtato un camion sulla carreggiata opposta ed alla fine è finita contro un albero. Sono rimasto inorridito, capivo che stava succedendo una tragedia, ho bloccato la macchina, sono corso verso il rottame della Jaguar, Mike aveva ancora gli occhi aperti, poi ha emesso un sospiro ed è andato…”

Jean Howarth, la fidanzata del campione inglese, ha ricordato così quella triste giornata “Mike era stato molto male la notte prima, dal dolore ai reni, si contorceva nel letto. Al mattino è voluto comunque andare ad un appuntamento a Londra, ma non stata ancora bene. Mike conosceva molto bene quella strada, andava sicuramente forte, ma probabilmente perse per un attimo conoscenza, un istante che gli è diventato fatale. Mike fece in tempo a godersi il titolo mondiale per soli tre mesi, era stato un obbiettivo tanto sudato, soprattutto dopo la morte del suo fraterno amico Peter Collins. Dopo quella tragedia aveva perso completamente la voglia di correre, ma voleva diventare campione, per Peter, e perchè sapeva che gli rimaneva poco tempo da vivere. Il suo dottore mi disse che con quel problema ai reni aveva ancora pochi anni di vita.”

Finisce così la storia di Mike Hawthorn, il più forte pilota inglese della sua epoca, il campione che aveva appena riportato a Maranello l’alloro mondiale.

illustrazioni © Carlo Baffi – m58  / immagini © Ferrari press

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About the Author

Perito meccanico, fotografo, giornalista, da oltre 40 anni nel mondo del motorsport. Collaborazioni con diverse testate e siti giornalistici del settore.



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