Published on Luglio 14th, 2023 | by Massimo Campi
014 luglio 1951: Silverstone, la prima vittoria della Rossa
14 luglio 1951: la Ferrari di Froilan Gonzalez vince a Silverstone, è la prima vittoria per le rosse di Maranello e da quel momento inizia la grande storia del Cavallino Rampante
Josè Froilan Gonzalez era uno dei più forti piloti argentini, aveva debuttato nelle “carretteras”, le corse su strada nella Pampa. Era arrivato in Europa con il suo amico Juan Manuel Fangio e nel 1950 si mette subito in evidenza, soprattutto per lo stile, irruento, aggressivo, spesso oltre il limite. È uno dei protagonisti della famosa carambola al Tabaccaio nel G.P. di Montecarlo. Nel 1951 inizia la stagione al volante di una Ferrari 166 dell’Automobile Club Argentino con cui vince due gare a Buenos Aires a gennaio. Enzo Ferrari saputo dell’impresa (vinse davanti alle Mercedes di Fangio, Kling e Lang) inviò un telegramma con i complimenti e si segnò il nome dell’argentino sull’agenda per un futuro posto nella squadra di Maranello.
Ben presto arrivò il giorno della chiamata: Dorino Serafini ebbe il grave incidente alla Mille Miglia che decretò la fine della sua carriera e Nello Ugolini, il direttore sportivo, offrì il volante della monoposto a Gonzalez per il G.P. di Francia, senza neanche fargli firmare un contratto, solo con una stretta di mano.
L’argentino mostrò subito di che pasta era fatto, subito protagonista, mentre era secondo dovette cedere il sedile al suo caposquadra Alberto Ascari, a piedi per noie meccaniche. Il milanese mantenne la posizione arrivando alle spalle dell’Alfa di Fangio. Il 14 luglio del 1951 era in programma il G.P. d’Inghilterra a Silverstone, le principali protagoniste erano le Alfetta 159 sovralimentate e la Ferrari 375 aspirate. La squadra del Portello era capitanata da Juan Manuel Fangio e Nino Farina, coadiuvati dalla altre due vetture di Consalvo Sanesi e Felice Bonetto.
L’Alfa aveva vinto il mondiale del 1950 e le prime gare del 1951, ma la Ferrari stava crescendo e Nello Ugolini si presentò in Inghilterra con quattro 375 affidate ad Alberto Ascari, Luigi Villoresi, Peter Whitehead e Froilan Gonzalez.
L’argentino era in una delle sue giornate di grazia, quelle in cui era imbattibile, ed ottenne la pole position, davanti a Fangio, abbattendo per prima volta le 100 miglia orarie (160 all’ora) a Silverstone. Felice Bonetto ebbe il miglior scatto al via ma subito dopo venne superato da Gonzalez che prese la testa della gara inseguito da Fangio.
Ben presto la potenza dell’Alfetta ebbe la meglio sulla Ferrari, ma i motori sovralimentati consumavano molto di più degli aspirati e Gonzalez fece la gara contando in rifornimento il più possibile ritardato. Fangio prese ben presto la via dei box, mentre Gonzalez rientrò al 61° giro dei 90 in programma. Vide Ascari ai box, fermo con il cambio a pezzi e Froilan scese dalla vettura pensando di dovere dare il sedile al suo caposquadra. Nello Ugolini invece pensò che dopo il favore fatto al milanese a Reims, ora toccava a Gonzalez finire la gara. I meccanici spinsero Froilan nell’abitacolo e la sosta abbreviata permise di rientrare in pista davanti a Fangio. Gonzalez non smise mai di spingere ed alla fine la 375 passò trionfante sotto la bandiera a scacchi con un vantaggio di 58 secondi sull’Alfetta 159.
Era dal 1946 che l’Alfa Romeo non perdeva una corsa, collezionando un palmares di 27 vittorie consecutive. Enzo Ferrari ebbe il suo primo grande successo, proprio davanti alla “mamma” Alfa Romeo.
La stampa argentina impazzì per Gonzalez, subito rinominato “el cabezon”, per via delle dimensioni del suo fisico massiccio ed in modo particolare della sua testa, mentre gli inglesi lo soprannominarono “il toro della pampa”. Ferrari, quando l’Argentino tornò a Maranello, gli regalò un orologio ed assieme festeggiarono nella piccola trattoria davanti a Maranello, che divenne in seguito il “ristorante Cavallino”.