Foto Enrico Ghidini
Anche il sabato Sprint di Spa va in archivio nel segno di Max Verstappen, primo sia nello Shootout che nella Race. Se la sfida contro il cronometro è stata straordinariamente incerta, coi primi tre classificati – Verstappen, Piastri e Sainz – racchiusi in 25 millesimi su un tracciato lungo sette chilometri – in gara il campione del mondo ha conquistato di forza la vittoria su una pista bagnata da un temporale iniziato a cadere proprio pochi istanti prima del via. L’unico a opporgli un po’ di resistenza è stato l’australiano della McLaren, che ha condotto la gara “corta” per un giro ma nulla ha potuto contro il pacchetto Verstappen-Red Bull. Al terzo posto si è piazzato Gasly, che ha dato all’Alpine un podio inaspettato alla vigilia.
Così come ieri, la giornata è stata caratterizzata dalla pioggia, caduta ad intermittenza e a volte con grande intensità. La Sprint Shootout è iniziata con condizioni di asfalto bagnato ma la FIA non ha dichiarato la sessione “Wet”, mantenendo così l’obbligo di utilizzare la mescola Medium in Q1 e Q2 e la Soft in Q3. La prima parte ha visto tutti i piloti utilizzare le Intermedie mentre nella seconda, man mano che la traiettoria ideale si asciugava, si è aperta una possibile finestra per il passaggio alle slick: ci ha provato Stroll ma è finito contro le barriere alla Curva 9. In Q3 la pista era pronta per le gomme da asciutto e tutti i dieci piloti partecipanti hanno utilizzato come da regolamento la mescola Soft.
La partenza della Race è stata ritardata a causa di un forte temporale e poi la Direzione di Gara ha deciso di iniziare a fare dei giri di formazione dietro la safety-car, il che ha comportato l’utilizzo delle gomme da bagnato estremo per tutti. Una volta partita la corsa vera e propria, quando ormai le condizioni erano ottimali per le intermedie, tutte le squadre hanno differenziato le scelte fra i loro piloti, fermandone uno subito e l’altro al giro successivo per montare i pneumatici contraddistinti dalla banda verde.